Allora, dov'eravamo rimasti? Ah, sì, avevo fatto pisciare sotto un cane.
Giovane, inesperto, si credeva solo in casa, gli appaio all'improvviso e
lui sconvolto rimuove gli argini e la fa tutta. Qualche giorno dopo un
inquilino del cane (di cui non farò il nome perché sennò lo arrestano)
mi chiamerà per invitarmi a suonare all'Aula Magna dell'Accademia di Belle Arti di Macerata, per la sua festa di laurea. L'Aula Svoboda, luogo sacro profanato finora solo da pervertiti mondialmente riconosciuti come tali, tipo Franko B. Tutto questo per mercoledì 4 aprile,
pochi giorni dopo un altro concerto nella stessa città. Avrà senso? Il
pubblico avrà voglia di ri-vedermi e ri-ascoltarmi a distanza di
pochissimi giorni? Chi se ne frega, non posso rifiutare l'invito a
suonare in un posto così storicamente inviolato, per cui ovviamente
accetto!
Nel giorno del concerto prima passiamo al Terminal, il luogo del predente delitto, dove avevamo abbandonato: 1 tunica del Radical Macabre Tanzkommando,
1 felpa dei Ca.Pe.Al., 1 giacca, 1 sciarpa. L'attaccapanni / ufficio
oggetto smarriti del locale era interamente occupato da roba persa dal
nostro entourage. Bene, siamo i migliori.
Arrivo al luogo dove si terrà lo spettacolo. E' una chiesa sconsacrata, intitolata a San Vincenzo, ora costellata da opere d'arte contemporanea e utilizzata come aula universitaria. Entro l'alba sarebbe stata sconsacrata del tutto,
semmai qualcosa di vagamente benedetto fosse rimasto. Appena arrivato
saluto. Un "ciao" che impiegherà 6 secondi a spegnersi del tutto. Il
riverbero più insidioso che abbia mai sentito: fare qualsiasi tipo di
attività musicale escluso un concerto per sola arpa è impossibile. Per
cui procedo col soundcheck. Confermo, il suono è impossibile.
Però funziona tutto, quindi via! Non saranno 20 kg di riverbero a
fermarci! Ma se è tutto impossibile com'è possibile che sia stato
possibile questo concerto impossibile? Abbiamo a che fare col figlio di
un massone? Col figlio del vescovo? Col figlio del prefetto? No,
praticamente col figlio del bidello. Che avendo a disposizione la
chiave del posto senza render conto a nessuno piglia e organizza una
festicciola. Solo che ci sono casse, sub, dj set electro (le foto ce le
ha fatte il dj, Marco Gatta), impianto luci da paura e tutto Il Culto Della Tosse Grassa
a gremire l'aula. E tutto ciò senza un bar vero e proprio. Ogni tanto
miracolosamente appariva una bottiglia di vino ma spariva un cavatappi.
E' tutta un'avventura, con LA TOSSE GRASSA.
Il Radical Macabre Tanzkommando è questa volta rappresentato dal Piccolo Stè e da Tosi (che vediamo nella foto sopra sotto cassa preso bbene). Una volta caldi si parte, e la folla si dispone diligentemente a semicerchio intorno al Sommo,
che inizia a sbracciare facendo il proprio dovere. Come previsto
l'audio è impossibile, non si capisce una sillaba, ma grazie a dio (cioè
a me) il pubblico è preparato e conosce i testi, quindi cantano
loro! Bravi, figliuoli, quante soddisfazioni mi date! D'altronde gran
parte dei presenti ci aveva già visti qualche giorno prima, come
dicevo... Pazzi. Pazzi furiosi. A un certo punto dello spettacolo la
situazione si complica: i miei scudieri mi si rivoltano contro e
cominciano a farmi i dispetti nascondendomi la scaletta! Sarà il
pubblico ad annunciare i prossimi pezzi, con me che cerco di
barcamenarmi goffamente in questa situazione disperata... Fortunatamente
a un certo punto rompo il ghiaccio scatenando L'ORGIA. Il
pubblico è diviso, alcune mi rifuggono (credo sia ora di riportare a
lavare la carogna che porto addosso), altre mi porgono le tettine. Finito il concerto non paghi di tutto ci rivogliono sull'altare per un bis di "TG1", con un light show da paura.
E
ora è il tanto agognato momento del relax. I miei compari finiscono di
ubriacarsi a morte e presto perderò le loro tracce. Dov'era finito Tosi
quando avevo così tanto bisogno di lui? Avevo una bottiglia di vino
vergine e lui saggio va sempre in giro con un cavatappi in tasca... Brevi attimi di tensione e il problema si risolve, libero una donzella dalle grinfie di un carabiniere
e mi ritiro in preghiera. Terminato il rosario ritorno in società e mi
rendo conto di essere stato abbandonato! Per cui accamperò qui stanotte.
Nel frattempo sono le 4 e l'aula sacra e inviolabile è ancora piena di
gente ubriaca che oscilla pericolosamente. Con un nucleo di disadattati ci ritiriamo per una spaghettata notturna, e dopo aver ascoltato a lungo nastri di Harry Belafonte
in avanzato stato di decomposizione, nel momento in cui stavo per
infilarmi in un letto matrimoniale con uno con la cresta, bussano alla
porta. E' il figlio del bidello che ha bisogno di aiuto per ripristinare
l'aula violata, ché domattina c'è lezione e nessuno si deve accorgere
di nulla. Centinaia di persone ubriache in mezzo alla strada, decibel in
eccesso e porchemadonne varie pare siano passate inosservate. Macerata,
la città degli sbirri sordi. Insomma, all'alba passo lo straccio,
rimetto a posto le sedie, poi prendo il bus e alle 8 sono a dormire a
casa mia, lontano da creste ma anche da donzelle in arresto. Dura la
vita della popstar.
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