venerdì 20 dicembre 2013

Intervista ed articolo per ORLANDOO.

https://www.youtube.com/watch?v=6catkEqOxnY















Questa non è stata un’intervista. E’ stato un elenco di pensieri sciolti e così sarà l’articolo che l’accompagna, un elenco di motivi per cui La Tosse Grassa è un progetto che vale un’intervista:

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- “La Tosse Grassa” è un ubriacone e come tale sicuramente sa apprezzare le cose belle della vita
- “La Tosse Grassa” è un patchwork musicale di alcune delle canzoni più belle e più brutte degli ultimi 20-30 anni
- “La Tosse Grassa” è disgustoso
- “La Tosse Grassa” è uno di quei pochi gruppi a cui ancora si possono dare appellativi come duepunti RAZZISTA,MASCHILISTA,DI KATTIVO GUSTO, NON E’ MUZICA!
- “La Tosse Grassa” ha due ballerini performer unti, pelosi e sudici
- “La Tosse Grassa” ha fondato un ordine religioso
- “La Tosse Grassa” ha la forza di un marchio
- “La Tosse Grassa” è stata presa per il culo dalla rivista musicale Rumore
- “La Tosse Grassa” fa incazzare Nerds Attack
- “La Tosse Grassa” non potrebbe mai suonare ad una festa del Partito Democratico
- “La Tosse Grassa” potrebbe suonare alla Sagra del carciofo di Sezze Romano
- “La Tosse Grassa” gli piace la fica
- “La Tosse Grassa” non vede una fica
- “La Tosse Grassa” dice tante bestemmie
- “La Tosse Grassa” è uno dei concerti più belli che si possano vedere ora in Italia
- “La Tosse Grassa” ha scritto una canzone che si chiama Burzum
- “La Tosse Grassa” è una minaccia
- “La Tosse Grassa” è una bella truffa
- “La Tosse Grassa” vai a ballare sul palco
- “La Tosse Grassa” puoi scrivere un elenco e non un articolo
- “La Tosse Grassa” MO SO CAZZI VOSTRI C’E’ LA TOSSE GRASSA!
NonArticolo, fotografie e intervista di Gianmarco Lodi



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Natale Scorretto, OORLANDOO
http://oorlandoo.it/

Intervista per CAGNARA.












Giovedì 19 Dicembre 2013, la nostra piccola rivista auto-prodotta, ha incontrato uno ''strano'' progetto musicale, denominato La Tossa Grassa......

Quando si forma La Tosse Grassa?

 
Quand'è freddo. Il progetto prende forma in me nel gennaio 2011, quando avverto la necessità di trovare una valvola di sfogo tramite la quale sfiatare con regolarità tutto il mio malessere. Decisi quindi di diventare un Dio, La Tosse Grassa.
Avendo bisogno di alabardieri per aiutarmi nella mia missione ho coinvolto degli amici, le prime vittime del mio culto, nel radical macabre tanzkommando, il corpo di ballo che mi segue nelle esibizioni live. Da allora si esiste, e non ho intenzione di smettere.

Avete delle incisioni all'attivo?

 
Dal 2011 pubblico annualmente un album ogni 13 agosto in occasione del "finlandei". finora hanno visto la luce "tg1", "tg2" e "tg3", uscito quest'anno, tutti rigorosamente autoprodotti. Oltre ai brani contenuti in questi album, 12 a disco, esiste anche un brano intitolato "dramatic carota" che è uscito come contenuto esclusivo per una compilation di roarmagazine.it. naturalmente sono già aperti i lavori per "tg4".

Che significa Radical Macabre?

 
Sappiamo bene che per raggiungere il nostro obiettivo di "peace & love" dovremo necessariamente passare attraverso una rivoluzione, non possono esistere vie di mezzo. Questa consapevolezza è contenuta nel termine "radical" mentre "macabre" ci riporta ad un'altra consapevolezza. Quella per cui la rivoluzione sociale non si compirà con una grande festa in cui si balli folk irlandese con accento emiliano. Occorreranno spargimenti di sangue, merda, putrefazione. Grandi ustioni, mosche, cattivo odore... non sarà un belvedere, siamo qui per aiutare i mortali a fare i conti con questa realtà e "radical macabre" rappresenta quest'atteggiamento disincantato.

Che ne pensate dei ''Forconi''?

 
Nonostante la consapevolezza di cui sopra, per cui per raggiungere il nirvana bisogna passare attraverso la barbarie non siamo comunque disposti ad accettare alcuna forma di fascismo. Ma d'altronde gli italiani sono sempre stati topi, che nell'ultimo ventennio sono stati completamente accecati e cosa ci si poteva mai aspettare da dei topi ciechi? Il mantra "dio, patria, famiglia" proprio non mi riguarda, soprattutto quando il dio in questione non sono io.

Vi piace il cinema Italiano?

 
Il cinema italiano ha un passato glorioso, dalle opere d'arte di Petri e Pasolini agli esempi più popolari di Corbucci e Monicelli, passando per gli idioti dell'orrore. ma tutto ciò si è estinto negli anni '80. Riguardo con piacere le vecchie pellicole ma il nuovo è totalmente deprimente, asservito alla borghesia più devoluta. L'unico piacere è aggiungere l'espressione "sacco di merda!" ai titoli. Ad esempio: "ricordati di me, sacco di merda!" di Muccino o "non ti muovere, sacco di merda!" di Castellitto.

La Tosse Grassa ha un lavoro?

 
Il lavoro dell'incarnazione de La Tosse Grassa è essere La Tosse Grassa. Egli alterna la propria attività di rockstar e semideo con quella di dj sia per le feste più improbabili che vi possano venire in mente sia per il matrimonio di tua sorella (ce l'ha il mio numero?). E quest'ultima è di gran lunga la mia attività più numerativa. Talvolta mi trovo anche a fare da promoter o direttore artistico per qualche situazione locale ma ultimamente questo versante si è pressoché estinto. Mi accontento di queste briciole qua. L'idea di noleggiare ore preziose della mia vita a qualche padrone perché si arricchisca sulle mie spalle la vedo davvero troppo distante dal mio modo di esistere. Per fortuna consumo poco.

Che ne pensate della diffusione da parte delle aziende dei buoni pasto?

 
E' naturale. Se gli schiavi non vengono nutriti come si deve poi le piramidi con che forza le si tira su?

Un luogo che vi rappresenta?

 
In base al dogma per cui riusciamo davvero a star bene dove si produce vino, dove prospera il cinghiale e laddove vige il degrado abbiamo individuato come nostro habitat naturale e mistico la zona delle necropoli picene del Fermano, nelle Marche. Sebbene abbia periodicamente bisogno del caos degli ambienti urbani so che per il nostro spirito marcio non c'è niente di più rigenerante di una bella giornata passata a mangiare, bere e grufolare in una necropoli picena.

Cosa farete da grandi?

 
Non è che ci rimanga un granché da fare. Credo marcire.


Grazie alla ''Tosse Grassa'', per l'interesse mostrato nei nostri confronti.....

Il Viaggio Continua................





Mauro Francioni, CAGNARA
www.facebook.com/Cagnara

lunedì 16 dicembre 2013

Recensione di "TG3", da ROCKSHOCK

La Tosse Grassa- Tg3Partiamo dal nome: La Tosse Grassa, come quella che dà molto fastidio e di cui non ti liberi facilmente.

Proprio così. Ad un primo ascolto, il nuovo album di Vanni Fabbri non si comprende e dà quasi fastidio, ma se fa parte di un progetto più alto iniziato dai precedenti album Tg1 e Tg2 forse non serve trovare un senso a questo terzo lavoro, TG3, autoprodotto ma semplicemente prendere atto che la musica è anche questo: esprimere la propria idea con i mezzi che si ritengono più consoni. In questo caso l’idea è il rigetto per la società in cui viviamo e i mezzi sono un misto di generi più disparati che si accavallano sulla ripresa di testi di vari artisti italiani e non.

E’ difficile inquadrare il disco in un genere preciso, quello più calzante è il brutal dance pop che suona come un vero e proprio ossimoro. Invece facilmente si passa dal metal delle prime note di Veleno, ma rintracciabile anche più chiaramente in Matrimonio gay e Marchigian routine 2, dove con passaggi non troppo lineari si sfocia in una dance già usata in La vita è bella (quella de Benigni), all’elettronica (Sequenza distruzione Parigi, Santo subito). Tutto è il contorno di testi fin troppo espliciti che vogliono brutalmente offendere il sistema di corruzione e di degrado dei nostri tempi e che sfociano in una parossistica satira sociale.

Con Tg3 si riconferma anche la tendenza, esplicitamente dichiarata, alla ripresa di brani dai motivi indimenticabili per storpiarne contenuto e forma: dai Franz Ferdinand, a Sei un mito degli 883, addirittura a Tiziano Ferro, all’inconfondibile motivetto circense rallentato in Suicidami. 

Un disco decisamente rocambolesco che senz’altro sarà più apprezzato dai proseliti vicini al Culto della Tosse Grassa, nato già nel 2011 e che in attesa degli altri Tg non hanno intenzione di curarsi.

voto: 4 su 5




Ivonne Ucci, ROCK SHOCK
www.rockshock.it

mercoledì 4 dicembre 2013

RUMORE mi caga solo se cappello.

All'uscita di "TG3", una volta pronte le foto promozionali e di conseguenza il nuovo presskit è il momento di inviare a tutti, giornalisti, giornalai, blogger e scribacchini vari l'album nuovo, così da fargli scrivere qualcosa in proposito, come se m'interessasse la loro opinione, e quindi diffondere il verbo. Purché se ne parli, come si dice in religione.
Tra questi ce ne sono alcuni che, un po' antiquati un po' feticisti, pretendono di accumulare monnezza e chiedono esplicitamente il materiale fisico: cd tangibile, presskit di carta. E io lo faccio, lo faccio, è un problema vostro, a me non cambia molto, ci spendo il soldo della spedizione anche per quelli che proprio non sono in grado, tipo Nerds Attack.
Il problema è che ciò (l'atto dell'imballare e spedire) si scontra col mio stare per aria. Ci sono storie recenti di borselli abbandonati sui treni e miracolosamente recuperati in stazioni semisepolte dalla neve. Altre di serate alle quali mi reco lasciando il cd con la base... Insomma, invio sti pacchetti con presskit e cd con custodia in digipack. Il problema è che pesco sti digipack dalla colonna di quelli che ancora devono essere farciti con un bel cd dentro.
Uno dei destinatari (una webzine) mi contatta: "coglionazzo, te sei scordato il cd!". Ouch! Cappella! Rimedio inviando il cd mancante con una nuova spedizione o, in alternativa, il link per la versione elettronica a ingombro zero. Poi mi viene il dubbio. Non è che l'ho fatto con tutti?! Invio e-mail a tutti quanti e (quelli delle webzine) mi rispondono in coro: "sì, te sei proprio scordato il cd, coglionazzo!" Quelli invece delle riviste grosse de carta non mi cagano. D'altronde non m'hanno mai cagato. Tipo Rumore.
Gli mando "TG1". Non mi cagano.
Gli mando "TG2". Non mi cagano.
Gli mando "TG3" cappellando. Mi cagano.
Premettendo che *sono* il migliore ecco cos'ha scritto Rossano Lo Mele nell'ultimo editoriale di RumoreMag a proposito de LA TOSSE GRASSA:

"(...) Oppure c’è il gruppo marchigiano disco-rivoluzionario La Tosse Grassa: che ci segnala di essere addirittura finito in cronaca nelle pagine di Macerata de “Il Resto Del Carlino” e di aver subito tre espliciti (quanto non meglio identificati) atti di censura. (...) Castigano tutti. Senza compromessi. Inviano alla nostra attenzione un pacchetto con ricco comunicato stampa colorato. E sul retro del digipack ci sta scritto: “Ama la musica. Odia la Siae”. Di fronte a tanta intemperanza apro il digipack. E: il disco non c’è. Silenzio. Io sarei anche per amare la musica. Ma c’è un marchiano errore dovuto alla sciatteria che sempre trionfa nel mondo della musica italiana? Oppure questa è un’opera concettuale. Un’installazione discografica che ci sta dicendo – in silenzio – che l’oggetto musica ormai è stato talmente depauperato da essere diventato vuoto? Voto per quest’ultima. (...)"

L'articolo integrale lo potete leggere qui.
Io dico che m'è andata di culo. Se non fosse stato per quest'opera concettuale Rumore non mi avrebbe mai cagato. E se lo avesse fatto avrebbe dovuto inventarsi un paragrafetto inutile come fanno tutti per dimostrare di aver svolto il compitino e pace.
Sull'oggetto di musica diventato vuoto avvierei volentieri dibattiti e approfondimenti, perché si tratta di uno dei concetti fondamentali che sono alla base del progetto La Tosse Grassa.
Però mi duole deludervi: l'installazione discografica era contenuta nel cd, che non vi ho mandato per un marchiano errore dovuto alla sciatteria.