Non c'è niente da fare, quando mi piglia la voglia di non fare un cazzo (o meglio, di fare altro) non c'è verso di farmi ritornare a scrivere le mie memorie, almeno finché non comincio a scrivere i primi caratteri, ecco, infatti già mi sento meglio e vorrei scrivere sei tomi intieri. Ma vi voglio bene, non lo farò. Vi racconto solo quel che mi ricordo (poco, grazie all'alcole) di alcuni live de La Tosse Grassa tenutisi tra novembre e dicembre 2014.
Vai con la sigla!
Ven 14 Nov 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Osteria Corona (Sambucheto di Montecassiano MC)
Tutto cominciò quando come da prassi chiesi a (The True) Masoschiavo cosa mettere in copertina del live dei Ca.Pe.Al. che avevo intenzione di pubblicare di lì a poco. "Un'ostia ubriaca", mi rispose. E allora chiedo al mio fautore di simonia preferito, Il Vescovo Teodoro, della Diocesi di Fermo del Culto della Tosse Grassa. "Procurami delle ostie", ché poi facciamo delle foto. L'affare va per le lunghe, il procacciamento di pane azzimo è rallentato e causa fica col Vescovo è un po' che non ci si incontra. Poi uno dei tanti giovedì in cui ivi ci si reca per scroccare del cibo ecco che arriva la convocazione: venerdì 14 novembre sua signoria La Tosse Grassa è desiderata presso l'Osteria Corona di Sambucheto di Montecassiano MC. Benissimo. 5 minuti dopo mi chiama Manuel per sapere se gli era permesso esibirsi dopo di noi. Nessun problema, loro del locale pare ne siano persino contenti. Non rimane che nominare il Radical Macabre Tanzkommando per questa funzione. Per via delle ragioni suddette (cioè fotografare ostie ubriache) si necessita la presenza del Vescovo Teodoro, che in questa operazione oltre che tanzkommander e pusher di micropiadine sarà anche photographer. E fashion blogger. L'altro, spinto da ben più nobili motivazioni (se ne moriva de ri-magnà il filetto del Corona) sarà niente popò (di meno) che "Masoschiavo". Quando arriva il fatidico giorno passiamo prima a rapinare l'impianto audio da un altro locale compiacente e poi io e "Masoschiavo" ci rechiamo subito sul luogo del delitto, così da montare tutto in tempi record e dedicarci immediatamente all'aperitivo. Per me vodka e crodino, grazie.
Le cameriere del locale sono entrambe vestite di nero e munite di smalto rosso, come da richiesta della produzione: soggetto della famosa foto dovrà infatti essere una donna in nero con smalto rosso che intinge un'ostia in un bicchiere di vino rosso. Brevi momenti di agitazione, tipo duelli all'ultimo sangue per stabilire chi tra le due sarà la nostra photomodellerin, dopodiché riusciamo a compiere l'atto e scattare lo scatto prima che l'oste Gigi mi ammazzi il fototanzkommander, che per l'operazione aveva invaso lo spazio dietro il bancone. Bene, obiettivo raggiunto, ne siamo usciti vivi e siamo stati anche raggiunti da Anal Isa, la Tossina personale di "Masoschiavo" che staserà vestirà anche il ruolo di merchandiser. Possiamo magnà. Per somma delusione di "Masoschiavo" il filetto che tanto bramava non è più in menu. Gliene verrà prodotto uno in laboratorio. Noialtri invece ci dedichiamo a carni varie, assortite e arrostite. Il tempo di un caffè, due Varnelli e due vodka cola ed ecco che già si è fatta l'ora dello show! Andiamo in azione circondati da un pubblico composto perlopiù da malcapitati che avrebbero preferito farsi i cazzi loro, più qualche pervertito locale (anche se sto giro si è avvertita la mancanza delle nuove generazioni) e la Diocesi di Fermo quasi al completo, compresi il tanzkommander in panchina Tarkanov e la Critica Radicale, che fino a questo momento si era nascosta nel parcheggio a fare pic-nic ad ubriacarsi con mezzi propri. Il nostro scempio viene compiuto senza particolari intoppi, a parte "Mentalità" (di cui qui sopra trovate breve testimonianza video) che si incastona incompresa nella mente dell'oste. E a parte Manuel, che come al solito viene osannato a sproposito. Tutto sommato un lavoretto pulito pulito, ce ne andiamo da lì completamente ubriachi, non prima di aver menato la Critica Radicale, pronti per andare in un altro posto a menare il dj, ma questa è un'altra storia.
Sab 29 Nov 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Locanda San Rocco (Fermo)
Anche quest'altro concerto, che si supponeva tutto sommato ordinario è stato comunque importante per la storia e la mitologia dei succitati Ca.Pe.Al. Adesso piano piano vi spiego perché, ci arrivo. Un bel giorno mi contatta Jonathan, il boss della Locanda San Rocco di Fermo, per propormi una serata in tal posto. Dopo un rapido palleggio stabiliamo come data sabato 29 novembre, alleluja alleluja! La nomina del Radical Macabre Tankzommando è praticamente automatica, vuoi perché già ci troviamo nella Diocesi di Fermo, vuoi perché tuti gli altri mi si sono impigriti, sarà la stagione?... E insomma eccoveli qua, i veterani Tarkanov e Il Vescovo Teodoro, che già furon tanzkommander la scorsa volta che il Sommo apparì qua, quando ricoverarono il boss prima del nostro arrivo. Questa volta arriviamo in tempo, anzi, arriviamo proprio in netto anticipo, il sottoscritto accompagnato dal Reverendo Red Ronny della Parrocchia di Jesi. Un tragico anticipo da ammazzare facendo aperitivi in sequenza fino all'arrivo dei tanzkommander. Nel frattempo però passa ad allietarci Manuel, accompagnato da un infermiere, che si intrattiene giusto quei 30 minuti necessari a spiegargli che sì, può andare a cantare a quella festa di compleanno lolitesca e che quando staremo per iniziare gli facciamo uno squillo. Ma ecco che arrivano Il Vescovo Teodoro e Tarkanov: è ora de magnà.
Ci rechiamo nel piano superiore dove, accompagnata da del buon vino, ci raggiunge prima un abbondante antipasto di salumi derivati dal porco e una cofana di deliziose tagliatelle con sugo bianco di maiale vegano (il maiale era vegano, non il sugo). Ci prendiamo pure il dolce, ma solo per giustificare la richiesta di un'altra bottiglia di vino. Argomento principe della conversazione (ve l'avevo detto che ci arrivavo) era il fatto che quest'anno i Ca.Pe.Al. non avrebbero potuto tenere il tradizionale concerto di Natale a Recanati. (The True) Masoschiavo ha figliato e rimane in Francia ad allattare, quindi che fare per placare gli animi del nostro esigente pubblico? Tra una salsiccetta ubriaca e una fetta di lonzino ecco l'illuminazione! Buttiamo su una tribute band, coi due presenti Tarkanov e Il Vescovo Teodoro a ricoprir i tradizionali ruoli di Sadomaster e Masoschiavo! Nome della band? Swastika! Anche solo per il piacere di veder annunciato "Concerto di Natale con gli Swastika!" Colmi di letizia per l'entusiasmo scendiamo a finirci di ubriacare ed intrattenere Tossine e Cultisti vari da tutto il mondo, compreso il temuto Compagno Che Sbaglia, finché non è il momento dello show. Che procede senza intoppi finché non concediamo due bis: "Gay Porn" e naturalmente "Robuste Dosi Di Cazzo" e poi arriva Manuel! C'eravamo ricordati di chiamarlo? Mah. Tanto è qui... Manuel come di consueto va avanti a oltranza finché non viene abbattuto, cosa che avverrà quando un esplicito grido dal piano di sopra c'invia un messaggio di pace: "Mmazzételu!!"
Ven 5 Dic 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Green Door (Recanati MC)
Una sera me ne vado al Green Door per i cazzi miei, a farmi una birra, un cicchetto, un piatto di tagliatelle, o quel che era, ed ecco che il boss Luca se ne esce con un "Ehi, quando la rifacciamo La Grande Festa Della Sborra?". Sia messo agli atti, è lui che se le cerca! Alla mia faccia perplessa risponde con una data, buttata lì su due piedi: venerdì 5 dicembre. Ma... Ma... Non c'è nessuna Notte Bianca in programma da schernire, "Nuncenefregauncazzo"! E allora pochi cazzi, organizziamo un ritorno in azione a Recanati MC per quella data lì. Mi consulto subito con "Masoschiavo", mio complice abituale per questo genere di missioni, dato che è l'unico che ha esperienza nel manovrare il Cannone delle Sborra e poi dopo il live de La Tosse Grassa si trasformerà in dj Gamera A Gas e farà coppia alla console con dj Smegma, che invece sarei io. Decidiamo che tipo di decorazioni portare per quest'edizione ed ecco che siamo già pronti, manca solo la nomina dell'altro esponente per il Radical Macabre Tanzkommando. Risponde alla chiamata Filu Spinatu, che ha naso per scegliersi sempre le occasioni più raffinate. Bene, noi siamo pronti, ora manca solo che Luca chiami chi di dovere per prenotare il noleggio del Cannone della Sborra. Nel dubbio una sera vado a teatro e vedo che nel palchetto dei fonici c'è il pusher in questione. Disturbo lo spettacolo con un "CE L'HAI IL CANNONE DELLA SBORRA??" e la faccenda è subito risolta. Forse.
Il giorno dell'evento per prima cosa ci rechiamo lì io e "Masoschiavo" per allestire la sala con materiale in tono con la serata: poster tipo "Keep Calm And Eat Sborra" e foto di raccolta dello sperma di animali vari. Dopodiché ci si sviluppa un certo languorino, e quando arriva Filu Spinatu andiamo a farci un aperitivo in giro per il centro per aggravare il nostro appetito, così che quando torniamo al Green Door possiamo scofanarci una bella carbonara accompagnata da minacciosissimi fritti. E vino, naturalmente. Nel frattempo al nostro desco si è aggiunta Anal Isa, Tossina personale di "Masoschiavo". C'è una tavolata di maschioni antifiga che sicuramente è lì per noi, sorridi. No, se ne vanno. Vabbè, non sanno che si perdono. Quando arriviamo all'ammazzacaffè è già quasi ora di cominciare, per cui andiamo a cambiarci al cesso ed entriamo in scena. Nel frattempo del pubblico si è radunato, nonostante i fuggitivi, ci sono anche il Reverendo Pippo Teardrop della Parrocchia di Forlì, il Reverendo Red Ronny ed il Reverendo Tequila, solo che... All'azionare il Cannone della Sborra ci rendiamo conto di una cosa: non sappiamo bene per quale motivo ma la sborra di quest'anno emana un odore pestilenziale. Un misto di marcio, chimico e stantio che provoca fughe, vomito, incubi e strani postumi la mattina dopo. Risultato: chi beve drink in cui sia finita anche un po' di questa sborra (tipo me) soffrirà di sbornie chimiche inaudite e gli abiti di tutti il giorno dopo emaneranno questo tanfo infernale. Alla fine sono pochi i sopravvissuti, e l'indomani anche gli ubriachi più in preda all'oblio e al Porcoddìo del Degrado, quelli che di solito the day after non rammentano nulla stavolta la puzza se la ricordano.
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