mercoledì 4 dicembre 2013

RUMORE mi caga solo se cappello.

All'uscita di "TG3", una volta pronte le foto promozionali e di conseguenza il nuovo presskit è il momento di inviare a tutti, giornalisti, giornalai, blogger e scribacchini vari l'album nuovo, così da fargli scrivere qualcosa in proposito, come se m'interessasse la loro opinione, e quindi diffondere il verbo. Purché se ne parli, come si dice in religione.
Tra questi ce ne sono alcuni che, un po' antiquati un po' feticisti, pretendono di accumulare monnezza e chiedono esplicitamente il materiale fisico: cd tangibile, presskit di carta. E io lo faccio, lo faccio, è un problema vostro, a me non cambia molto, ci spendo il soldo della spedizione anche per quelli che proprio non sono in grado, tipo Nerds Attack.
Il problema è che ciò (l'atto dell'imballare e spedire) si scontra col mio stare per aria. Ci sono storie recenti di borselli abbandonati sui treni e miracolosamente recuperati in stazioni semisepolte dalla neve. Altre di serate alle quali mi reco lasciando il cd con la base... Insomma, invio sti pacchetti con presskit e cd con custodia in digipack. Il problema è che pesco sti digipack dalla colonna di quelli che ancora devono essere farciti con un bel cd dentro.
Uno dei destinatari (una webzine) mi contatta: "coglionazzo, te sei scordato il cd!". Ouch! Cappella! Rimedio inviando il cd mancante con una nuova spedizione o, in alternativa, il link per la versione elettronica a ingombro zero. Poi mi viene il dubbio. Non è che l'ho fatto con tutti?! Invio e-mail a tutti quanti e (quelli delle webzine) mi rispondono in coro: "sì, te sei proprio scordato il cd, coglionazzo!" Quelli invece delle riviste grosse de carta non mi cagano. D'altronde non m'hanno mai cagato. Tipo Rumore.
Gli mando "TG1". Non mi cagano.
Gli mando "TG2". Non mi cagano.
Gli mando "TG3" cappellando. Mi cagano.
Premettendo che *sono* il migliore ecco cos'ha scritto Rossano Lo Mele nell'ultimo editoriale di RumoreMag a proposito de LA TOSSE GRASSA:

"(...) Oppure c’è il gruppo marchigiano disco-rivoluzionario La Tosse Grassa: che ci segnala di essere addirittura finito in cronaca nelle pagine di Macerata de “Il Resto Del Carlino” e di aver subito tre espliciti (quanto non meglio identificati) atti di censura. (...) Castigano tutti. Senza compromessi. Inviano alla nostra attenzione un pacchetto con ricco comunicato stampa colorato. E sul retro del digipack ci sta scritto: “Ama la musica. Odia la Siae”. Di fronte a tanta intemperanza apro il digipack. E: il disco non c’è. Silenzio. Io sarei anche per amare la musica. Ma c’è un marchiano errore dovuto alla sciatteria che sempre trionfa nel mondo della musica italiana? Oppure questa è un’opera concettuale. Un’installazione discografica che ci sta dicendo – in silenzio – che l’oggetto musica ormai è stato talmente depauperato da essere diventato vuoto? Voto per quest’ultima. (...)"

L'articolo integrale lo potete leggere qui.
Io dico che m'è andata di culo. Se non fosse stato per quest'opera concettuale Rumore non mi avrebbe mai cagato. E se lo avesse fatto avrebbe dovuto inventarsi un paragrafetto inutile come fanno tutti per dimostrare di aver svolto il compitino e pace.
Sull'oggetto di musica diventato vuoto avvierei volentieri dibattiti e approfondimenti, perché si tratta di uno dei concetti fondamentali che sono alla base del progetto La Tosse Grassa.
Però mi duole deludervi: l'installazione discografica era contenuta nel cd, che non vi ho mandato per un marchiano errore dovuto alla sciatteria.




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