Poche
le certezze nella vita: la coda all’ufficio postale, la pioggia nel
fine settimana, i governi che tagliano il welfare perché ce lo chiede
l’Europa, l’arrivo dell’imperdibile cofanetto pieno zeppo di inediti di
qualche cadavere eccellente degli anni ’60-’70. Poi c’è Vanni Fabbri,
meglio conosciuto come La Tosse Grassa che, puntuale come una rata
dell’Imu, ogni anno sforna un album di dodici canzoni ricavate da un
taglia e incolla selvaggio, arricchite da sproloqui abbondanti con tanto
di bestemmie comprese nel prezzo.
Taglia e incolla, si diceva poco sopra, ovvero brani di proprietà altrui fatti a pezzi e poi rimescolati sulla scorta di una sapienza inaudita. “Tg4” contiene tutto e il contrario di tutto: i Duran Duran, Joe Jackson, la sigla de “L’Almanacco del giorno dopo” (una vera e propria ossessione…), la techno, la disco, il rock, il pop da classifica. No, non c’è nulla di nuovo all’interno del meraviglioso mondo di Vanni Fabbri, ma perché dovremmo esserne dispiaciuti? E che nessuno osi chiedere al musicista (musicista?) marchigiano di cedere di un solo millimetro: in fondo abbiamo tutti un estremo bisogno di certezze.
Giuseppe Catani, ROCKIT
www.rockit.it
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