Sì perché il nuovo lavoro, oltre alle solite buone dosi di goliardia, pare abbia serie intenzioni di fare politica e parlare di scottanti attualità, il tema musicale invece è "quante cose anni ottanta riesco a infilare in un singolo pezzo?". Così nelle iniziali Tentacoli e Lutto nazionale, che parlano della deprimente realtà italiana e sapete cosa? Non funziona. Ma non perché io pensi che Vanni debba stare lontano da certi argomenti, ma proprio mancano dell'orecchiabilità tipica a cui il nostro c'ha abituato e perfino il mash-up di base non funziona moltissimo.
Fortuna che bastano un paio di pezzi e ci si riprende, arrivando presto alla grandezza a cui c'ha abituato con Sono io il suffragio universale in cui prende per il culo i vari link acchiappalike di Facebook e compagnia bella, probabilmente il pezzo migliore dell'intero lavoro. In Just Cavalle il nostro unisce Duran Duran, Cure e l'assolo di chitarra di Beat It recitando sopra lo squallore della società. Carina l'idea, ma anche questa non decolla granché.
Invece C'ho una persona dentro riesce a esaltarci, infilando stronzamente il riff di 'Cannibal Holocaust' su una storia di estrema tolleranza umana ("c'ho una persona dentro che non me fa andà in galera, che mi fa' dì a certi stronzi ancora buona sera"). Altrettanto divertente è Voglio la pensione che sembrerebbe mancare solo di Magnotta che bestemmia insieme a Vanni, spingendo con una cassa ignorante e il nostro che dice "mò mi taglio un braccio".
Insomma, fosse stato fatto da chiunque altro 'TG4' sarebbe stato accolto con ben altra reazione entusiasta, ma siccome lo standard di Vanni è sempre elevato, mi spiace perfino doverlo cazziare e abbassare un po' i voti. Io aspetto comunque 'TG5' eh...
voto: 3 su 5
Damiano Gerli, KATHODIK
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