venerdì 14 febbraio 2014

WE LOVE TOSSE GRASSA Yeah Yeah Yeah

E' il 14 febbraio, San Valentino, quale giorno migliore per l'uscita di

"WE LOVE TOSSE GRASSA
Yeah Yeah Yeah
"

il primo album tributo a La Tosse Grassa?

Sono stati invitati a partecipare cani e porci, pure Renato Zero e Piero Pelù, ma pochi hanno avuto le palle di esporre la propria devozione al Culto della Tosse Grassa e fottersi in questo modo la carriera.
Eccoli qua, i privilegiati, questa la tracklist:

1. Bruno Marcio - "Sono Io La Fame Nel Mondo"
2. Jacopone E Le Storie Tosi * - "Padre Mostro"
3. I Bend - "Robuste Dosi Di Cazzo"
4. Dj A.D.H.D. - "Psicofarmaco"
5. Dolcetti - "Gay Porn"
6. Aspect Ratio - "Santo Subito"
7. A Nice Person feat. Reverend Teardrop ** - "Burzum Due"
8. My Sweet Kalashnikov - "Marchigian Routine 2"
9. Garage Olimpo! feat. Giacomo Lilliù - "Ipnofarmaco" ["Psicofarmaco"]
10. Sguastas - "Gay Porn"
11. (S)Boris Ridolfi - "Church Ill Versettion" ["Robuste Dosi Di Cazzo"]
12. Dj Gi@nluk - "Sei Qui Solo Per Le Telecamere"
13. Paolo Pavlov - "Giallo Burzum" ["Burzum Due"]
14. The Streitz - "Sfumo Boskone" ["Carbone"]
15. Uochi Toki - "Interregional Routine" ["Marchigian Routine 2"]
16. Manuel - "Pezzi Di Fiche"


* attenzione: questa band contiene i tanzkommander Jacopone da Tosi e Bucio de Gulag.
** quest'altra invece il Reverendo Pippo Teardrop, della Parrocchia di Forlì.
Musica Per Bambini hanno scritto le battute che poi ho fatto recitare a un transone elettronico.
E questa la copertina (l'artwork è di Hernán Chavar):


In manco un negozio di dischi.

mercoledì 12 febbraio 2014

Terminal: i Postumi.

E poi c'è stata quella data all'ARCI - Terminal di Macerata. Che fai, fai un album nuovo (in questo caso "TG3") e non passi a salutare questo posto, che è storicamente un punto di riferimento della cultura resistente, dell'avanguardia radicale e soprattutto dell'alcolismo della provincia? Della provincia e non solo, data l'alta percentuale di studenti universitari che infestano il locale e arrivano da ovunque, forse in cuor loro non sinceramente interessati a intraprendere una carriera da avvocato ma sicuramente interessati a sfondarsi di canne, vino, birra e liquori di ogni sorta. Io è un po' che non studio, senz'altro mai da avvocato (lungi da me) ma al resto son sempre stato piuttosto interessato. Sarà per questo che la mia memoria in questo caso è un po' offuscata mentre per l'ultimo report che ho scritto ricordavo molti dettagli... Ma l'appetito vien mangiando, quindi cominciamo! Stavo facendomi una seghetta su XNXX quand'ecco che il temibile Cecchetti mi appare in chat e mi propone sabato 9 novembre come data per un live de La Tosse Grassa nel suo circoletto. Rinfodero l'arnese, dò tosto l'ok e ancora mi tiravano i pantaloni quando consulto il Radical Macabre Tanzkommando per verificare chi mai sarebbe intenzionato a seguirmi per questa tappa facile facile. Danno subito la loro adesione Il Vescovo Teodoro e Tarkanov, ché a loro non piace facile facile: piace facile facile facile, dato che i due praticamente hanno un giaciglio sicuro a 200 metri da lì. E io? E io piglio la corriera.


Appena metto piede sul territorio di Macerata sento una voce che mi chiama, chi è? E' Sandro degli Orrori, che baldanzon baldanzando mi raggiunge e mi dà la sua benedizione (capitò la stessa cosa quando partimmo per il Murì Ammazzati Tour, però quella volta c'era pure la Critica Radicale...) e poi mi lascia in tutta fretta, ché lo reclamano per una cena in una certa cantinetta che boh, non ho capito un cazzo ma ccciao, ci vediamo dopo! Mi trascino dalla fermata del bus al locale, ancora praticamente vuoto e mi appropinquo al palchetto per fare un attimo il soundcheck. 5 minuti e si risolve tutto. Già per aggiustare le luci (un unico faretto da capire dove piazzare) ce ne vogliono di più. Cecchetti poi mi dice che per cena avremmo (chi, pure io??) appuntamento in una palestra di arti marziali... Eh?? E il locale? Lo chiudi?? Questi miei interrogativi vengono subito stroncati dal fatto che arriva subito altra gente e il boss è costretto a rimanere lì. Tra questa gente un'allegra famigliola, Il Vescovo Teodoro, Tarkanov... E la Critica Radicale!! L'implicita profezia di Sandro degli Orrori si è avverata! E vi dirò di più! Sono le 20 e il tipo già casca per terra da quant'è sbronzo! Beh, che fare se non berci su? Cominciamo a darci giù col vino e poi pian pianino ci appostiamo su un tavolino come a suggerire velatamente che dovremmo nutrirci. E poco dopo ci portano una cofana di pasta niente male, con noi mangiano anche Cecchetti e la schiava del giorno. La Critica Radicale comincia subito col suo dovere: cercare in tutti i modi di far incazzare il padrone e farsi consequenzialmente picchiare. Ci va molto vicino ma il boss non raccoglie, gli dichiara il suo amore incondizionato e peace & love. Poi ci caccia dal tavolo perché ne abbisognerebbe gente che paga. Sticazzi, ne prendiamo subito un altro. Vogliamo il dolce.


Intanto che facciano finta di dimenticarsi di portarcelo ("ops!") c'è chi va a giocare a biliardino con gli allegri pargoletti dell'allegra famigliola. Biliardino che è posto sul cortile esterno del locale per cui io, intento a bere vino e presidiare il tavolo, non vedo nulla. A un certo punto Cecchetti entra dicendo cose "basta, stavolta lo denuncio!". Il mio primo pensiero: la Critica Radicale ha spaccato la testa ai bambini con una mazza da baseball. Invece no: la Critica Radicale l'ha chiamato Geppetto. Quell'uomo cattivo. Toh, il tiramisù! La Critica Radicale è ormai troppo ubriaco per rendersene conto, così me magno pure il suo. Tra il caffè e l'ammazzacaffè arriva il Reverendo Red Ronny. Un minuto di pomicio, per ovvi motivi le mostro il banchetto del merchandising ed ecco che si rimanifesta il boss: andiamo a questo fantomatico appuntamento. Da quello che ho capito ci sono gli ultrà della Maceratese (non tutti, solo quelli più pericolosi) che hanno buttato su una palestra autogestita dove si insegnano i valori della lealtà, dell'amicizia e del muay thai. Grazie al Porcoddìo del Degrado costoro sono anche Adepti del Culto della Tosse Grassa, e siccome stasera facevano una cena in una cantinetta (vuoi vedere...) che è anche il loro ritrovo, hanno gentilmente preteso che li si andasse a trovare prima del concerto. E così sia! Il Sommo viene accolto da un solenne coro di rutti e va subito a scroccarsi una birra. Ovviamente saluto la leggenda, Sandro degli Orrori! Saluti, baci, pacche sulle spalle, occhiate minacciose e ce semo capiti e poi corriamo di nuovo al Terminal, che nel frattempo ha preso a gremirsi di Cultisti da ogni dove (tra i tanti presenti spiccano il Reverendo Tequila e il Reverendo Lele Ggì e la sua Parrocchia di Passatempo). Giusto un altro liquorino e siamo pronti per andare in scena!


Andiamo e ci rendiamo subito conto che stasera la bolgia sarà delle più infernali mai provate. D'altronde siamo nella Capitale... La Critica Radicale è trasmutato in un malevolo berzerker che non si limita a pogare furiosamente, no. Cerca, sempre nel nome del suo sacro autolesionismo, di ledere il prossimo in ogni modo. Gomitate, testate, ginocchiate... Va tutto bene finché non lo vedo scagliarsi sui tanzkommander agguantandoli per i loro paramenti sacri che il soggetto sembrava avere tutta l'intenzione di danneggiare. Il risultato: io gli dò due microfonate in testa e un calcio sulle costole che però il fortunello riesce a schivare grazie a una provvidenziale pogata. Tuttavia il sangue prende a sgorgare, dopo che un suo amico gli dà un cazzotto sul naso. Questo tipo in realtà gli ha salvato la vita: se non gli avessero menato gli amici lo avrebbero presto ammazzato quelli del muay thai, che è anche sobrio servizio d'ordine informale del circolo. E quindi il concerto si conclude senza bis, ché la situazione ormai era già degenerata abbastanza, con noi cosparsi di sangue, sudore e naturalmente . Di peggio potrebbe esserci solo Manuel. Che infatti c'è. Va sul palco e comincia a snocciolare il suo impietoso repertorio. Il Reverendo Red Ronny, per ovvi motivi costretta al banchetto del merchandising, cade in depressione. Cecchetti pure. Anni e anni ad educare il pubblico a una musica piuttosto ricercata quando non addirittura colta andati a farsi fottere così, tra un biscotto, un gelatino e un ballo doo cavallo. Pubblico in delirio, invasioni di palco collettive e l'Assessore alla Cultura di Macerata che dopo averci provato col Reverendo si sbilancia sventolando sinistri bandieroni (vedi foto sopra). In finale assisto alla trattativa più bella della storia del rock (cioè, rock, si fa per dire). Cecchetti va da Manuel: "Fanne un'altra e poi basta." e lui rilancia: "Altre cinque?". Poi il boss si allontana per un qualche impegno, forse lo cercava Mastro Ciliegia. Ne farà più o meno ventotto.





giovedì 6 febbraio 2014

Monte Urano: i Postumi.

Ehi, ma dove sono stato tutto questo tempo? Mah, potrei dirvi che il Capo Danno Tour de La Tosse Grassa è stato durissimo e ci ho messo tanto a riprendermi, ma non è vero. Potrei dirvi che mi sono incastrato in un videogame che mi portava via un sacco di tempo, posso smettere quando voglio, ed è quasi vero. Fondamentalmente me sò grattato, ho risparmiato energie pur tenendo sempre in allenamento il fegato. Fatto sta che ne ho un sacco in sospeso da raccontarvi. Ma di sicuro non avevo messo in conto di dovervi raccontare pure questa, che davo per certa essere finita nell'oblio, come purtroppo talvolta capita. E invece ecco che a sorpresa mi spuntano fuori ste foto stile disco, con tanto di effettacci cheap (vedi foto sotto) e quindi mi tocca narrarvi pure com'è andata a Monte Urano FM! Allora, tutto cominciò quando mi chiama Diego Dio, uno dei nostri agenti segreti. Il suo ruolo è fare programmazioni socialmente accettabili in posti socialmente apprezzati. Poi al primo forfait infilarci a tradimento come tappabuchi e rovinare così la reputazione sia sua che del locale. La nostra no, ché siamo già nell'abisso. Questa volta la vittima designata è il Caffè La Piazza, che si trova a Monte Urano, un pianeta orbitante intorno a Fermo. Ok, facciamolo! Avremo di supporto pure i Paperoga, che già malcapitarono prima di un nostro show al Glue-Lab in/ad Ancona. Meglio, almeno già sanno a cosa vanno incontro! La data prescelta è sabato 2 novembre, day of the dead, e quelli che avevano dato sòla erano i Drama Emperor. Così, tanto per sputtanarli un po'. Va bene, allora... Vediamo quali elementi comporranno il Radical Macabre Tanzkommando! La scelta del Vescovo Teodoro è pressoché forzata, dato che operiamo nella sua Diocesi, e poi? E poi eccolo là che accorre il Reverendo Lele Ggì, non sia mai che la Parrocchia di Passatempo non venga rappresentata! E allora via, no? Si parte!


Ma con quale entusiasmo, wooooh! Se non ricordo male per caricarci ascoltavamo The Sound in macchina, non dico altro. La prima difficoltà sta nel trovare Monte Urano. Dove ci converrà uscire? Porto Sant'Elpidio? Porto San Giorgio? Mah. Tiriamo a indovinare ed arriviamo a destinazione abbastanza facilmente, tanto si sa: tutte le strade portano a Monte Urano. Ora dobbiamo trovare il locale. Si chiama Caffè La Piazza, dove vuoi che stia, in piazza, no? Nooo, col cazzo! Vabbè, comunque sia grazie ai nostri poteri (bucio de culo) riusciamo a trovarlo con estrema semplicità. C'è uno con una maglia fucsia seduto lì davanti e il bianco degli interni ci abbaglia già da fuori. Sarà questo? Eh, sì, pare di sì. Parcheggiamo e l'uomo dalla maglia fucsia: "Lasciatemi indovinare, voi siete il gruppo!" Cacchio, si vede così tanto? Siamo in fragoroso anticipo, considerato che devo montare solo un lettore mp3. La band con batteria, amplificatori, d.i. e cazzi vari invece se la piglia comoda. Figuratevi il fonico! Già sappiamo che Diego Dio ci darà sòla in quanto a puttane in Polonia, quindi ad accudirci arriverà Marat, che arriverà poco dopo col suo furgone che da lontano si sente sferragliare death metal polacco per sentirsi in sintonia col suo compare. Nel frattempo socializziamo, scoprendo così che il tipo del locale (quello con la maglia fucsia) non ha la più pallida idea di cosa sia La Tosse Grassa, gli hanno solo assicurato che porta gente. Ok. Dammi da bere ora. Mentre sorseggio il mio qualcosa osservo dei quadri appesi, e proprio quando stavo per prorompere in un "ma che è sta mmerda?!" un tipo si avvicina e mi fa: "Li ho fatti io, ti piacciono?"


Ed ecco che arrivano Il Vescovo Teodoro, il fido Tarkanov, questa sera in veste di paggetto/bancarellaro, e un bottigliò de vì a salvarmi dalla difficile situazione. Ci salutiamo attaccandoci tutti al bottiglione e dopo un po' ecco che arriva Marat col suo suddetto sferragliare. Verificato che per un po' non avremo un cazzo da fare dato che montano e checkano i Paperoga andiamo a farci un giro, esplorando la ridente cittadina di Monte Urano confidando di farci un po' di movida da aperitivo del giorno dei morti! Passeggiare fino in centro dalla nostra posizione prevede una quantità di scalini prossima all'infarto, o in alternativa dei tornanti rischio morte al 74%. Riusciamo ad arrivare vivi su in alto, sulla piazza vera, ecco, guarda, là c'è un bar! I gestori si ritirano dentro impauriti e ci guardano con un'espressione tipo "fa' che non entrino qui, fa' che non entrino qui". Va bè, proviamo in centro storico. Beh. Oltre l'arco una bella cippa di cazzo. C'è solo una biblioteca. Chiusa. Il Vescovo Teodoro e Tarkanov ricordano di aver visto arrivando un certo Bar Garden. Beh, starà vicino a un giardino, no? Nooo, col cazzo, siamo a Monturà, remember? Chiediamo a uno che andava ad aprire un altro bar (ma di nascosto da noi) e ci dà indicazioni. Davanti a noi un'allegra famigliola alla quale indirizziamo qualche atrocità e che, ops, entrano anche loro nello stesso bar. Prendiamo aperitivi comuni vari, cosa che costringe il barista ad estrarre dalla cassapanca i pistacchi del '700 che conservava per occasioni come questa. Notiamo in giro numerosi gadget di birre a gradazione minima 12°. Passancazzo a Monturano Town! Torniamo al locale, che è ora di cena. 2 pizze vengono poste su un tavolino e vengono sbranate in pochi secondi dai vari musici: noi e i Paperoga, che stasera ci teniamo leggeri, a quanto pare. Tra il momento in cui chiedo il caffè e quello in cui me lo fanno faccio il sound-check. Tutto a posto. E mmò?


Finite le drink card in un battibaleno decidiamo di andare a far girar l'economia e ci facciamo un altro drink in un bar poco più su dove prima avevamo visto aggirarsi qualche essere umano. E' una pasticceria, in realtà, ma un gin tonic me lo faccio. Ed è lì che ci raggiunge Manuel e la sua crew: il tour manager sosia di Gatto Panceri, il produttore e l'amico immaginario del produttore (litigheranno tutta la sera). Un po' di reciproci sguardi inquieti e scendiamo di nuovo al locale, che mmò è ora. Uno dei presenti osserva la bancarella, indica la t-shirt di "TG1" e mi fa: "Ma quello l'ho già visto, è uno famoso, ce l'ha pure quelli dell'Ancona". Sì, è ora di andarci a cambiare. Ora, intanto che suonano i Paperoga. Quando è il nostro momento di gente se n'è radunata un bel po', anche dai vari paeselli della zona. Tutti dall'aspetto molto civile, che però si godono divertiti il nostro spettacolo incivile. C'è pure la macchina del fumo che ogni tanto mi solletica le chiappe. Va tutto liscio. Al bar li vedo storcere il naso giusto quando cospargiamo il locale di sborra ("e poi lo pulisco io!"). Terminato il nostro show è il turno di Manuel: stavolta il suo intervento era annunciato già sul poster e c'era qualcuno venuto apposta per lui. Anzi, c'erano certi che conoscevano alcuni brani miei, tipo "Pezzi Di Fiche" o "Burzum Due" solo perché li avevano sentiti cantare da lui! Parzialmente incredulo assisto al suo show bevendo birra che ho mercanteggiato vendendo cd: pare che la valuta locale sia Birra Moretti. Manuel termina l'ultimo pezzo e la folla si accalca subito verso le uscite. "Faccio un bis!", e rientrano di corsa! Pazzesco. Poi quando finisce davvero stavolta smammano all'istante. E' il momento del dj minimal house accorso per l'occasione. Però lo staff del locale sta già passando lo straccio. Anche questa è fatta, ci salutiamo e prima di andare aspettiamo che il Reverendo Lele Ggì (il mio autista) si riprenda. Raramente lo si vede molto ubriaco, fa così solo quando s'innamora della barista. Ma poi gli passa.