venerdì 20 dicembre 2013

Intervista ed articolo per ORLANDOO.

https://www.youtube.com/watch?v=6catkEqOxnY















Questa non è stata un’intervista. E’ stato un elenco di pensieri sciolti e così sarà l’articolo che l’accompagna, un elenco di motivi per cui La Tosse Grassa è un progetto che vale un’intervista:

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- “La Tosse Grassa” è un ubriacone e come tale sicuramente sa apprezzare le cose belle della vita
- “La Tosse Grassa” è un patchwork musicale di alcune delle canzoni più belle e più brutte degli ultimi 20-30 anni
- “La Tosse Grassa” è disgustoso
- “La Tosse Grassa” è uno di quei pochi gruppi a cui ancora si possono dare appellativi come duepunti RAZZISTA,MASCHILISTA,DI KATTIVO GUSTO, NON E’ MUZICA!
- “La Tosse Grassa” ha due ballerini performer unti, pelosi e sudici
- “La Tosse Grassa” ha fondato un ordine religioso
- “La Tosse Grassa” ha la forza di un marchio
- “La Tosse Grassa” è stata presa per il culo dalla rivista musicale Rumore
- “La Tosse Grassa” fa incazzare Nerds Attack
- “La Tosse Grassa” non potrebbe mai suonare ad una festa del Partito Democratico
- “La Tosse Grassa” potrebbe suonare alla Sagra del carciofo di Sezze Romano
- “La Tosse Grassa” gli piace la fica
- “La Tosse Grassa” non vede una fica
- “La Tosse Grassa” dice tante bestemmie
- “La Tosse Grassa” è uno dei concerti più belli che si possano vedere ora in Italia
- “La Tosse Grassa” ha scritto una canzone che si chiama Burzum
- “La Tosse Grassa” è una minaccia
- “La Tosse Grassa” è una bella truffa
- “La Tosse Grassa” vai a ballare sul palco
- “La Tosse Grassa” puoi scrivere un elenco e non un articolo
- “La Tosse Grassa” MO SO CAZZI VOSTRI C’E’ LA TOSSE GRASSA!
NonArticolo, fotografie e intervista di Gianmarco Lodi



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Natale Scorretto, OORLANDOO
http://oorlandoo.it/

Intervista per CAGNARA.












Giovedì 19 Dicembre 2013, la nostra piccola rivista auto-prodotta, ha incontrato uno ''strano'' progetto musicale, denominato La Tossa Grassa......

Quando si forma La Tosse Grassa?

 
Quand'è freddo. Il progetto prende forma in me nel gennaio 2011, quando avverto la necessità di trovare una valvola di sfogo tramite la quale sfiatare con regolarità tutto il mio malessere. Decisi quindi di diventare un Dio, La Tosse Grassa.
Avendo bisogno di alabardieri per aiutarmi nella mia missione ho coinvolto degli amici, le prime vittime del mio culto, nel radical macabre tanzkommando, il corpo di ballo che mi segue nelle esibizioni live. Da allora si esiste, e non ho intenzione di smettere.

Avete delle incisioni all'attivo?

 
Dal 2011 pubblico annualmente un album ogni 13 agosto in occasione del "finlandei". finora hanno visto la luce "tg1", "tg2" e "tg3", uscito quest'anno, tutti rigorosamente autoprodotti. Oltre ai brani contenuti in questi album, 12 a disco, esiste anche un brano intitolato "dramatic carota" che è uscito come contenuto esclusivo per una compilation di roarmagazine.it. naturalmente sono già aperti i lavori per "tg4".

Che significa Radical Macabre?

 
Sappiamo bene che per raggiungere il nostro obiettivo di "peace & love" dovremo necessariamente passare attraverso una rivoluzione, non possono esistere vie di mezzo. Questa consapevolezza è contenuta nel termine "radical" mentre "macabre" ci riporta ad un'altra consapevolezza. Quella per cui la rivoluzione sociale non si compirà con una grande festa in cui si balli folk irlandese con accento emiliano. Occorreranno spargimenti di sangue, merda, putrefazione. Grandi ustioni, mosche, cattivo odore... non sarà un belvedere, siamo qui per aiutare i mortali a fare i conti con questa realtà e "radical macabre" rappresenta quest'atteggiamento disincantato.

Che ne pensate dei ''Forconi''?

 
Nonostante la consapevolezza di cui sopra, per cui per raggiungere il nirvana bisogna passare attraverso la barbarie non siamo comunque disposti ad accettare alcuna forma di fascismo. Ma d'altronde gli italiani sono sempre stati topi, che nell'ultimo ventennio sono stati completamente accecati e cosa ci si poteva mai aspettare da dei topi ciechi? Il mantra "dio, patria, famiglia" proprio non mi riguarda, soprattutto quando il dio in questione non sono io.

Vi piace il cinema Italiano?

 
Il cinema italiano ha un passato glorioso, dalle opere d'arte di Petri e Pasolini agli esempi più popolari di Corbucci e Monicelli, passando per gli idioti dell'orrore. ma tutto ciò si è estinto negli anni '80. Riguardo con piacere le vecchie pellicole ma il nuovo è totalmente deprimente, asservito alla borghesia più devoluta. L'unico piacere è aggiungere l'espressione "sacco di merda!" ai titoli. Ad esempio: "ricordati di me, sacco di merda!" di Muccino o "non ti muovere, sacco di merda!" di Castellitto.

La Tosse Grassa ha un lavoro?

 
Il lavoro dell'incarnazione de La Tosse Grassa è essere La Tosse Grassa. Egli alterna la propria attività di rockstar e semideo con quella di dj sia per le feste più improbabili che vi possano venire in mente sia per il matrimonio di tua sorella (ce l'ha il mio numero?). E quest'ultima è di gran lunga la mia attività più numerativa. Talvolta mi trovo anche a fare da promoter o direttore artistico per qualche situazione locale ma ultimamente questo versante si è pressoché estinto. Mi accontento di queste briciole qua. L'idea di noleggiare ore preziose della mia vita a qualche padrone perché si arricchisca sulle mie spalle la vedo davvero troppo distante dal mio modo di esistere. Per fortuna consumo poco.

Che ne pensate della diffusione da parte delle aziende dei buoni pasto?

 
E' naturale. Se gli schiavi non vengono nutriti come si deve poi le piramidi con che forza le si tira su?

Un luogo che vi rappresenta?

 
In base al dogma per cui riusciamo davvero a star bene dove si produce vino, dove prospera il cinghiale e laddove vige il degrado abbiamo individuato come nostro habitat naturale e mistico la zona delle necropoli picene del Fermano, nelle Marche. Sebbene abbia periodicamente bisogno del caos degli ambienti urbani so che per il nostro spirito marcio non c'è niente di più rigenerante di una bella giornata passata a mangiare, bere e grufolare in una necropoli picena.

Cosa farete da grandi?

 
Non è che ci rimanga un granché da fare. Credo marcire.


Grazie alla ''Tosse Grassa'', per l'interesse mostrato nei nostri confronti.....

Il Viaggio Continua................





Mauro Francioni, CAGNARA
www.facebook.com/Cagnara

lunedì 16 dicembre 2013

Recensione di "TG3", da ROCKSHOCK

La Tosse Grassa- Tg3Partiamo dal nome: La Tosse Grassa, come quella che dà molto fastidio e di cui non ti liberi facilmente.

Proprio così. Ad un primo ascolto, il nuovo album di Vanni Fabbri non si comprende e dà quasi fastidio, ma se fa parte di un progetto più alto iniziato dai precedenti album Tg1 e Tg2 forse non serve trovare un senso a questo terzo lavoro, TG3, autoprodotto ma semplicemente prendere atto che la musica è anche questo: esprimere la propria idea con i mezzi che si ritengono più consoni. In questo caso l’idea è il rigetto per la società in cui viviamo e i mezzi sono un misto di generi più disparati che si accavallano sulla ripresa di testi di vari artisti italiani e non.

E’ difficile inquadrare il disco in un genere preciso, quello più calzante è il brutal dance pop che suona come un vero e proprio ossimoro. Invece facilmente si passa dal metal delle prime note di Veleno, ma rintracciabile anche più chiaramente in Matrimonio gay e Marchigian routine 2, dove con passaggi non troppo lineari si sfocia in una dance già usata in La vita è bella (quella de Benigni), all’elettronica (Sequenza distruzione Parigi, Santo subito). Tutto è il contorno di testi fin troppo espliciti che vogliono brutalmente offendere il sistema di corruzione e di degrado dei nostri tempi e che sfociano in una parossistica satira sociale.

Con Tg3 si riconferma anche la tendenza, esplicitamente dichiarata, alla ripresa di brani dai motivi indimenticabili per storpiarne contenuto e forma: dai Franz Ferdinand, a Sei un mito degli 883, addirittura a Tiziano Ferro, all’inconfondibile motivetto circense rallentato in Suicidami. 

Un disco decisamente rocambolesco che senz’altro sarà più apprezzato dai proseliti vicini al Culto della Tosse Grassa, nato già nel 2011 e che in attesa degli altri Tg non hanno intenzione di curarsi.

voto: 4 su 5




Ivonne Ucci, ROCK SHOCK
www.rockshock.it

mercoledì 4 dicembre 2013

RUMORE mi caga solo se cappello.

All'uscita di "TG3", una volta pronte le foto promozionali e di conseguenza il nuovo presskit è il momento di inviare a tutti, giornalisti, giornalai, blogger e scribacchini vari l'album nuovo, così da fargli scrivere qualcosa in proposito, come se m'interessasse la loro opinione, e quindi diffondere il verbo. Purché se ne parli, come si dice in religione.
Tra questi ce ne sono alcuni che, un po' antiquati un po' feticisti, pretendono di accumulare monnezza e chiedono esplicitamente il materiale fisico: cd tangibile, presskit di carta. E io lo faccio, lo faccio, è un problema vostro, a me non cambia molto, ci spendo il soldo della spedizione anche per quelli che proprio non sono in grado, tipo Nerds Attack.
Il problema è che ciò (l'atto dell'imballare e spedire) si scontra col mio stare per aria. Ci sono storie recenti di borselli abbandonati sui treni e miracolosamente recuperati in stazioni semisepolte dalla neve. Altre di serate alle quali mi reco lasciando il cd con la base... Insomma, invio sti pacchetti con presskit e cd con custodia in digipack. Il problema è che pesco sti digipack dalla colonna di quelli che ancora devono essere farciti con un bel cd dentro.
Uno dei destinatari (una webzine) mi contatta: "coglionazzo, te sei scordato il cd!". Ouch! Cappella! Rimedio inviando il cd mancante con una nuova spedizione o, in alternativa, il link per la versione elettronica a ingombro zero. Poi mi viene il dubbio. Non è che l'ho fatto con tutti?! Invio e-mail a tutti quanti e (quelli delle webzine) mi rispondono in coro: "sì, te sei proprio scordato il cd, coglionazzo!" Quelli invece delle riviste grosse de carta non mi cagano. D'altronde non m'hanno mai cagato. Tipo Rumore.
Gli mando "TG1". Non mi cagano.
Gli mando "TG2". Non mi cagano.
Gli mando "TG3" cappellando. Mi cagano.
Premettendo che *sono* il migliore ecco cos'ha scritto Rossano Lo Mele nell'ultimo editoriale di RumoreMag a proposito de LA TOSSE GRASSA:

"(...) Oppure c’è il gruppo marchigiano disco-rivoluzionario La Tosse Grassa: che ci segnala di essere addirittura finito in cronaca nelle pagine di Macerata de “Il Resto Del Carlino” e di aver subito tre espliciti (quanto non meglio identificati) atti di censura. (...) Castigano tutti. Senza compromessi. Inviano alla nostra attenzione un pacchetto con ricco comunicato stampa colorato. E sul retro del digipack ci sta scritto: “Ama la musica. Odia la Siae”. Di fronte a tanta intemperanza apro il digipack. E: il disco non c’è. Silenzio. Io sarei anche per amare la musica. Ma c’è un marchiano errore dovuto alla sciatteria che sempre trionfa nel mondo della musica italiana? Oppure questa è un’opera concettuale. Un’installazione discografica che ci sta dicendo – in silenzio – che l’oggetto musica ormai è stato talmente depauperato da essere diventato vuoto? Voto per quest’ultima. (...)"

L'articolo integrale lo potete leggere qui.
Io dico che m'è andata di culo. Se non fosse stato per quest'opera concettuale Rumore non mi avrebbe mai cagato. E se lo avesse fatto avrebbe dovuto inventarsi un paragrafetto inutile come fanno tutti per dimostrare di aver svolto il compitino e pace.
Sull'oggetto di musica diventato vuoto avvierei volentieri dibattiti e approfondimenti, perché si tratta di uno dei concetti fondamentali che sono alla base del progetto La Tosse Grassa.
Però mi duole deludervi: l'installazione discografica era contenuta nel cd, che non vi ho mandato per un marchiano errore dovuto alla sciatteria.




giovedì 28 novembre 2013

Recensione di "TG3", da ROCKAMBULA

copertina tg3 La Tosse Grassa: il nome è già tutto un programma. Il titolo del suo terzo disco poi, TG3, lo è per davvero (sempre se, come me, credete che i telegiornali somiglino sempre più a dei Talk Show). Tra ricordi catarrosi di nottate insonni, febbri deliranti ed antibiotici dai colori psichedelici, mi accingo a premere play con in faccia, lo ammetto, un’ espressione di schifo per tutto quello che una tosse grassa può evocare nella mia mente.

Già dalla prima traccia la sensazione è di essere investiti da un camion in corsa. Sto ascoltando un disco Metal? Nonostante la presenza di sonorità riconducibili ad altri generi, “Veleno”  sembra volermi condurre in quella direzione. Sembra, appunto; perché la seconda traccia “la Vita È Bella (Quella di Benigni)” si presenta con un ritmo Pop Dance che si lascia ascoltare facilmente, e che subisce una metamorfosi nel ritornello passando all’Hardcore, con tanto di esasperazione della voce proprio sulle parole La vita è bella, la vita è una cosa meravigliosa. E così si procede, altalenando tra vari generi, riferimenti e citazioni, fino a quando non mi sembra di riconoscere nella melodia della terza traccia (“Hanno le Manine”) il ritornello di “Take Me Out” dei Franz Ferdinand. Una coincidenza? Chissà.

Proseguo con l’ascolto di “Santo Subito” e questa volta non ho dubbi, lo riconosco chiaro e tondo il motivetto di “Sei un Mito” degli 883, così palese, spudorato e deciso che per un attimo mi viene da cantare tappetini nuovi Arbre Magique, deodorante appena preso che fa molto chic. È stato solo un attimo, mi ricompongo subito. No, questa non può essere una coincidenza. Ed infatti non lo è, perché mi trovo davanti a Vanni Fabbri alias La Tosse Grassa, e a quello che è un vero a proprio culto, Il Culto della Tosse Grassa appunto, della quale lui stesso è il dio indiscusso. TG3 è quella che Vanni definisce la sua nuova stagione liturgica, che prevede la stessa formula delle due stagioni liturgiche precedenti (TG1 e TG2): una serie di basi realizzate con campionamenti provenienti da brani altrui. Un mix letale, ripetuto per la terza volta, ma sempre vincente: il Pop va a braccetto col Metal per recarsi a fare una visita alla Dance, passando però prima dall’Elettronica, senza dimenticarsi del cantautorato italiano (in “Ghigliottina e Lanciafiamme” c’è spazio anche per Pupo e per la sua “Firenze S. Maria Novella”).

Il tutto è poi accompagnato da una serie di testi irriverenti, dissacranti, diffamatori e violenti che trattano con cruda ironia e straziante verità la decadenza di questa società allo sbando. Suicidio, droga, disoccupazione, pedofilia, consumismo, religione, omosessualità, precarietà, vengono sviscerati senza mezze misure o giri di parole; le vergini orecchie si mettano al riparo e le signorine perbene non svengano se  travolte da alitate di Trash. Chi di voi ha mai visto una tosse grassa avere pietà del poveraccio che vi è malcapitato? Dopo le dovute cure, magari. Ma questa è una tosse grassa per la quale non farà effetto nessuno sciroppo e, sinceramente, mi sta bene così.

voto: 7 su 10




Maria Petracca, ROCKAMBULA
www.rockambula.com

lunedì 25 novembre 2013

Perugia: i Postumi.

Nel tempo libero spammo. Quando non sono impegnato a guardare porno o mandare attacchi ai miei nemici in un giochino del cazzo su facebook piglio e mando e-mail a sconosciuti che non hanno mai sentito parlare de La Tosse Grassa ma magari hanno un cugino bestemmiatore che una tabaccheria, due casse e un mixer. Un bel giorno un locale di Perugia mi risponde! Trattasi di un evento straordinario, di norma nessuno risponde mai, mi colgono sempre di sorpresa posti a cui non ho spammato! E mi dice "col cazzo che ti faccio venire a suonare nel mio locale!", però sentiti con mio cognato Aimone. Ok, sarà fatto. Essendo una comunicazione scritta via posta elettronica dò per scontato che sia un refuso e salvo il numero come Simone Perugia. Poi lo chiamo e invece no, scopro che il refuso ce l'avevano in testa i genitori quando sono andati all'anagrafe. Il tipo comincia a parlarmi di un posto enorme frequentato da milioni di universitari in calore che si fanno clisteri con la vodka e di un evento leggendario chiamato "Mercoledì Rock". Va benissimo, esattamente il nostro habitat. Fissiamo quindi per mercoledì 6 novembre in questo posto chiamato 100dieci che a giudicare dalla pagina facebook sembrerebbe un innocuo baretto dell'università. Magari c'è pure la macchinetta del caffè a 50 centesimi. Meno zucchero, grazie. Ci dicono che ci infileranno nel contesto di una "festa trash" (aiuto...), che l'anno scorso ci suonò Gianni Drudi ("ehi, ci stai...") e ci danno dei tempi precisissimi: sul palco alle 23,45, suonate 40 minuti, arrivo alle 19,12. Tranquilli, l'incubo è il nostro mestiere! Sapendo che il giorno seguente avremmo suonato in un altro posto in Romagna a casa Uochi Toki (ma questa è un'altra storia che non vi racconteremo mai), abbiamo dovuto racimolare gli elementi del Radical Macabre Tanzkommando più fancazzisti che fossero disponibili per un mini-tour a metà settimana. Non è stato un problema.


Sono della partita Il Vescovo Teodoro e Filu Spinatu. Come paggetto e bancarellaro ci assisterà anche il prode Tarkanov. Ci accordiamo per la partenza con Filu Spinatu che passa a prendere me e la mia attrezzatura (un cavetto rca), dopodiché a Macerata prendiamo un mezzo a metano, carichiamo gli altri e ci apprestiamo a valicare gli Appennini ascoltando primi Napalm Death e Sepultura. Quando arriviamo nei pressi di Perugia in estrema puntualità scopriamo in realtà di essere in anticipo per i tempi di questi universitari debosciati per cui ci perdiamo girando a vuoto intorno a Ponte Felcino. Tutto questo naturalmente apposta per venire incontro ai loro tempi. Sprezzanti del pericolo ZTL arriviamo dove ci era stato detto e ci viene incontro Aimone saltellante che ci porta a parcheggiare praticamente dentro l'Università. Rapidissimi i convenevoli, siamo una squadra fortissimi, andiamo subito a testare palco e impianto. Stavolta abbiamo anche un camerino! Cioè l'ingresso laterale al palco, però c'è un sipario che ci consente di avere un minimo di privacy, tolti i 78 addetti ai lavori che fanno avanti e indietro sul palco. Naturalmente il check si risolve in pochi secondi, "forse la voce è un po' bassa", mi dice Aimone ma... Or sovviemmi che il tipo è il frontman di quei Perno che ci fecero da gruppo spalla la prima volta che suonammo a Latina e che a suo dire fa "rock un po' gay", quindi un amante del belcanto alla Sanremo. Pertanto ignoriamo la sua indicazione e ci facciamo una birra. Si fa avanti un tipo che ci dice che dovremmo muoverci, così ci porta nel posto dove dormiamo. "Perché?" Beh, magari vorreste posare i bagagli, farvi una doccia... Il mio bagaglio era una maglietta che tenevo nelle mutande per ingrossarmi il pacco e la mia puzza fa parte dello show. Smamma. Il tempo della doccia lo passeremo a bere. Il tipo insiste. "Ma poi dovreste stare qui fino alla fine della serata." E quando sarà mai? Alle 7? Alle 8? "Mah, verso le 3, o le 4". E allora? SMAMMA!

http://www.youtube.com/watch?v=crp8_UFngng

Chissà per chi ci aveva presi. Poi è il momento della video-intervista per Radio Bombay. Mi portano nel cesso delle donne (di solito fanno più storie) e mi intervistano. Li deludo immediatamente facendo il serio ed elaborando qualche giro di parole per esprimere il concetto di "trash ce sarai te". Tuttavia devo ammettere che la tipa che mi intervistava era preparata, mi ha fatto domande sui Ca.Pe.Al. e sulla farfallina che ho tatuata sul prepuzio, aveva studiato. Ci dicono poi che durante lo show realizzaranno il video "ufficiale" (ma ufficiale de che?!) di "Sei Qui Solo Per Le Telecamere": il risultato potete ammirarlo qua sopra cliccando sulla foto (Aimone lo inquadrano proprio quando dico "Perno", che coincidenza). Ed ecco che si è fatta l'ora di cena. Consumiamo della roba avanzata dalla mensa a pranzo che comunque ci sazia a sufficienza, a parte le poco robuste dosi di vino: qua sono giovani, vanno a birra e vanno pure piano, tutto sommato. Si fanno un po' di chiacchierette da jetset di quelle che hanno reso Sara Tommasi quel che è, infatti la nostra ciurma si scambia occhiate tra il sospettoso e il preoccupato. Ci abbandoneremo al nostro sgangherato standard turpiloquiale non appena usciti di lì per un allegro dopocena a base di caffè, seviziacaffè, ammazzacaffè e tumulacaffè a spasso per Perugia. E' un piacere tornare a gironzolare nei luoghi cari ad Amanda Knox dopo tanto tempo, luoghi che vivetti in un tempo lontano, quando vigeva l'usanza delle visite mediche per il servizio di leva obbligatorio, laddove fieramente mi scartarono due volte di fila in quanto pericoloso per me stesso e per gli altri. Poi vi accompagnai anche un altro mio amico sociopatico a farsi scartare a sua volta. Salutiamo qualche spacciatore e stupratore famoso e cerchiamo un bar. Un tipo ci nota e ci apostrofa "Shottino? Qua!" indicandoci un bar che stava chiudendo. Ubbidiamo e ci facciamo uno shottino di vodka a 1 neuro. Poi andiamo in un pub a bere ancora, laddove Tarkanov rischia grosso ordinando senza rendersene conto un rhum invecchiato 23 anni che per sua fortuna non era disponibile. Per me un Varnelli, grazie. Ce ne facciamo un altro in un altro bar ancora e poi presto presto che è quasi l'ora di entrare in scena.


Non è facile passare il varco dei buttafuori che non ci avevano mai visti prima, ma lo facciamo. Ci facciamo fare qualche pompino da qualche fan e poi incontro David Eno, il mio batterista! (almeno di quando ancora ero così sciocco da manovrare degli strumenti veri) Che tra l'altro sarà l'unico mio acquirente della serata: gli altri essendo tutti studenti squattrinati preferivano mettere i soldi da parte per l'alcole. E' vero, c'è stata un'altra tipa che si era avvicinata al banchetto, ma era solo per pomiciare. Montiamo sul palco con 7 minuti e 32 secondi di ritardo e cominciamo immediatamente a distruggere la scenografia a base di carta igienica e monnezza (ne potete ammirare qualche scorcio giusto sulla foto su in alto). Il pubblico non c'è bisogno di scaldarlo, è già notevolmente ubriaco e bendisposto. I miei tanzkommander pure, tant'è che s'inculano e prendono a cinghiate qualche travestito (uno lo vedete nella foto qui sopra) e portano a pogare in mezzo alla pista la pianta sullo sfondo, poi prontamente recuperata dallo staff. 1100 paganti che capivano solo la merda. Un paradiso. Ci giochiamo tutto il nostro repertorio più scurrile, ché quello cerebrale non era il caso e scendiamo dal palco lasciando spazio ai dj che metteranno pop e rock anni '90 che però a questi piace chiamare "trash". Abbiamo capito che se se è una cosa che canticchiavano quando avevano 12 anni allora è trash, anche fosse stata "La Bohème". Scesi dal palco facciamo incetta di vodka tonic per non farci avanzare le drink card (problema mai esistito) e ci tuffiamo a ballare. Sulle note di "Candela" di Noelia ci avviciniamo a un gruppo di studentesse ubriache che la sapevano tutta. "Come mai la sapete tutta?!" "Siamo spagnole!" Non fa una piega. Una rapisce Filu Spinatu, che non si farà vedere per un'oretta e che si guadagnerà sul campo il titolo di Sturacessi. La festa finisce che siamo ancora in piedi. Ci portano a mangiare la focaccia più buona del mondo, peccato che ci abbiano portati bendati e non saremmo mai in grado di ritrovarla. Ci risvegliamo in un paese sconosciuto dove ci sono solo lavasecco, in un bed & breakfast in cui il figlio del padrone ci si è magnato il breakfast. Poi andiamo a Gabicce Mare. A novembre. Già fa ride.





giovedì 21 novembre 2013

Recensione di "TG3", da MARCHEMETAL


Chiariamo subito una cosa, questo disco non e` metal, quindi se non siete persone aperte mentalmente, vi consiglierei di terminare sin d`ora la lettura di questa recensione.
In caso contrario, proseguite pure.
Etichettare musicalmente La Tosse Grassa è praticamente impossibile ma se proprio dovessimo, genere che si avvicinerebbe di più sarebbe “Brutal Dance Pop”.
La loro proposta musicale e` quasi unica, in quanto consta di mash up di canzoni Pop / Dance con testi dissacranti e irriverenti; recensire un lavoro del genere traccia per traccia ed estrapolarne un concetto non ha propriamente senso ed oltretutto farebbe passare la voglia a chi verrebbe in mente di procurarselo e di ascoltarselo.
Una cosa che però vi consiglio è che vale la pena avere questo disco qualora vogliate allargare i vostri orizzonti visto che tra l`altro, in tutto l`album sono presenti citazioni al metal sia classico che estremo.
A voi il divertimento di scoprirle tutte.
Concludendo, l`album in questione si presenta ben prodotto, ben arrangiato e divertente da ascoltare (specie se vi trovate in stato confusionale alcoolico ndr :-D ), può anche essere l`ottima colonna sonora per un party tra amici ma, mi ripeto, non aspettatevi un disco metal.
Forza ragazzi, aspettiamo TG4 adesso!

voto: 8 su 10




Astennu, MARCHEMETAL
www.marchemetal.it

Halloween: i Postumi.

Giampiero è uno che ci tiene. Al punto che voleva gli portassi qualche copia di "TG3" in conto vendita da tenere al bar le settimane precedenti al concerto. Io sono uno che non c'ha la macchina. Superfluo dire che non c'è stato verso. Comunque rimane il fatto che Giampiero è uno che ci tiene, a La Tosse Grassa. E' stato uno dei primi a contattarmi per definire una data per il tour del nuovo album. Sfortunatamente era stato appena sorpassato da un 'imprevisto' locale della stessa area geografica per cui abbiamo dovuto ritardare l'appuntamento, che invece gli scorsi anni è stato quasi immediatamente successivo al debutto. Abbiamo deciso che un buon compromesso sarebbe stato ospitare un nostro spettacolo per la sera di Halloween, la notte delle sdreghe. Ehi, se vuoi nel pacchetto ti ci infilo anche Manuel! No, grazie. Ok, vabbene. E così sappiamo già che giovedì 31 ottobre, in arte Halloween, l'avremmo passato all'OnStage di Castelfidardo AN! E ora vediamo un po' chi è disposto a sacrificare questo evento mondano borghese per venire a glorificare il Porcoddìo del Degrado insieme a noi in veste di tanzkommander. Il primo a rispondere positivamente è stato Tosi, il cui nome ancora risuona tra le mura di Castello dall'ormai leggendaria performance della pinta di assenzio e della tentata strage dell'anno scorso. Uno dei rari casi in cui la leggenda non ingrossa la verità perché di più era impossibile. L'altro poveretto che acconsente ad accompagnare Tosi nel Radical Macabre Tanzkommando è quel solito malcapitato di Morrissey da Ibiza, incapace di dire "no, veramente volevo andà a fica in balera". Tranquillo Morrissey, ti ci portiamo noi a fica.


Io e Tosi arriviamo puntualissimi per l'ora dell'aperitivo. Stavolta ce la lavoriamo di fino e per fare il soundcheck impieghiamo addirittura 5 minuti. Sebbene da fuori poteva sembrare che fossimo arrivati tardi in realtà eravamo comunque in larghissimo anticipo. In tempi da record settiamo tutto sul palco, che sarà anche il nostro spogliatoio dato che potremo usufruire di un lussuosissimo sipario. Nonché di un piano a mezza coda bianco, di quelli che volevo distruggere con una motosega per le foto promozionali di "TG3". Preparo anche la bancarella (stasera è la prima volta che vendiamo la spilletta esoterica "666 666 333 666") e tra rapidi scambi di opinioni ci spariamo subito il primo aperitivo. Ed ecco che ci raggiunge anche Morrissey da Ibiza. In un raro momento di lucidità (suo) mi rendo conto che quando non è ubriaco parla come un essere umano. Smetterà subito. Dato che siamo in un limbo di tempo tra il primo aperitivo e la cena in cui non abbiamo altro da fare decidiamo di far girare l'economia e andiamo a farci un secondo aperitivo al celebre bar delle poccione! Quando arriviamo lì entriamo e ci rendiamo subito conto che non c'era traccia di poccione, anzi, al bar c'erano due pistelli e non c'era nemmeno un ricco buffet da saccheggiare! Allora usciamo senza proferir parola e andiamo in un altro bar, dove l'anno scorso ci accolse all'ammazzacaffè Miss Ansia 2012. Ma stavolta no, c'è una streghetta che si trova in difficoltà a divincolarsi da due buzzurri locali che ci stavano provando. Li spaventiamo con la nostra presenza e se ne vanno. Così cominciamo a provarci noi. Crodino e vodka per me, negroski per gli altri due. "Vi fate un altro giro?" No, grazie, che me sa che sò pronte le tagliatelle de Diarea, e usciamo. "Ciao, belli!" ci dirà dietro. Non l'avesse mai fatto. Comunque, torniamo all'OnStage e infatti eccole lì, le tagliatelle de Diarea, nota ristoratrice locale a 2 metri dal posto! Ce ne scofaniamo una teglia. E anche una teglia di gnocchi con la papera. E una bottiglia di vino. Giampiero ce ne vorrebbe dare ancora solo per avere foto di me che magno. Segno che cominciamo a fare schifo.


E adesso viene il bello: il lungo limbo tra la cena e l'inizio del concerto. Facciamo girare l'economia? Ma cerrrto!! Ovviamente torniamo al bar della povera streghetta. Due giri di Varnelli sono sufficienti per rendere sessualmente aggressivo il nostro Morrissey da Ibiza. Stiamo per portarlo via per il bene di tutti quando ecco che appare Il Mio Avvocato!! Un uomo dedito a caos, musiche cimiteriali, assenzio, vov, svariate perversioni sessuali, svariate droghe e kung fu. Nessuno se l'aspettava quest'apparizione e siamo tutti così colti di sorpresa che ci facciamo un vodka tonic. Però comincia a farsi tardi e ancora non siamo passati a sperperare i nostri capitali in alcool al pub di Castelfidardo! Molliamo lì la streghetta e andiamo in quest'altro posto, dove faccio la cazzata di prendere la birra degli Iron Maiden. Per devozione, almeno una volta nella vita mi tocca farlo. E' una bitter dignitosa, solo che poco dignitoso è il prezzo: 6,50 per una 33cl. 3,50 per la band, 3 per la birra. Col cazzo che ci ribeviamo, Irons! Esco ed è arrivato il Reverendo Red Ronny, ewwiwa! Intanto Tosi e Il Mio Avvocato (tipo quello di "Paura E Delirio A Las Vegas", per capirci) ci provano con due tardone, che cercheranno di convincere a venire al concerto. I loro uomini erano lì a mezzo metro. Gli spieghiamo che si tratta di una crudissima satira sociale. "Basta che non sia volgare, però". Allora stattene qua. Ciao, bella! Con questa armata composta così a cazzo di cane arranchiamo di nuovo verso l'OnStage. Comincia ad affollarsi di Cultisti e Tossine varie, ci sono anche il Reverendo Tequila e il Reverendo Lele Ggì! Non stiamo troppo a tergiversare perché è già ora di farsi subito un altro vodka tonic prima del concerto. Quando siamo pronti per iniziare scopriamo che il sipario non funziona. Occazzo. Allora tocca cambiarci (come sempre) davanti a quei poveretti che giocano a freccette. Peggio per loro. Come sempre.


Quando siamo sul palco, con proiettata alle nostre spalle l'inguardabile locandina della serata, io sono abbastanza sbronzo. Tosi e Morrissey da Ibiza invece fanno proprio schifo. Se mai sono stati umani sicuramente non lo sono ora. Passano il tempo a rotolarsi addosso l'un l'altro, sopra pinte di vino già versate per terra, a mimare (almeno spero) sodomismi, a mostrare gli zebedei, a creare scene pedo-interracial con due bambolotti che si sono portati apposta, sempre dopo esserseli passati nelle mutande, ad aggredire le pulzelle tra il pubblico (vedi foto più in alto) sebbene non sia stata lanciata L'Orgia. Poi qualcuna se la portano pure sul palco. Una che verrà particolarmente tormentata sarà la streghetta del bar, che è venuta a trovarci. Faccio notare a Morrissey che quel tipo là è il suo uomo, ma ormai è sordo a queste formalità, non si arresta. Per la chiusura, con "Arresta Il Sistema" compio invece il tragico errore di portarmi sul palco il temibile Fischio, che quando è il suo momento non spiccica parola mentre poi dopo, quando suo momento non è più, bisogna riprendergli il microfono con la forza e scaraventarlo giù dal palco con foga. Bis a base di "Padre Mostro" e "Robuste Dosi Di Cazzo" e poi torniamo a cambiarci. Dopo il concerto scorgeremo pure Manuel accompagnato dal manager che litiga con Tony (quello di "Shining") e dal sosia di Gatto Panceri. Lui ci prova sempre a cantare ma stavolta non si puole, così ci tocca sorbirci il rock alternativo degli anni '90, roba che qua a Castelfidardo non ci si riesce proprio a scollare di dosso. Mi rendo conto che sono ubriaco. Allora mi faccio una birra e poi via, scappo con Red Ronny. Sui saluti Giampiero m'incastra su discorsi filosofici confidando sulla mia sbronza. Nonostante non ci raccapezzassi un cazzo so che siamo riusciti persino a tirare in ballo Kropotkin ed Evola, non vi dico altro. Com'è finita per gli altri invece ve lo spiega la foto qui sopra: come sempre.





lunedì 18 novembre 2013

Fred Buscaglione è morto di Tosse Grassa.

Salve! Anche quest'anno ho fatto la cazzata: mi sono iscritto a Sotto Il Cielo Di Fred, concorso per cantautori che si sentono in sintonia con Fred Buscaglione, buonanima.
Perché? Perché l'iscrizione era gratuita.
E ora? Dove andremo a finire?

Qui: www.sottoilcielodifred.it

Cliccate su "Vota", vi appare la lista delle facce da cazzo con più voti.

Sul motore di ricerce scrivete "TOSSE" e vi esco fuori io
con tutto il mio splendore. La canzone che ho messo in concorso
è "Hanno Le Manine" ("eri piccola... piccola... piccola... co-sì").
Se volete potete anche ascoltarla, è in streaming.
Masticazzi se l'ascoltate o no, l'importante è cliccare sulla manina
per votarmi!

Vota, fai votare, o in alternativa spacca i ginocchi.





















domenica 17 novembre 2013

Dramatic Carota

Ciao, amici! No, non era finita! O meglio, i brani di "TG3" avevo finito di darveli tutti, ma qualcosa era rimasto fuori. Parlo ovviamente di "Dramatic Carota", brano che avevo dato in pasto in esclusiva a Roar Magazine per la compilation in free download "Fresh Start" (che tra l'altro è ancora lì, cercatela!).

Per qui dopo 12 bastoni questa domenica vi dò la carota. Contenti? CONTENTI?!?!



il brano:








il testo:



dale a tu cuerpo alegria macarota
volevi lu bastone? prendi la carota!
è stata inventata ancora prima della ruota
solo a pensarla ti si arrossa la gota

la scavi, ceselli, ci fumi la carota
seppellisci il corpo, nasce una carota
forse la sua storia tu la credevi vuota
ma la camilla del mulino bianco ha dentro la carota

toro coricato
cara cataratta
curato a karate
caretta caretta

che rete ti cura
catarro che ruota
chi tira racchette
ti reca carota

cairota coatto
che ti reca coca
rachitico ratto
ritirate quota

croate coi tacchi
che tira coi ricchi
ricattate cucchi
ricotta coi cachi

i medici ti sedano? tu carota
ahahahahah, tutti ridono

carota è una parola che dico spesso
guarda, eh?

carota carota carota carota carota
carota carota carota carota carota
carota carota carota carota carota
carota carota carota carota carota

carota carota carota carota carota
carota carota carota carota carota
carota carota carota carota carota
carota carota carota carota carota

con la carota ce vedi de più
con la carota ce fai lo ragù
con la carota ce fai il succo ace
carota in culo mucho ce piace

altra verdura ha tanta gente devota
anche se per averne una non basta una banconota
non era cosa buona parlarne dopo il minnesota test
nessuno in fondo in fondo vuole bene alla carota

toro coricato
cara cataratta
curato a karate
caretta caretta

che rete ti cura
catarro che ruota
chi tira racchette
ti reca carota

cairota coatto
che ti reca coca
rachitico ratto
ritirate quota

croate coi tacchi
che tira coi ricchi
ricattate cucchi
ricotta coi cachi

toro coricato
cara cataratta
curato a karate
caretta caretta

che rete ti cura
catarro che ruota
chi tira racchette
ti reca carota

coi ratti corrotti
che rochi quei cori
correte coi carri
ti carica tori

che racchie truccate
criticate trote
chi ricatterete
turate carote

li vuoi quei kiwi?
riaggomitolamelo.
li vuoi quei kiwi?
riaggomitolamelo.
li vuoi quei kiwi?
riaggomitolamelo.

li vuoi quei kiwi?
riaggomitolamelo.
li vuoi quei kiwi?
riaggomitolamelo.
li vuoi quei kiwi?
riaggomì
tolà
melò



gli ingredienti:



Talking Heads - "Artists Only" (1978)
https://www.youtube.com/watch?v=yfYZFS7JvT0

Francesco Salvi - "Ti Ricordi Di Me?" (1989)
https://www.youtube.com/watch?v=cuGz912jfB0

Linkoban - "Like This" (2012)
https://www.youtube.com/watch?v=qw-FcdYASIs

mercoledì 13 novembre 2013

Udine: i Postumi.

Immediatamente all'inizio di questa nuova stagione di concerti in cui La Tosse Grassa porta in giro il nuovo album "TG3" sapevamo già che una delle prime date l'avremmo fatta a Udine. O meglio, in realtà lo sapevamo già da mesi e mesi, perché il nostro solerte Vescovo Dimitra, della Diocesi di Udine del Culto della Tosse Grassa, tra un bukkake e l'altro aveva trovato con largo anticipo il tempo e il fervore per bukkarci una data drento al Black Stuff, il pub del metallaro penitente Joe Black, quello che allo scoccare dei suoi 40 anni di vita terrena ebbe l'ardire di collocare uno spettacolo del Sommo tra hard rocker austriaci e prog metaller friulani, rimanendone folgorato. E causando la folgorazione immediata di molteplici allora infedeli. Per cui un pellegrinaggio nel suo locale, mediamente infestato da capelloni che, poveretti, passano quotidianamente ore piegati a sudare sul proprio strumento, era d'obbligo anche per il 2013. La data fissata è quella di venerdì 18 ottobre. Fissata così tanto tempo in anticipo che potremmo anche aver rischiato di dimenticarla, ma non è andata così. Tuttavia nonostante fosse stata fissata mesi e mesi prima nemmeno questa volta c'è stato verso di allargare un po' la nostra trasferta al fine ultimo di divorare un bisteccone d'orso in Slovenia. O anche di qualche altra specie protetta. Ci consoleremo sbranando frichi the day after. Bene, per una spedizione così rapida, toccata e fuga in Friuli, teoricamente le nomine del Radical Macabre Tanzkommando sarebbero dovute essere particolarmente ardue. E invece scattano in automatico, il primo è Tosi: "Io!" Segue a ruota "Masoschiavo", legato al territorio per via di qualche festival di cinema cacarriso di cui lui va particolarmente ghiotto e per una groupie minorenne che però ora gli ringhia da 500 km di distanza, per cui stavolta dormirà insieme a noi e non sperduto per le praterie.


La composizione della compagnia poi stavolta non finisce qua! Nonostante l'improbabilità della trasferta saliranno con noi anche il Reverendo Red Ronny, i tanzkommander in panchina nonché Cultisti della Parrocchia di Passatempo Morrissey da Ibiza e Filu Spinatu, la Tossina Poseidon e le sue pocce. Sebbene non ce ne sia davvero bisogno ci svegliamo presto in modo da partire tutti insieme e soprattutto arrivare per l'ora di pranzo al solito ristorante a Spinea che ormai è diventato tappa fissa di tutte le nostre trasferte a nord-est, dove potremo consumare un fiero pasto per poca pecunia nonché infastidire i palmipedi nel recinto di fuori. Lì ci inconteremo anche con un misterioso contatto di "Masoschiavo" che poi si rivelerà essere la sua complice nella sua fabbrichetta di video. E' che a lui piace essere misterioso. Va in bagno annunciando che farà qualcosa di misterioso. Poi caga. Vabbè. A panza piena ripartiamo in direzione di Udine e arriviamo all'hotel dove ci insediamo tutti quanti. Chi deve svuota le proprie viscere ma i più si affretteranno per invadere il pub lì sotto e farsi una bevuta (lo faranno anche the morning after). Appena siamo pronti ci dirigiamo al Black Stuff, troviamo un paio di parcheggi ed entriamo. Troveremo ad accoglierci il Vescovo Dimitra, già sul posto, che aveva già settato e risettato (e, conoscendolo, ri-risettato) monitor e microfoni. Un rapidissimo (come al solito, of course) soundcheck per far sì che tutto si ascolti almeno decentemente, prepariamo il banchetto del merchandising e siamo subito pronti per una bevuta. Cosa che gli altri che non dovevano fare il check già stavano facendo, naturalmente. Apprendiamo con gran dispiacere che Joe Black non ci sarà: si è spezzato una gamba apposta per avere una scusa buona per non presenziare a questo ennesimo scempio del suo locale in nome del Porcoddìo del Degrado. Ci lascerà in balìa del Barista degli AC/DC e delle sue ancelle.


In tempi più che rapidi, a colpi di Negroni, Guinness e long island ice tea siamo più o meno tutti ubriachi. Considerato che il concerto è previsto per l'improbabile orario delle 20,30 mi sembra più che ragionevole. In realtà riusciremo a strappare l'inizio alle 21,30, che è pur sempre un orario assurdo (da noi a quell'ora c'è ancora gente che fa l'aperitivo) ma a quanto pare gli udinesi sono abituati a questi tempi, per cui contenti loro contenti loro. Scopriamo che la crisi del capitalismo ha mutato molte cose, una delle quali è il fatto che questa volta non verremo scortati a cena in qualche pizzeria dopo il concerto bensì ordineremo delle pizze da asporto da qualche altra pizzeria che ci verranno recapitate sul posto e che mangeremo prima. E ce le sbraniamo al volo, mentre cominciano ad arrivare Cultisti da tutto il nord-est. Morrissey da Ibiza è già ubriaco lercio. Vederlo tentare di mangiare la sua capricciosa è come vedere Bubba, il simpaticissimo zombi ammaestrato di "Day Of The Dead" di Romero, giocare con le proprie budella. Uno spettacolo raccapricciante, peccato che nessuno l'abbia filmato. Il Barista degli AC/DC ha già scommesso con gli amici che non sarebbe riuscito ad arrivare vivo al concerto. Che comincia di lì a poco. Il tempo di un'altra Guinness (oh, quassù non bevono vino che non sia prosecco!), un gin e manco un caffè che è già ora di andarsi a cambiare. La cosa più dura sarà recuperare Tosi e "Masoschiavo" che sono a zonzo là fuori con come missione reperire monnezza da usare durante lo spettacolo. Grazie al cielo non troveranno nulla di interessante. Altra conseguenza della crisi del capitalismo è che quest'anno non si poteva fare a meno di un tavolo per ottenere il nostro camerino e quindi andremo a cambiarci nel magazzino del pub, sito nelle segrete del palazzo a cui si accede tramite un pratico montacarichi che si prende da dietro la cucina, per azionarlo occorrono due chiavi diverse e porta al massimo due persone. Visto che siamo tre sembrerà di giocare a "Cannibali" per tutto il tempo. E' un vecchio giochino che avevo sul Commodore Vic-20, non potete capire.


Un'alternativa sarebbe stata passare da fuori attraverso il portone principale del palazzo. Molto comoda ma avrebbe fatto perdere molti punti alla già fallata reputazione del locale, per cui questa ipotesi viene subito scartata. E' quindi occorso fare giri multipli per compiere operazioni tutto sommato elementari. Il primo pensiero era su chi fosse più opportuno lasciare a piedi ad ogni giro. Dopo svariati momenti di panico perché sbagliavo porta del magazzino, perché sbagliavo chiave o perché sbagliavo a portarmi dietro Tosi ubriaco riusciamo a farcela ed emergiamo per il concerto. Miracolo! Stavolta gli udinesi si muovono, mostrano di apprezzare "TG3" molto più del suo predecessore e addirittura ballano e urlano oscenità, probabilmente animati dalla cattiva compagnia dei nostri supporter sodomiti che staranno più sul palco a giocare a incularella che sotto a vedersi il concerto! Scommessa persa per il Barista degli AC/DC. Molti drink ci verranno portati ma la metà andrà distrutta dalla nostra irruenza. Qualche bis e ritorniamo negli inferi per cambiarci di nuovo. Stavolta ci seguirà l'ancella Viola, già devota al Culto della Tosse Grassa, al solo scopo di vederci nudi. Tornati su ci accoglierà un notevole bagno di fica sotto lo sguardo severo del Reverendo Red Ronny che tiene sotto controllo il mio Kaiserbach nonostante sia ancorata alla bancarella, che ha un successone. Ma non si vive di sola gnocca, il locale pullulava anche di gente sobria di altre specie (vedi foto sopra) e a un certo punto mentre stavo al banchetto sopraggiungono il Gatto e la Volpe che tentano goffamente di convincermi di essere sbirri in borghese e che quello che stavo facendo non andava bene. Nel frattempo ci tagliano i viveri ma Morrissey da Ibiza è già morto. Con una pinta in mano. In seguito dopo svariati giretti di ripiglio la sbornia collassante verrà passata sul corpo di Filu Spinatu così che Morrissey potrà prendere a sbiascicare qualcosa a proposito dei Foo Fighters. Finirà tutto dopo molte molte bevute con Tosi che al ritorno in hotel incontrerà il fantasma scoreggione. Ma questa è un'altra storia.





martedì 12 novembre 2013

Sirio: i Postumi.

Da quando abbiamo colonizzato Passatempo, frazione di Osimo AN, grazie alla collaborazione del Reverendo Lele Ggì e della sua Parrocchia del Culto della Tosse Grassa, ogni volta che si celebrava qualche azione in quel posto si andava sempre a mangiare da Sirio. Concerti de La Tosse Grassa, concerti dei Ca.Pe.Al. o dj set, qualsiasi fosse il bar, il prato o la gancia di bocce in cui ci si esibiva ci mandavano sempre e comunque a mangiare da Sirio, che è il nome di questo pizzarol-rosticciaro che a quanto pare alimenta fisicamente più o meno tutti i circa 2,000 abitanti della comunità di Passatempo. Alla fine, ndò va, sarà per la sindrome di Stoccolma, sarà per qualche altra strana sensazione morbosa cheneanchiosocome, ed ecco che Sirio arriva e mi rivela le sue ultime volontà. "Voglio fà un concerto de La Tosse Grassa!" Ma come? Qui? In rosticceria? C'è il bagno dietro al bancone, fanno fatica le cameriere a portarci a tavola le pizze, come famo? (non che sia un mio problema, eh...) Non c'è problema, mi dice, lo famo de fori. C'è un piccolo loggiato, ci consentirà di stare coperti noi e il nostro pubblico così che anche in caso di pioggia qualche oscenità la portiamo a casa. No, no. Ci allarghiamo. Invadiamo la strada, i parcheggi. "Ho comprato un gazebo apposta", mi dice. Ecco, ce l'emo giocato. Non faccio ulteriori domande, se non quella di rito per fissare la data. Si farà sabato 12 ottobre, bene. E per il Radical Macabre Tanzkommando... "Ce voglio a Tosi!!" Come? Tosi? Sarà appesantito dalla sera prima, che avremo un altro show e sappiamo già che ci sarà costui... "Mi madre glie fa i limoncini!" Sarebbero dolci di carnevale. A ottobre. Beh, mi pare ragionevole. E pare anche a Tosi, che dà il suo assenso.


Non rimane che nominare l'altro tanzkommander, quand'ecco che mi chiama Jacopone da Tosi: "Ho saputo che a Passatempo ci sta Tosi! L'altro devo essere io!". Ah, beh, se me lo dici così teneramente l'affare si risolve da sé. Tosi e Jacopone da Tosi sono una coppia di giovani favolosi, tant'è che la stessa cosa è accaduta anche per la data del giorno prima, che avrà appesantito Tosi ma anche naturalmente Jacopone da Tosi, che infatti in quell'occasione prima farneticava entusiasta di colazioni, aperitivi, merende... Poi collassava per poi farsi rivedere soltanto alle 21 giusto giusto per cena, naturalmente. Tosi invece che posseduto dal Porcoddìo del Degrado si era fermato a dormire da alcune Tossine di Ancona (là si svolse il sabba della sera prima), come un cardellino si sveglia presto, fa colazione, aperitivo, merenda, aperitivo et voilà, eccolo qua da Sirio. Io e il Reverendo Red Ronny abbiamo visto tutto questo da dentro la macchina, segretamente parcheggiati a 10 metri dal luogo del delitto. Eravamo arrivati troppo presto, Sirio era indaffarato a servire i vari signori che volevano della pizza per cena e non c'era traccia di gazebo né di impianto audio, per cui scendere dalla macchina e palesarsi avrebbe significato una cosa sola: fatica! Come? Dite che sono uno scansafatiche? Ecco, non mi veniva, è *esattamente* l'espressione giusta, grazie! Quando siamo certi che siano sopraggiunte braccia a sufficienza da essere operativi senza la necessità dell'apporto della mia forza bruta io e Ronny scendiamo dalla macchina come se ci fossimo materializzati solo in quel momento! "Saaalve!!!"
E proprio in quel momento comincia la costruzione del gazebo più inutile della storia (vedi foto in alto). In realtà, in questa notte di cielo stellato e chiaro di luna, l'utilità di quella roba è stata puramente ludica. Come costruire un'enorme sorpresa dell'ovetto Kinder.


Quando abbiamo finito ci rendiamo conto che l'impianto era stato installato *fuori* dal gazebo, e allora vai che si ri-setta tutto sotto questo splentito recipiente. Con una cassa che piglia fuoco perché a diretto contatto con una lampadina degli anni '20, che poi verrà piazzata in maniera (leggermente) più intelligente, con tanto di sacchetto della monnezza squagliato intorno (vedi foto qui sopra, che la guardiamo perplessi). Beh, che vi debbo dire, non so a voi ma a me tutta sta fatica m'ha messo fame! Per cui ci fiondiamo a cena e Sirio come sua abitudine ci riempie la panza con furia, a suon di primi piatti, fritti, pizza, nel tentativo di colmare ogni piccolo interstizio delle budella prima che ti venga un'immotivata voglia di alzarti dalla sedia. Di norma ci riesce a metà pasto, ma quando appaiono quelle due o tre camionate di limoncini (li ha fatti davvero!) ci si aprono occhi e panze contemporaneamente e non lasciamo nemmeno una briciola di avanzi. Vale anche per il vino. E per la grappa. E per il limoncello. Appena alzati da tavola faccio fatica anche a ruttare ed ecco che Sirio già ci prepara un long drink!! "Beh, è già dopocena!" Io e Tosi ci guardiamo neli uochi e decidiamo che la cosa più saggia da fare è andare a pisciare. Per non intasare il bagno di servizio andiamo a farla in uno stretto vicolo che però scopriremo essere il passaggio preferito dai signori che escono col cagnolino, cagnolino che ci guarda confuso. Bene. E la prima tacca sulla reputazione di Sirio l'abbiamo messa. Potremo peggiorare? Aivoja! Il pubblico comincia timidamente a radunarsi, segnaliamo la presenza del Reverendo Tequila e di numerosi tanzkommander in panchina, nonché la temuta comparsa di Manuel accompagnato dalla sua crew, che minaccia di cantare anche stasera. Brrr... Però adesso tocca a noi, ci andiamo a cambiare.


Prendiamo come quartier generale il pianerottolo di una scala industriale che portava chissà in quale raffineria di merda. Ci agghindiamo di tutto punto, con la roba ancora umida della sera prima e andiamo in scena. Come immaginavo il pubblico ha paura di mettere la testa sotto il gazebo, che occuperemo solo noi e i vari ubriachi che fortunatamente si moltiplicheranno durante le serata. Grazie anche a robuste dosi di alcole, che non ci viene più somministrato in bicchieri bensì direttamente a brocche, vedi foto con Tosi e la sua brocca personale di vodka lemon. Poi la decadenza, il delirio. A metà concerto una cassa crolla. Zompano i bassi. Per cui il woofer invece di suonare comincia a scoreggiare fastidiosamente. La elimino. E carico tutto su quell'altra. Non avendo monitor non abbiamo idea del volume che stavamo sparando. Però devo ammettere che vedevo tutti un po' spettinati. Quando... Su "Arresta Il Sistema", il brano finale, ci abbandona anche l'altra cassa. Però a zompare sono gli alti stavolta, per la par condicio. Vabbè, tocca non fare bis, in queste condizioni non è proprio possibile proseguire. In queste condizioni solo Manuel!! Che infatti se ne fotte, collega la sua strumentazione e canta. Aveva chiesto il permesso a Sirio, dice. Sirio sta per terra a quattro de spade sotto i tavoli. La situazione è totalmente in mano alle cameriere sbronze che per farmi capire che non c'è problema mi danno una brocca di cuba libre. Che pian pianino verso a lu poro Reverende Lele Ggì, resosi mesto dalla morte di entrambe le casse. O forse dallo spettacolo di Manuel. Che mieterà numerose vittime, gazebo compreso, che verrà in breve tempo distrutto da un insistito lancio di esseri umani e confezioni da sei di bottiglie di acqua minerale, che a contatto col suolo si frammentano come granate. Sul pianerottolo della scala industriale c'era gente che pomiciava e fumava canne. Verranno interrotti da tre travestiti che sudatissimi e ubriachi gli si spogliano davanti bestemmiando, ruttando e scoreggiando. Mentre sullo sfondo qualcuno cantava "Te piace 'o bbombolone". Ahò, sono cose che aiutano a crescere.





domenica 10 novembre 2013

Arresta Il Sistema

Buongiorno a tutti! E' domenica, di fuori piove, ieri non me la sono pigliata grossa (ma in compenso me la sono pigliata grossa mercoledì, giovedì e venerdì) e oggi mi sento in forma sufficientemente smagliante da concedervi il mio ultimo dono domenicale per quest'anno!

Trattasi infatti di "Arresta Il Sistema", traccia di chiusura del nostro ultimo album "TG3"!
Prendete e godetene tutti.



il brano:









il testo:



eeeeh, l'altro giorno stavo alle poste
servivano il 72, c'avevo il 73
quando ecco che arriva uno col bancoposta
e me passa avaaaaanti!!

eeeeh, al casello di porto san giorgio
non piglia le 5 euro nove e c'avevo solo quelle
e dietro 'na fila de machine della madooonna!!

eeeeh, facevo jesi foligno in treno
se crepava de caldo, sudavo come una bestia
e poi vengo a sapé che in prima sti stronzi
c'avevano l'aria condizionaaata!!

eeeeh, diceva che pigliava bè e invece
co sto digitale terrestre ancò non me
se vede laseeette!!

e poi basta, sò andato a casa perché
cominciava la televisiò e poi domà fadigo

il mondo è una merda
va tutto al contrario
la vita altrettanto
e il lavoro? precario

l'amore si paga
si paga salato
dato che c'è crisi
vado a letto con mario

vado a letto con mariooooo!!!

tutti i problemi del mondo
ci piovono addosso
dall'alto come letame

ce lo lanciano loro
e se non sai chi son loro
sei uno di loro
non uno di noi

questo parlare di noi
contrapposto a loro
mi confonde non poco
ma la chiave è qui, è quiii!!!

arresta il sistema
arresta il sistema

poi arriva manuel
che un quarto d'ora dopo anche lui ci dice
cosa non va in questo mondo marcio

"va bè, senza dì de che me sballavo però
non lo dico de cò
dico tutta la storia?"

vai

"siccome prima, ehm, cioè
'rriva unu
un ragazzo del ghana che abita a falerone
e 50 60 persone che fagea del tutto
per famme smette, nsomma
o me tirava ll'acqua o me dava li calci
però io gli ho detto
che non glie potevo dà i soldi a loro
loro c'aveva la cena offerta e basta
poi dopo ce mischiavo tutto
un secchio d'acqua
senza microfono
tengo sempre alto, no no no abbasso
e dopo un signore m'ha detto
adesso te te te te
e allora questo che ha fatto?
a un certo punto arriva quistu
e me dà un calcio, sto signore
allora io...
me sò arrabbiato
e allora dopo, i giorni, ehm...
ballavo e dopo sò cominciato a cantà
non lo sò fatto più
a volte me capita che...
allora questa storia io te la dico tutta?"

vai, vai

"c'era una persona che me
tirava ll'acqua dentro la macchina
me mmollava la macchina
e un periodo me veniva sempre addosso a me
allora io, cioè, bagnato tuttu
eh, qualche volta va bè, ce sta...
e a un certo punto
come faccio?
niente, io dopo sò
sò iniziato
666
666
333
666
è un fatto de testa, è"

e allora che fare?
si comincia col martello
a non spendere più un soldo
nemmeno con le troie
non c'hai più un cazzo
che madonna compri?!

vedrai che poi
la maestra piange
gas urticante
sa di elegante
molotov chic
bombe au plastic
le grand-guignol
le ravachol

arresta il sistema
arresta il sistema
arresta il sistema
arresta il sistema

io non sono stato sociale nella nato!
io non sono stato sociale nella nato!

vota bene, vota male
il machete va' a pigliare

e arresta il sistema
arresta il sistema
e arresta il sistema

ehi, sistema! ho un carrarmato di merda per te!
è ora di basta con le ingiustizie,
le sopraffazioni, la forfora, la barbara
i parcheggi a pagamento, internet lenta,
la tassa sull'aria potabile
i cd che saltano, le erezioni così così
i siti porno non aggiornati, lennon & bob
quelle cazzo di polo coi colletti alzati!

è ora di basta e altro che girotondi
ve lo dò io il degrado!
una bella rivoluzione cannibale!
tombe, ecatombe, esplosioni di bombe!
mortai! ascelle! tallio!
virus della mucca pazza!
trattori! caterpillar! lame rotanti!
sit-in in piazza! stornelli licenziosi!
madre di dio! jena plissken!
la bombatomica! cazzo, passami il cric!

e arresta il sistema
arresta il sistema
arresta il sistema
arresta il sistema



gli ingredienti:



Devo - "Jocko Homo" (1978)
http://www.youtube.com/watch?v=cGaXiUHI-Og

Mario Merola - "Zappatore" (1980)
http://www.youtube.com/watch?v=KiO-LnyZz5Y

Yello - "The Race" (1988)
http://www.youtube.com/watch?v=vY5bWOQzko0

Katrina And The Waves - "Walking On Sunshine" (1985)
http://www.youtube.com/watch?v=iPUmE-tne5U

Superband - "Fantaman" (1981)
http://www.youtube.com/watch?v=5iWJFeObCDs

Modest Mussorgsky - "Ivanova Noch' Na Lysoy Gore" (1867)
http://www.youtube.com/watch?v=iCEDfZgDPS8

Slayer - "Angel Of Death" (1986)
http://www.youtube.com/watch?v=2_UXC3uN_Rg

Katy Perry - "Last Friday Night (T.G.I.F.)" (2010)
http://www.youtube.com/watch?v=KlyXNRrsk4A

Daft Punk - "Get Lucky" (2013)
http://www.youtube.com/watch?v=5NMPUcMeyvo

I Tamarri - "Panico Paura" (2010)
http://www.youtube.com/watch?v=BSERMhD_VFw

Brian Eno - "Windows XP Shutdown Sound" (2001)
http://www.youtube.com/watch?v=PBVR5tlsaG0

sabato 9 novembre 2013

Articolo apparso sul blog LA CADUTA

RECENSIONE: LA TOSSE GRASSA-La witch house te la n’zacchi tutta n’fica!

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Arriva come un fulmine a ciel sereno questa espressione di suprema ilarità del dj recanatese Vanni Fabbri (per chi non lo sapesse la Witch House è un genere di elettronica). Nel Gennaio 2011 fa nascere La Tosse Grassa. Tre lavori usciti tutti il 13 Agosto, ma rispettivamente nel 2011, 2012 e 2013, intitolati TG1, TG2 e TG3. Fabbri prende le mosse da un modo di cantare di gola, sopra basi che nell’ orizzonte generale dell’elettronica inseriscono anche campioni di strumenti come la tromba e gli archi. Potrebbe somigliare al lavoro della one man band Io Sono Un Cane, se non avesse uno stile così movimentato e strabordante di bestemmie e turpiloqui; il tutto per veicolare il suo messaggio di provocazione verso molti stereotipi: il concentrarsi maschile solo su certe parti del corpo femminile ( Pezzi Di Fighe ), il perbenismo e il cattolicesimo ostentato a tutti i costi ( in Padre Mostro, divertente gioco di parole ), l’ esibizionismo inconcludente ostentato dalla gran parte dei musicisti italiani ( Sei Qui Solo Per Le Telecamere e Sperma D’ Artista, questa ultima rivolta alle groupie ). Dimostra grande espressività, sfiora la teatralità e non assume mai un tono moralista. Scende nei dettagli macabri (o come dice lui in Bikini Cimitero, macrabi), con gusto sadico e perverso. Frequenti sono anche le copie di sana pianta da canzoni famose, come Mission Impossible  e la canzone del Gioca Jouer, che compaiono rispettivamente in  Lo Vuoi Nel Culo, Sono Io La Fame Nel mondo e Sono Io La Falsa Modestia.

80/100



LA CADUTA
http://lacaduta.tumblr.com/

venerdì 8 novembre 2013

Recensione di "TG3", da IMPATTO SONORO

Non si capisce bene: dance, elettronica, grindcore, qualsiasi cosa passi per la testa. Il tutto basato su nient’altro che la rielaborazione musicale (“rielaborazione” nel senso che ruba e ricampiona, arricchisce e fonde con testi al limite del sensibile).

Ruba e lo ammette, pacifico e sereno, partendo dai Franz Ferdinand, passando per gli 883 e finendo nell’Officina della Camomilla. Non lo fa per omaggiare, poco ma sicuro, anzi: il brano che contiene “spunti” dell’ultimo gruppo citato si chiama Sono Io il Ripieno di Murder e se qualcuno li ascolta ha già capito il perché.
I testi sono indescrivibili e insopportabili, così come adorabili e pieni di quell’arguzia umoristica che, messo da parte il perbenismo, riesce persino a far riflettere. Poi magari a volte si esagera, come in Hanno le Manine, che forse non ci si rende conto da subito ma parla in tutta allegria di cose per le quali c’è ben poco da stare allegri, e a volte ci si azzecca alla grandissima come in Suicidami, dove se ne escono con una critica ben fondata a Morire dei CCCP: “sarà bellissimo condurvi allo stremo se non produco, non consumo e non crepo”.

È abbastanza fuori di testa ed è ben difficile innamorarsene se non lo si capisce (e di fatica, a capirlo, un po’ se ne fa), ma La Tosse grassa è la prova che la musica può essere portatrice di qualsiasi cosa, senza pregiudizi, senza pretese. Per quello che fa, per come lo fa, eccezzionale.

(Tanto per dire, qui http://www.latossegrassa.net/files/testitg3.txt trovate i testi e tutti gli “ingredienti” presi e mixati per comporre tutti i pezzi dell’album, per i più curiosi)





Gianmaria Tononi, IMPATTO SONORO
www.impattosonoro.it

domenica 3 novembre 2013

Marchigian Routine 2

Buongiorno! Oggi ho un po' di jetlag, la trasferta di ieri sera si è conclusa alle 8 del mattino ma eccomi fresco fresco appena alzato a pensare subito a voi e al nostro modo di santificare le feste!

Questa domenica lo facciamo con la penultima traccia di "TG3", che si intitola "Marchigian Routine 2" e parla della vostra e della nostra settimana.



il brano:








il testo:



lunedì sera porcamadonna
martedì sera porcamadonna
mercoledì che mal di testa
ma porcamadonna
giovedì sera porcamadonna
venerdì me lo volevo tené
ma fabio me l'ha tirata fori con le pinze
e allora porcamadonna
sabato sera porcamadonna
domenica porcamadonna

lunedì sera porcamadonna
martedì sera porcamadonna
mercoledì che mal di testa
ma porcamadonna
giovedì sera porcamadonna
venerdì me volevo stà zitto
ma fabio proprio niente, oh
e allora porcamadonna
sabato sera porcamadonna
domenica porcamadonna

lunedì sera porcamadonna
martedì sera porcamadonna
mercoledì che mal di testa
ma porcamadonna
giovedì sera porcamadonna
venerdì stamoce boni
ma fabio nnggghhrrrhhghghrhhr
e allora porcamadonna
sabato sera porcamadonna
domenica porcamadonna



gli ingredienti:



Dark Angel - "Leave Scars" (1989)
http://www.youtube.com/watch?v=SIRIrvAW9J0

Michael Zager Band - "Let's All Chant" (1978)
http://www.youtube.com/watch?v=emuAVTtHf9U

ExchPopTrue - "Discoteca" (2003)
http://www.youtube.com/watch?v=rfbhzXw9at4

mercoledì 30 ottobre 2013

Glue-Lab: i Postumi.

Un bel giorno mi trovavo in un bel posto che ora è diventato un negozio di chincaglieria cinese e mi si avvicina Gabriele, un rimasto sotto coi Godflesh mezzo ubriaco che mi spiattella lì un po' di notizie di prima mano. Ad Ancona sta per aprire un nuovo circolo Arci chiamato Glue-Lab, fanno robba buona e tra le prime date vorrebbero fare anche LA TOSSE GRASSA, guarda questo è il loghetto, ma non lo dire a nessuno, tutto ancora top secret. Ok. Forse è solo il solito ubriacone mitomane che mi racconta di incontri di cinghiali tra i pomodori (o pomidoro? mistero.). Un paio di settimane dopo lo incontro di nuovo, in una situazione analoga, ma in un posto che ancora non è diventato una ciaffoteca. E mi dà una notizia fresca fresca. Ad Ancona sta per aprire un nuovo circolo Arci chiamato Glue-Lab, fanno robba buona e tra le prime date vorrebbero fare anche LA TOSSE GRASSA, guarda questo è il loghetto, ma non lo dire a nessuno, tutto ancora top secret. Guarda che me l'hai già detto. Ah, scusa, mi sa che quella volta ero ubriaco. Fatto sta che tra leggende e misteri che manco Adam Kadmon questo posto apre davvero ed abbiamo davvero una data lì, a un paio di settimane dall'inaugurazione. Si farà venerdì 11 ottobre, sarà il secondo concerto del tour di "TG3". Benissimo, non basta che nominare il Radical Macabre Tanzkommando. Jacopone da Tosi si nomina da solo: quando si tocca il suo territorio ovvero la provincia di Ancona punta sempre a mettersi in gioco personalmente. Il problema è che per vivere sereno ha bisogna della compagna della vita: Tosi. Gli è andata di culo che Tosi è in periodo up per cui ha accettato di buon grado, sennò spesso si trova in lunghi periodi in cui si dà per pensionato. Un altro paio di sbornie pesanti delle nostre e vedrai che tornerà quella fase lì.


Quando mancano pochi giorni mi viene comunicato che al circolo glie strigne un po' il culo e allora vogliono metterci un gruppo spalla per incicciare un po' la proposta della serata. Nessun problema, miscredenti. In effetti la serata era un po' sfigata, le attività concorrenti erano molte e in particolare in/ad Ancona riapriva un posto per giovani coglionazzi amanti della fica, del droghereccio e di nient'altro. Noi invece a vederci sembreremmo essere totalmente antifiga ma invece no, questo è un mito da sfatare: La Tosse Grassa è una calamita per sugo di gnocca. Lo dimostra il fatto che io e Tosi, appena parcheggiato vicino al posto dopo numerosi giri a vuoto con sottofondo musicale di bestemmie, dopo mezzo secondo ci vediamo venire incontro quella topotta del Reverendo Red Ronny. Vabbè, ok, ci eravamo dati appuntamento, ma la puntualità è stata fenomenale. Anzi, ferormonale. Appena entrati esploriamo il posto. La prima cosa che mi salta all'occhio è che è carino e pulito. Mi aspettavo un garage scavato nell'amianto, con catene arrugginite a penzolare dal soffitto, come in un film di "Hellraiser" col tetano, poi mi spiego che per forza, è nuovo, vedrai tra un paio di mesi! Sembra un po' cameretta mia visti i temi affrontati da libri, riviste e fumetti lì presenti per il pubblico ludibrio: rock'n'roll, cinema sperimentale, terrorismo internazionale e serial killer. C'è pure un tempietto dedicato ai Black Flag. Ecco, quello in camera mia manca. Al piano di sotto c'è una saletta che fa da anticamera alla sala concerti e soprattutto al cesso. Insinuando non so cosa mi consigliano di allestire lo shop proprio lì. Lo faremo davvero. Però intanto chiediamo da bere.


Ci danno come da accordi un boccione da 5 litri di vino del Lidl che cominciamo pian pianino a scolare di brutto. Il problema era che il vino era così così mentre la birra che c'avevano alla spina era proprio buona. Questa cosa ci manda in confusione. Ci abbandoniamo all'aperitivo io, Tosi e il Reverendo Red Ronny. Jacopone da Tosi ci chiama chiedendogli di lasciargli qualcosa da mangiare per quando arriverà, un po' in ritardo. Il fatto è che cominciamo a temere che il "qualcosa da mangiare" sia quello che c'era in abbondanza lì per l'aperitivo. E basta. L'aperitivo era pure vegano. Mangiamo un po' del nostro pappone seitanico e delle nostre verdurine scrutandoci vicendevolmente facendo a gara a chi fa il muso più lungo. E stavamo lì decisi a organizzarci piani di fuga che coinvolgessero kebab, caffè e ammazzacaffè quando una vocina angelica dall'alto ci comunica che "è pronta la pappa!" Ah! Meraviglia! Saliamo lieti al pieno di sopra, dove i Paperoga, il gruppo spalla, stava già abbuffandosi di puttanesca. Vegana, naturalmente. Jacopone da Tosi arriva puntualissimo in quel momento (ferormonale!) e ci scofaniamo di pasta e di vino tutti quanti, come non ci fosse domani. E infatti questo domani di sicuro non c'era per Gabriele, che quando ci raggiunge scoprirà che ce semo magnati pure la parte sua. Ora, dovete capire che questo circolo, essendo un piccolo avamposto di cultura alternativa, non può che avere una politica vegana per quel che riguarda la gastronomia (e fortuna che non sono pure straight edge sennò stavamo a bere chinotto). Perciò restammo tutti profondamente stupefatti quando Gabriele, trovatosi a becco asciutto all'improvviso proruppe in un barbarico "KEBAB!!".


Partimmo immediatamente in missione con lui. Obiettivo: scandalizzare il kebabbaro musulmano parlando delle peggiori atrocità sessuali mentre attendavamo ci servisse. Obiettivo raggiunto. Probabilmente nei kebab c'ha scatarrato. Torniamo al locale per caffè e ammazzacaffè "però ve lo pagate" in quanto il nostro contratto prevedeva il solo boccione ed ecco che, dopo aver incontrato e salutato alcune nostre Tossine giunte a noi in gran numero ecco che inizia subito il concerto dei Paperoga. Sì, perché c'è anche il coprifuoco a mezzanotte, per cui non c'è tutto sto tempo per trastullarci. Il loro show ci sarà impossibile seguirlo, sia perché Tosi e Jacopone da Tosi erano troppo concentrati sul bere sia perché effettivamente la sala concerti è molto piccola e l'ingresso molto angusto: ci vuole molta forza di volontà per seguire un concerto, non è per gente che si trova lì per caso. Per questo ci ha fatto molto piacere vedere la stanza gremita per noi da volti nuovi al Culto della Tosse Grassa. Molti first-timers che sono rimasti tragicamente sconvolti, incapacitati al movimento. Dal palco percepivamo solo sguardi fissi e risatine isteriche, segno che anche in territorio anconetano La Tosse Grassa stava facendo un ottimo lavoro, bene, bene. Oltre a ciò percepivamo anche a un suono notevolmente saturo e distorto, cosa che a noi non dispiaceva, tuttavia mi sembrava strano visto l'impianto pareva a prima vista essere buono. Infatti a fine concerto, cosa avvenuta rapidamente avendo dovuto tagliare i bis e qualche brano per rispettare il coprifuoco, il fonico mi sgrida perché a suo dire gli avevo mandato delle basi in .mp3 compresso malamente e per la prossima volta mi consiglia di organizzarmi meglio. A me. Gli faccio notare che le basi erano in .wav (e quindi a qualità massima) e che lui stava tenendo il volume a 3 e il gain a 8. Ecco perché non trovi più il tuo rotolo di scotch da bondage nero. Ti saluta, fa sapere che sta bene.






lunedì 28 ottobre 2013

La Prima di "TG3": i Postumi.

Come ormai ogni anno anche questa volta il nuovo album de LA TOSSE GRASSA, "TG3", il terzo, si è presentato puntuale il 13 agosto nel giorno del Finlandei, ossia quella roba che qualcuno ha creduto fosse davvero una festa finlandese mentre invece altro non ora che il release party informale del suddetto disco fatto in casa. Si rende però come ogni anno necessaria anche un'occasione per presentare l'album come si deve, ossia con un'esibizione live che preveda l'esecuzione di tutte la canzoncine dell'opera. In quanto sporchi punk iconoclasti siamo anche sporchi ortodossi tradizionalisti per cui la scelta della data può anche variare, ma la scelta della location e del Radical Macabre Tanzkommando no. Quindi con tutta calma mi reco in visita al Circolo ARCI - La Serra, nei giardini pubblici di Recanati MC, quartier generale mio e di un giovane favoloso che non starò qui a nominare. Punto una pistola alla tempia del barman Marco e in tempi rapidissimi gli strappo un convintissimo "Sì, cazzo, certo che la puoi fare da noi anche quest'anno! Prendo pure una spinatrice per l'esterno!". Sì, perché questo Marco è anche uno scaltro imprenditore, di quelli che lasciano la cassa incustodita per ore e ore e pertanto ogni tanto deve rifarsi degli scippi, e quale occasione migliore della presentazione del nuovo album de La Tosse Grassa, che attirerà pellegrini da ogni dove e se c'è l'offerta giusta col FrecciaBianca anche qualche Re Magio? E quindi prevedendo giustamente il delirio prende a nolo una spinatrice per l'esterno, per chi fisicamente non riuscirà ad entrare nel circolo per farsi una birra. Permessi? Che permessi?! Blindiamo lietamente la data di venerdì 4 ottobre e procediamo con i preparativi. Poi un giorno mi chiama: "Oh, ma se piove? La rimandiamo?" Gli ho dovuto puntare un'altra volta la pistola alla tempia. Poi è filato tutto liscio.


La selezione dei tanzkommander è avvenuta in automatico: la scelta non poteva che ricadere sulla coppia che ha accompagnato le presentazioni di "TG1" e "TG2", vale a dire il capo-coreografo Piccolo Stè (nella foto sopra, è quello che vi fa i gestacci) e l'altro barman strappato al bancone Poe, il picchiatore Poe! Perché capo-coreografo? Perché una volta milioni di anni fa abbiamo deciso di fare una prova: Stè ci illustrava delle mossette della Carrà, poi ha buttato su una canna ed è morta lì. Certo, non sarà stato un granché ma è tuttora il massimo che sia stato fatto per le coreografie del RMTK!! Perché picchiatore? Non ve lo posso dire sennò mi picchia. Comunque, si avvicina il fatidico giorno e io sono in preda all'ansia. Ci sono dei pezzi che mi rimangono particolarmente difficili da imparare come si deve, come "Hanno Le Manine" e "Arresta Il Sistema", non li posso cappellare, anf, anf, respira, no, va a finì che me li scordo, la ripasso?, no, la so, la so, non la soooo, aiutoooo!!! E' con questo clima che mi appresto a fare il soundcheck, brevissimo come di norma e poi, soprattutto, l'aperitivo. Un paio di concitatissimi vini rossi, assolutamente insufficienti a placare le mie ansie, alimentate anche dalla perenne agitazione del lì presente Reverendo Nadia Desdemona, presto raggiunta dal Reverendo Red Ronny e il Reverendo Tequila. L'occasione è solenne, per cui gran parte del Culto della Tosse Grassa accorrerà da ogni dove, Ministri e Cultisti vari. All'aperitivo c'è già il Piccolo Stè, che tosto verrà rapito da Tosi, tanzkommander in panchina che stasera fungerà da coach etilico per il nostro eroe di stasera. L'altro eroe Poe si trova già al circoletto, dove presterà servizio finché non lo sottrarrò alle sue funzioni per trasformarlo in supereroe. Nel frattempo ci sbraniamo un po' di pizza e faccio stappare una bottiglia di vino. Poi, quando ci allontaniamo per caffè e ammazzacaffè noto qualcosa che amplificherà ulteriormente la mia ansia.


Nel piazzale antistante ai giardini c'è appostata una macchina dei vigili urbani. Che non stanno semplicemente lì a fare gli sbirri come sempre, no, peggio. Dovete sapere che in questi giorni Recanati è stata il set de "Il Giovane Favoloso", film sulla vita di Giacomo Leopardi, un pervertito figlio di papà mio vicino di casa di un paio di secoli fa. Il film è diretto da Mario Martone, il celebre regista de "Il Toro Di Mazzacuràti", e il poeta gobbo è interpretato da Elio Germano (che la nostra stampa locale, sempre al top dell'adeguatezza, chiamò in prima pagina "il grande attore Elio Giordano") ma senza gobba, gliela aggiungono dopo in cgi. Il film è diretto da Mario Martone ora, in questo momento, in un palazzo che si trova a 50 metri da qui. Sogno di un'inquadratura del Leopardi che scruta assorto l'orizzonte da una finestra di Palazzo Carancini e sullo sfondo si ode distante "SIETE PIENI DI MMMURRRDDEEERRRR!!!!" Ma sogno poco. La verità è che gli sbirri difendono i ricchi, ed il budget di questo film è di 8 milioni. Il mio 150 euro. Indovina chi vince. Bravi, l'ansia. Comincio a preoccuparmi moltissimo di questa cosa, e sticazzi se non mi ricordo i testi. Mi metto ad elaborare piani B, C e D. Uno di questi piani prevedeva l'invasione di un altro locale, che mi dicono essere già occupato da un tale che fa le cover di Orietta Berti dandosi un tono. Peggio per lui, entriamo lì, gli tagliamo la gola e no remorse! Prima che accada tutto questo mi faccio un bourbon ale e già va tutto meglio. Un briciolo di negligenza dolosa che ci porta ad un inevitabile ritardo, un altro bourbon ale ed ecco che non me ne frega più un cazzo di niente e si è fatto così tardi che quelli là hanno finito di girare e chissà, magari il grande attore Ezio Giorgiano sarà pure venuto a farsi un drink in mezzo a noi con ancora la gobba digitale sulle spalle. Ma basta cazzate, che è ora di andarci a cambiare.


Tosi ha fatto un ottimo lavoro e ci riconsegna Piccolo Stè mbriaco zuppo. Poe per non essergli da meno si ubriacherà in diretta durante il concerto. Il nuovo costume l'avevo già testato per le foto ma non mi ci ero mai messo a ballare esagitato. Mi si staccherà il cazzo? Basta, non c'è tempo per ulteriori ansie, la sala è gremita, e anche i giardini fuori pullulano di esseri umani, forse un po' meno dell'anno scorso ma comunque moltitudini! Attacco ovviamente con "Veleno" e noto che gran parte del pubblico già le sa tutte. Cacchio, sono tutti più bravi di me, dove sbaglio?! Va sorprendentemente tutto liscio, la mia ansia ha tenuto a bada l'alcole quindi non ero troppo ubriaco, il giusto, cosa che mi ha consentito di far tutta la scaletta con pochissime cappelle, il giusto. Il pubblico comprendeva bizzeffe di fedeli di vari livelli gerarchici e numerosi tanzkommander a riposo, non sto qui a nominarveli tutti che sennò finisce male, ma posso dirvi che sono stati bravissimi, facendo anche scatenare un gradevole pogo in un paio di occasioni, tipo "Tutte Mosche", bravi, bravi. Durante "Arresta Il Sistema" chiamo sul palco l'ospite a sorpresa, Manuel! Il neomelodico di Falerone! Chiaramente non spiccica una parola e lo sbatto fuori dopo pochi lunghissimi secondi. Il concerto è finito, ma naturalmente col cazzo che è così, e sparo un trittico di bis: "Robuste Dosi Di Cazzo", "Sperma D'Artista" e "Burzum". Poi basta, tutti a bere! Tranne Manuel, che prende possesso del microfono e ci inonda della sua merda, tra calippi, gelatini, biscotti ed altre canzoni a tema sesso-alimentare di Gigione e Jo Donatello. E "Pezzi Di Fiche", di un autore underground locale. Il pubblico recanatese balla, impazzisce, incredulo non si capacità di cotanta serietà, Poe è morto (vedi foto), io vendo un sacco di dischi, alcuni imbevuti di alcole, e Manuel canta per ore e ore, indisturbato. Ma questa è un'altra storia.