Come ormai ogni anno anche questa volta il nuovo album de LA TOSSE GRASSA, "TG3", il terzo, si è presentato puntuale il 13 agosto nel giorno del Finlandei, ossia quella roba che qualcuno ha creduto fosse davvero una festa finlandese mentre invece altro non ora che il release party informale del suddetto disco fatto in casa. Si rende però come ogni anno necessaria anche un'occasione per presentare l'album come si deve, ossia con un'esibizione live che preveda l'esecuzione di tutte la canzoncine dell'opera. In quanto sporchi punk iconoclasti siamo anche sporchi ortodossi tradizionalisti per cui la scelta della data può anche variare, ma la scelta della location e del Radical Macabre Tanzkommando no. Quindi con tutta calma mi reco in visita al Circolo ARCI - La Serra, nei giardini pubblici di Recanati MC, quartier generale mio e di un giovane favoloso che non starò qui a nominare. Punto una pistola alla tempia del barman Marco e in tempi rapidissimi gli strappo un convintissimo "Sì, cazzo, certo che la puoi fare da noi anche quest'anno! Prendo pure una spinatrice per l'esterno!". Sì, perché questo Marco è anche uno scaltro imprenditore, di quelli che lasciano la cassa incustodita per ore e ore e pertanto ogni tanto deve rifarsi degli scippi, e quale occasione migliore della presentazione del nuovo album de La Tosse Grassa, che attirerà pellegrini da ogni dove e se c'è l'offerta giusta col FrecciaBianca anche qualche Re Magio? E quindi prevedendo giustamente il delirio prende a nolo una spinatrice per l'esterno, per chi fisicamente non riuscirà ad entrare nel circolo per farsi una birra. Permessi? Che permessi?! Blindiamo lietamente la data di venerdì 4 ottobre e procediamo con i preparativi. Poi un giorno mi chiama: "Oh, ma se piove? La rimandiamo?" Gli ho dovuto puntare un'altra volta la pistola alla tempia. Poi è filato tutto liscio.
La selezione dei tanzkommander è avvenuta in automatico: la scelta non poteva che ricadere sulla coppia che ha accompagnato le presentazioni di "TG1" e "TG2", vale a dire il capo-coreografo Piccolo Stè (nella foto sopra, è quello che vi fa i gestacci) e l'altro barman strappato al bancone Poe, il picchiatore Poe! Perché capo-coreografo? Perché una volta milioni di anni fa abbiamo deciso di fare una prova: Stè ci illustrava delle mossette della Carrà, poi ha buttato su una canna ed è morta lì. Certo, non sarà stato un granché ma è tuttora il massimo che sia stato fatto per le coreografie del RMTK!! Perché picchiatore? Non ve lo posso dire sennò mi picchia. Comunque, si avvicina il fatidico giorno e io sono in preda all'ansia. Ci sono dei pezzi che mi rimangono particolarmente difficili da imparare come si deve, come "Hanno Le Manine" e "Arresta Il Sistema", non li posso cappellare, anf, anf, respira, no, va a finì che me li scordo, la ripasso?, no, la so, la so, non la soooo, aiutoooo!!! E' con questo clima che mi appresto a fare il soundcheck, brevissimo come di norma e poi, soprattutto, l'aperitivo. Un paio di concitatissimi vini rossi, assolutamente insufficienti a placare le mie ansie, alimentate anche dalla perenne agitazione del lì presente Reverendo Nadia Desdemona, presto raggiunta dal Reverendo Red Ronny e il Reverendo Tequila. L'occasione è solenne, per cui gran parte del Culto della Tosse Grassa accorrerà da ogni dove, Ministri e Cultisti vari. All'aperitivo c'è già il Piccolo Stè, che tosto verrà rapito da Tosi, tanzkommander in panchina che stasera fungerà da coach etilico per il nostro eroe di stasera. L'altro eroe Poe si trova già al circoletto, dove presterà servizio finché non lo sottrarrò alle sue funzioni per trasformarlo in supereroe. Nel frattempo ci sbraniamo un po' di pizza e faccio stappare una bottiglia di vino. Poi, quando ci allontaniamo per caffè e ammazzacaffè noto qualcosa che amplificherà ulteriormente la mia ansia.
Nel piazzale antistante ai giardini c'è appostata una macchina dei vigili urbani. Che non stanno semplicemente lì a fare gli sbirri come sempre, no, peggio. Dovete sapere che in questi giorni Recanati è stata il set de "Il Giovane Favoloso", film sulla vita di Giacomo Leopardi, un pervertito figlio di papà mio vicino di casa di un paio di secoli fa. Il film è diretto da Mario Martone, il celebre regista de "Il Toro Di Mazzacuràti", e il poeta gobbo è interpretato da Elio Germano (che la nostra stampa locale, sempre al top dell'adeguatezza, chiamò in prima pagina "il grande attore Elio Giordano") ma senza gobba, gliela aggiungono dopo in cgi. Il film è diretto da Mario Martone ora, in questo momento, in un palazzo che si trova a 50 metri da qui. Sogno di un'inquadratura del Leopardi che scruta assorto l'orizzonte da una finestra di Palazzo Carancini e sullo sfondo si ode distante "SIETE PIENI DI MMMURRRDDEEERRRR!!!!" Ma sogno poco. La verità è che gli sbirri difendono i ricchi, ed il budget di questo film è di 8 milioni. Il mio 150 euro. Indovina chi vince. Bravi, l'ansia. Comincio a preoccuparmi moltissimo di questa cosa, e sticazzi se non mi ricordo i testi. Mi metto ad elaborare piani B, C e D. Uno di questi piani prevedeva l'invasione di un altro locale, che mi dicono essere già occupato da un tale che fa le cover di Orietta Berti dandosi un tono. Peggio per lui, entriamo lì, gli tagliamo la gola e no remorse! Prima che accada tutto questo mi faccio un bourbon ale e già va tutto meglio. Un briciolo di negligenza dolosa che ci porta ad un inevitabile ritardo, un altro bourbon ale ed ecco che non me ne frega più un cazzo di niente e si è fatto così tardi che quelli là hanno finito di girare e chissà, magari il grande attore Ezio Giorgiano sarà pure venuto a farsi un drink in mezzo a noi con ancora la gobba digitale sulle spalle. Ma basta cazzate, che è ora di andarci a cambiare.
Tosi ha fatto un ottimo lavoro e ci riconsegna Piccolo Stè mbriaco zuppo. Poe per non essergli da meno si ubriacherà in diretta durante il concerto. Il nuovo costume l'avevo già testato per le foto ma non mi ci ero mai messo a ballare esagitato. Mi si staccherà il cazzo? Basta, non c'è tempo per ulteriori ansie, la sala è gremita, e anche i giardini fuori pullulano di esseri umani, forse un po' meno dell'anno scorso ma comunque moltitudini! Attacco ovviamente con "Veleno" e noto che gran parte del pubblico già le sa tutte. Cacchio, sono tutti più bravi di me, dove sbaglio?! Va sorprendentemente tutto liscio, la mia ansia ha tenuto a bada l'alcole quindi non ero troppo ubriaco, il giusto, cosa che mi ha consentito di far tutta la scaletta con pochissime cappelle, il giusto. Il pubblico comprendeva bizzeffe di fedeli di vari livelli gerarchici e numerosi tanzkommander a riposo, non sto qui a nominarveli tutti che sennò finisce male, ma posso dirvi che sono stati bravissimi, facendo anche scatenare un gradevole pogo in un paio di occasioni, tipo "Tutte Mosche", bravi, bravi. Durante "Arresta Il Sistema" chiamo sul palco l'ospite a sorpresa, Manuel! Il neomelodico di Falerone! Chiaramente non spiccica una parola e lo sbatto fuori dopo pochi lunghissimi secondi. Il concerto è finito, ma naturalmente col cazzo che è così, e sparo un trittico di bis: "Robuste Dosi Di Cazzo", "Sperma D'Artista" e "Burzum". Poi basta, tutti a bere! Tranne Manuel, che prende possesso del microfono e ci inonda della sua merda, tra calippi, gelatini, biscotti ed altre canzoni a tema sesso-alimentare di Gigione e Jo Donatello. E "Pezzi Di Fiche", di un autore underground locale. Il pubblico recanatese balla, impazzisce, incredulo non si capacità di cotanta serietà, Poe è morto (vedi foto), io vendo un sacco di dischi, alcuni imbevuti di alcole, e Manuel canta per ore e ore, indisturbato. Ma questa è un'altra storia.
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