lunedì 19 gennaio 2015

I Postumi del tuttuncuntinuo natalizio.

Sotto Natale è stato tuttuncuntinuo. Queste feste ci hanno portato un tour de force che ha attentato (con un certo successo) alla mia salute ma che nonostante le difficoltà ce le ha mandate tutte lisce. Il fatto stesso che sia in grado di raccontarvele tutte ha del miracoloso, anche se scarseggiamo di materiale foto/video. Buon segno, vuol dire che agli spettacoli de La Tosse Grassa la gente va per viversela e non per fare finta dietro lo smartphone! Adesso comincio. Dai.


Sab 20 Dic 2014 - LA TOSSE GRASSA @ L'Infinito Caffè (Recanati MC)

Scusa, ma perché da voi le feste comincerebbero il 20? Beh, perché Recanati MC è un paesello di provincia, e in quanto tale è pieno di giovinotti e giovinotte che stanno in giro per il mondo a cercar fortuna e a sperperare i soldi di babbo, e quando il Natale arriva arriva anche il momento di tornare a casa, rivedere amici, altri figli di papà con lo stesso destino e risvuotare il portafogli de nonna. Approfittando di questi flussi migratori è lecito aspettarsi un delirio dal primo week-end prima di Natale fino all'Epifania. Fu così che con L'Infinito Caffè (per gli amici Grottino e/o Grotto) di Recanati decise di farmi esibire in quel posto proprio sabato 20 dicembre. Il posto è un questione è un bar chioschetto vicino al Parco del Colle dell'Infinito, quello in cui il Giovane Favoloso andava a farsi le pere, ma soprattutto sta esattamente sotto casa mia, 10 metri in linea d'aria se non che devo fare delle scale per scendere. Questo fatto è sempre stato motivo d'imbarazzo per me, mi pareva troppo facile uscire ed ubriacarmi nel bar sotto casa. Fatemeli fà almeno 100 metri!! Cosa che me ne ha inibito la frequentazione nonostante fosse storicamente riconosciuto come probabilmente il posto più rock'n'roll del borgo selvaggio, in quanto frequentato principalmente da turisti leopardiani, studenti che fanno seghì e tutti i personaggi meno raccomandabili della marca. Almeno finché non ha aperto il Gran Bar. Appena fissata la data già sono cominciate le polemiche. O meglio, proprio mentre ne discutevo in diretta con Alice, la mistress del bar, si inserisce nella discussione un ultrà locale che mi prometteva svastiche giganti come scenografia. Manco sarebbe stato male, ma non ha mantenuto la promessa, ci siamo dovuti accontentare di Al Jazeera.


Guarda tu i casi della vita, proprio per lo show sotto casa mia mi trovo in difficoltà nel trovare dei tanzkommander disponibili. Mi toccherà prendere per le orecchie Il Vescovo Teodoro della Diocesi di Fermo e Tarkanov, che accorreranno puntuali per cena come previsto muniti di Tossina import per il Vescovo. Stavolta i preparativi al concerto sono stati più lunghi del solito, dato che potevo permettermi il lusso di prendermela comodissima: mi affaccio, vedo cosa manca, torno nella mia caverna e lo piglio, meraviglia! Avevamo anche un ottimo proiettore, solo che non avevamo un attrezzo per mandargli un segnale video, solo la tv satellitare. Per il momento stanno mandando una partita, per cui una volta divorato il panino e preso il caffè ce ne andiamo a far girare l'economia per il centro in un turbinio di ammazzacaffè finché non veniamo raggiunti dal Reverendo Red Ronny, ormai nostra merchandiser di fiducia. Quando torniamo sul posto aveva cominciato a radunarsi gente, compresa la crew di Manuel, che anche questa sera ci avrebbe appestati col suo aftershow. Non è stato il delirio che ci aspettavamo, forse tanti di quei giovanotti che citavo più su soffrivano il jetlag o forse gli ultrà ci hanno boicottati dopo aver capito "Mentalità", anche se trovo improbabile l'abbiano capita. Tuttavia non sono mancati momenti di sodomia col pubblico (c'è chi ci teneva) e l'Ing. Schioppini ha avuto anche la brillante idea di retro-proiettarci un canale porno arabo, cosa che ancora stento a credere esistesse davvero!... Finito lo show attacca quel disgraziato di Manuel che finirà addirittura per avere più successo di me!! Vende cd, fa foto coi fans, firma autografi, forse gli hanno fatto anche la sedia del papa. Temo un futuro fatto di concerti di Manuel sotto casa mia che non mi lasceranno dormire. Aiuto.


Gio 25 Dic 2014 - LA TOSSE GRASSA @ ARCI - Il Corto Maltese (Fabriano AN)

Ancora non sapevamo ufficialmente di questa data ma mi ero comunque considerato impegnato, ormai il Concerto di Natale de La Tosse Grassa a Fabriano AN è diventata tradizione! E anche quest'anno il Sommo è stato lo zucchero sul pandoro di quelli che vanno a svortà a Perugia, giovedì 25 dicembre, come al solito al Circolo ARCI - Il Corto Maltese, come al solito in formazione a quattro tanzkommander, anche se questa volta non era cosa scontata, considerato il fatto che il nostro (The True) Masoschiavo quest'anno era rimasto in Francia a progettare attentati. Tuttavia abbiamo avuto adesioni entusiastiche, e fu così che ci portammo su i malcapitati Reverendo Lele Ggì e Mitternacht dalla Parrocchia di Passatempo pronti a scontrarsi con l'immancabile Jacopone da Tosi e il recidivo redivivo Bucio de Gulag! Appena posizionatosi il pranzo di Natale sullo stomaco siamo pronti a partire io e i due giovanotti passatempesi. Già la sera prima non era stata affatto facile, ero stato a djare in un posto fino alle 6 di mattina, ma daje, rock'n'roll! Come da certosino piano arriviamo puntuali a Jesi per prelevare il Reverendo Red Ronny e poi ci inoltriamo verso la nostra meta. Nel frattempo Jacopone mi manda messaggi enigmatici tipo "ho perso il treno". Saggiamente il giovanotto e Bucio de Gulag scelgono di arrivare a Fabriano in treno per evitare di guidare da sbronzi, ma perdendolo e prendendolo al volo alla stazione successiva ecco che all'alba saranno costretti ad accenderla, la macchina. Ed anche a sfasciare il semiasse su un guardrail 100 metri dopo. True story.


Una volta giunti sul posto ci aspettiamo il solito iter, ossia ordinare pizze per poi renderci conto che è Natale, è tutto chiuso, e quindi kebab, ma sorpresa! La crisi ci taglia i viveri: il kebab o quel che ci pare dobbiamo prendercelo da soli, in compenso ci daranno da bere a volonté. Come se gli convenisse. E così dopo un giro di convenevoli (due bicchieri de vì) andiamo a caccia di kebab. Scopriamo che Fabriano ha un corso costellato di kebabbari, abbiamo pure l'imbarazzo della scelta. Comunque vada piccante con tutto. Lo mando giù a strozzo, intenzionato a scroccare vino rosso al locale fino alla morte. E poi caffè, ammazzacaffè e una serie indefinita e poco scientifica di drink vari, chiacchiere varie coi Cultisti che arrivano per lo spettacolo ed ecco che è l'ora del concerto. La crisi c'ha portato via pure l'orsacchiotto crocifisso, ma in qualche modo un altare lo rimediamo. Iniziamo la nostra liturgia e oh, cosa del tutto inattesa, stavolta c'è qualche fabrianese che balla addirittura, molti le canzoni le sanno e qualcuno si arrischia posizionandosi nel vasto territorio che negli scorsi anni è stato esclusivo del Radical Macabre Tanzkommando! Tripudio! Premiamo i presenti con dei bis: "Lo Vuoi Nel Culo", "Robuste Dosi Di Cazzo" ed addirittura il lentone "Ghigliottina E Lanciafiamme"! Dopodiché torniamo alle nostre attività principali: bere. Pensavamo di andare a bere anche alla festa di truzzi rumeni al bar in piazza, ma per quando arriviamo è troppo tardi: i pochi rimasti si barricano dietro la porta chiusa. Comunque il bere avrà conseguenze tragiche un po' per tutti: Jacopone si schianta sul suddetto guardrail, Bucio de Gulag assiste Jacopone, il Reverendo Lele Ggì s'innamora della barista (ma di un altro locale) e si sveglia con dei Mon Cheri squagliati in tasca, e Mitternacht se lo deve poccià per tutto il ritorno a casa. Io invece m'ammalo, dio porco.


Ven 26 Dic 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Bar del Giardino (Macerata)

Mi sveglio a casa del Reverendo Red Ronny e mi sento un pelo rincoglionito, nulla di preoccupante all'apparenza, dato che giornate consecutive di abusi tendono a lasciare come minimo un vago senso di rincoglionimento sulle spoglie mortali della vittima. Facciamo un pranzo luculliano dalla nonna, poi un semi-bagnetto, qualche tentativo di riprisitino ma niente, continuo a sentirmi rincoglionito. Evvabbè, niente che il vino non possa guarire. Così ci prepariamo alla partenza per la missione di stasera. Quest'oggi ci si esibisce al Bar del Giardino di Macerata, meglio noto ai più come l'ex Narciso. Sapevo da un po' che avevano cominciato farci degli spettacoli dal vivo, cosa che ho trovato del tutto eccezionale, dato che da fuori sembra un baretto piccolo piccolo con ben poche potenzialità... E poi all'improvviso tributo ai Kiss! Wow! Poi un bel giorno mi contatta Lusiana, la boss, che mi dice che vuole La Tosse Grassa nel suo locale! E facciamolo! Venerdì 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, pertanto auguri Stè. Toccherà infatti proprio al Vescovo Teodoro (in arte Stè) e Tarkanov a scortarmi in questa missione. Durante il viaggio da Jesi alla location comincio a rendermene conto: altro che rincoglionimento post-sbronza, io c'ho la febbre. Ovviamente essendo un professionista non ci penso neanche ad infilarmi un termometro sotto l'ascella, scelgo di non sapere e di farmi subito un bicchiere di vino, grazie! Dopodiché vediamo un po' com'è sto posto. C'è una sala molto più vasta di quanto potesse sembrare da fuori. In un punto c'è un albero che esce dal pavimento e perfora il soffitto. Ooook. In fondo alla sala ci sono un biliardino e due casse, posizionate come ad amplificare i grugniti dei pupetti delle due squadre. Sì, sì, c'ho proprio la febbre.


Le casse sono collegate in maniera strana, con dei cavi strani a un impianto strano. Notato il mio smarrimento la boss tenta di salvarmi consegnandomi degli altri cavi. Solo che la questione si trasforma nell'ultimo numero de La Settimana Enigmistica. Dopo diversi tentativi in preda ai deliri della febbre riesco finalmente a far funzionare il tutto, sembrava una missione impossibile! Vengo premiato con una porzione extra-large di lasagnette al pesce! Deliziose ma il mio sistema è gravato già da un pranzo e svariati malanni, per cui a un certo punto abbandono e mi dedico ai punch! Cominciamo con un punch al rum lì al locale e poi tour di Macerata alla ricerca di un punch abruzzese e un punch al mandarino. Nel tragitto incappiamo nella casa dove stavano bivaccando i tanzkommander insieme alla loro tribù! Saliamo, mangio un pezzo di dolce e mi faccio un bicchiere di rosso, ma poi comincia a farsi quell'ora e scendiamo al bar a vedere che aria tira. C'è un botto di gente! Però c'è pure la Siae, cristodellamadonnadeddiosventratodaisquali. Gli spiego che non sono iscritto, uso un microfono su basi mie (ometto il fatto che fossero tutti campionamenti, fiffiffì...) e vaffanculo. "Non è che poi finisce in unplugged?" Eh?? Ma che cacchio di preoccupazioni c'ha?? Mi lascia stare e se la piglia col padrò del locale, io mi faccio un altro punch e poi si comincia! Sarà un concerto feroce e sanguinario, continui attacchi a gente con mestieri di merda a caso e lo-fi oltre ogni umana comprensione: il collegamento di fortuna mi abbandona prestissimo e una cassa verrà terminata, lasciando tutto il lavoro a quell'altra, che soffre tantissimo. Risultato: distorsione, feedback e botte da orbi! Meraviglioso! Bis con "Robuste Dosi Di Cazzo" e poi passiamo la palla a Manuel. Io mi faccio due mezze pinte di whiskey e appena posso vado in torpore. Distinti saluti.


Dom 28 Dic 2014 - LA TOSSE GRASSA @ CSL Luigi Fabbri (Jesi AN)

Una giornata sò stato abbastanza male, infreddolito e febbricitante, ma questo non mi ha impedito di fare un dj set metal pur bevendo solo succhi di frutta. Il giorno seguente ero sulla via della ripresa ma ciò nonostante più volte mi è balenata l'idea di dare forfait a questo festivalino anarchico, sarebbe stata la prima volta nella storia de La Tosse Grassa. A farmi rimaner tenace al mio stakanovismo sono stati il fatto che sarebbe stato un lavoretto facile facile, pomeridiano, ci sarebbero stati altri artisti per cui il tempo della mia esibizione sarebbe stato ridotto, e poi sarei stato a Jesi AN, Parrocchia del Reverendo Red Ronny, che mi avrebbe senz'altro prontamente ospitato ed accudito. Quindi sì, pur non avendola mai pubblicamente messa in dubbio confermo a me stesso la mia presenza a questa serata "contro il jobs act", come recita il volantino, "una legge che allarga i privilegi ai padroni e restringe i diritti dei lavoratori". Come tutte le leggi, d'altronde. Ma io che ne posso sapé, ve paro un lavoratore? Comunque, era un po' che mancavo dal CSL Luigi Fabbri, per gli amici "Il Circolo Anarchico" ed è stato un piacere (quando stavo bè) confermare questa data lì a Jesi. Data poi a lungo dibattuta dall'uomo della strada: la famo per la festa della Madonna? Per quella del bue? Dell'asinello? Alla fine il soviet supremo degli anarchici si è espresso: domenica 28 dicembre, festa dei Santi Innocenti Martiri. Sul mio stesso palco poi si sarebbe esibito anche Mr. Whore e poi di là, al calduccio in cucina, a generare invidia termica, Supermelodia. Due eroi locali e me. Tre one man band. Ma io non suono. Ok, però sono uno. E trino. E trinco. E mmò? Come famo?


E niente, famo che pensiamo a chi comporrà il Radical Macabre Tankzommando. Una pacca è forzatamente in mano a Jacopone da Tosi, il guerriero da monta dell'ortodossia anarchica. E per l'altra ho cominciato a sedurre Tosi, suo partner naturale, che però convocavo principalmente perché sarebbe stato la persona ideale a far da psichiatra a Jacopone, giù di morale per la macchina distrutta, perché non c'ha i capelli e c'ha le scarpe strette. Poi Jacopone chiama. "Nun gliela faccio, te mando Bucio de Gulag." Così con Tosi andiam su verso Jesi, io tutto imbacuccato ma pronto alla pugna. Quando arriviamo ci siamo praticamente solo noi e il Reverendo Red Ronny che ci aspettava in macchina coi riscaldamenti a tutto. E scopriamo che Mr. Whore ha dato sòla. Semplicemente non si è presentato. "Magari arriva tra poco", faccio io. Tutti scuotono la testa. Insomma l'unico stronzo che dovrà esibirsi in questa ghiacciaia sono io, per giunta nudo. Ecco che arriva Bucio de Gulag! "Oh, allora, pronto?" "COOOSA??" fa lui terrorizzato. Non s'erano capiti, i maledetti. Fortunatamente eccolo, Jacopone, che si era cambiato le scarpe e si è detto pronto a combattere. Sospiro di sollievo. Famoce subito un punch al bar de fronte. Anzi, due, che piove pure. Poi ci vengono a piglià per le recchie: è ora. Facciamolo. Ci andiamo a cambiare tra giornali e volumi anarchici dei primi del '900 ed entriamo in quest'androne industriale in cui fa un freddo tale da farmi rimpiangere la cella frigorifera in cui ho fatto le foto per "TG4". L'unica differenza con l'esterno è che qui dentro non piove. Bevo. E canto per non morire. Se mi aveste dato un colpo di martelletto sui capezzoli mi si sarebbero sgretolati. "Oh, se ti va puoi suonare anche di più." "Corcazzo!!" Faccio un set improvvisato pescando brani da un po' tutti gli album e alle 20 e pochi secondi lancio la palla a Supermelodia, ché io vado a rivestirmi. Poi di corsa al cinese ad imbottirmi di glappa alla losa. E stavolta s'è ammalata il Reverendo Red Ronny. Che c'aveva il cappotto.


Lun 29 Dic 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Bevitori Longevi (Forlimpopoli FC)

Il giorno dopo sono sorprendentemente vivo. E non dico in forma ma quasi. Oggi mi aspetta una missione assurda. Quegli sciamannati del circolo Bevitori Longevi di Forlimpopoli FC festeggiano proprio oggi (sì, di lunedì!) il secondo compleanno del locale. E hanno deciso che ad allietare i presenti invece di una spogliarellista ci dovesse essere La Tosse Grassa! Ed ecco che questo giorno, lunedì 29 dicembre, è arrivato. Con l'aiuto del Porcoddìo del Degrado mi tiro su dal letto, saluto il Reverendo Red Ronny, che invece non riesce a tirarsi su dal letto e scendo per montare in macchina di Filu Spinatu, che mi aspetta giù da basso. Solo Filu Spinatu? Sì, perché l'altro tanzkommander per stasera è morto: il Reverendo Lele Ggì non ce l'ha fatta, si è dato malato, questo morbo sta impestando chiunque, cazzo. Quindi un solo tanzkommander, l'altro verrà reclutato sul posto con una lotteria, tipo roulette russa. Partiamo e andiamo in stazione. Sì, perché in giro c'è la neve, Filu Spinatu quando nevica diventa un uccello del paradiso, e un uccello del paradiso non è in grado di guidare un'automobile, quindi prendiamo il treno. Che però è in ritardo di 40 minuti. Cazzo. E adesso? Andiamo a prenderlo a Falconara. Non c'è parcheggio, o meglio, non c'è modo di pagarlo anche volendo per la notte. Proviamo a prenderlo a Montemarciano. Cos'è Montemarciano? E infatti eccoci arrivati a Senigallia. Tu parcheggia, io faccio i biglietti! Nel frattempo il nostro treno passa. Dobbiamo aspettare un'ora. Ok. Entriamo in un bar fighetto a rovinargli la reputazione. Ci facciamo un tè, così roviniamo anche la nostra. In farmacia cerco di comprare della droga ma la farmacista non comprende in linguaggio dei segni. Prendiamo sto cazzo di treno fino a Cesena. E a culo riusciamo a prendere al volo la coincidenza per Forlimpopoli! Buci de culo!


Una volta sul posto corro a pisciare su un albero ed ecco arrivare Paggio, l'uomo con cui bevo Unicum alle sei di mattina, che ci porta al locale, che in realtà scopro essere a due passi, ma bene così! Facciamo il check, un po' più lungo del solito perché lo spazio è piccolino e tendo a stare col microfono proprio davanti agli speaker, ma eccoci pronti per dedicare tutte le nostre attenzioni allo staff più benevolo dell'universo, che prontamente ci imbottisce di vino e crostini. Una quantità spropositata di crostini, crostini violenti oltremodo, c'è quello alla carbonara che potrebbe uccidere. Abbiamo bisogno di un'altra bottiglia di vino e del dolce. Ci fanno una piada con la nutella, ed ecco che arriva il Reverendo Pippo Teardrop con la sua Parrocchia di Forlì! Ma come? Di già? Siete venuti a cena? No, cazzo, sono già le dieci e mezza!! Presto, caffè, ammazzacaffè e poi subito a cambiarci! Alla fine toccherà a Paggio l'arduo compito di fare l'altro tanzkommander ribattezzato Gnende, ma lui è anche al bar, per cui apparirà giusto di tanto in tanto, e alla fine il peso di tutto ricadrà sulle spalle del poro Filu Spinatu, come illustra la foto. Tuttavia sebbene Gnende non sia poi così presente avrà il dono della metamorfosi. Cambierà infatti ben quattro facce, una delle quali sembrava proprio quella della cuoca... Il pubblico è felice e partecipe e sul finale gli doniamo bis di "Robuste Dosi Di Cazzo" e "Lo Vuoi Nel Culo", dopodiché andiamo a rivestire i nostri panni borghesi e beviamo fino alla morte. Purtroppo una delle facce di Gnende, credo la faccia da cazzo, s'è ciulato la mantellina da tanzkommander, ché il Porcoddìo del Degrado gli faccia dono di un doposbronza perpetuo. Poi però son sparite anche delle birre, che coincidenza, ci doveva essere un buco nero. Con l'aiuto di Paggio/Gnende riusciamo a trovare la nostra stanza e buonanotte. Mi metto a letto. Gira tutto. Non perdo tempo e vado subito ad abbracciare il cesso. L'indomani fa un freddo bestia. Riprendiamo il treno per Senigallia. Faccio pranzo con una piadina con mezzo chilo de porchetta e s'ammala Filu Spinatu.




giovedì 15 gennaio 2015

Cas*Aupa: i Postumi.

Il nostro Vescovo Dimitra, della Diocesi di Udine, è impazzito. O meglio, non è che sia mai stato del tutto cento cento eh, però ultimamente le sue condizioni si sono aggravate. La conseguenza piacevole è che vuole impestare tutto il mondo. Il risultato nell'immediato? Che La Tosse Grassa torna ad esibirsi a Udine dopo poco più di un mese. Stavolta però niente Joe Black, andremo ad esibirci alla Cas*Aupa, circolo ARCI dall'asterisco misterioso, e la data scelta per questa missione è sabato 13 dicembre. Tra le altre cose il Vescovo si è fatto pure esigente, o forse si è fatto più esigente in generale il Culto della Tosse Grassa in questa Diocesi, fatto sta che pretendono sempre lo stesso Radical Macabre Tanzkommando, ché ormai si sono affezionati a Tosi e "Masoschiavo". E nei limiti del possibile, cioè quando i tanzkommander in questione non mi rispondono "corcazzo", il Sommo li accontenta. Come questa volta. E quindi così, faccio un venerdì sera placido in modo da svegliarmi presto la mattina ed ecco che verso le 9 del mattino si parte! Perché così presto? Perché è d'obbligo la tappa al solito ristorante a Spinea VE che fa un menu fisso da pau... Ah, no, il sabato il menu fisso non lo fa. E allora che famo? Andremo a naso. Caricato il Reverendo Red Ronny proseguiamo il nostro viaggio fino al metanaro di Albignasego PD, chiederemo a lui, il metanaro sa sempre consigliarti un buon ristorante. "No, guardi, non sono terrestre, manco mi nutro". Ma che cazz... Così vaghiamo nel vuoto e nella disperazione più totale alla ricerca di un ristorante a caso, nella speranza di divorarci almeno una chiappa di cavallo. Andiamo a finire in una bettola terrificante che ci fa una pasta col sughetto Star, quello che dalle pubblicità sembra delizioso. In compenso però ci offre anche il pandoro. Ripartiamo verso Udine, va'.


Alle porte della città veniamo accolti da una tipa che ruotava su se stessa ai piedi di un semaforo. Lei già ruotava. Il semaforo si fa rosso, dobbiamo fermarci. Lei ruota. "Masoschiavo" dopo un po' realizza che forse è il caso di riprenderla. Lei ruota. Ci nota. Ruota. Il semaforo si fa verde, dobbiamo andare, la lasciamo lì che ruota. Poi il video è stato uploadato da qualche parte ma credo sia scomparso perché Satie non voleva [anzi, no, eccolo, è qui!!]. Per dovere di cronaca faccio notare che la tipa ascoltava qualcosa in cuffia, presumibilmente Biagio Antonacci, Le Luci Della Centrale Elettrica o altre cagate simili che fanno ruotare le teenager. E' prestissimo, per cui parcheggiamo e ci facciamo un giro in centro per i mercatini natalizi facendo attenzione a non calpestare i maratoneti. Dopo lungo sbancarellare decidiamo che l'unico investimento sensato da farsi è in vin brulé. O al massimo in astuccetti made in Portugal. Passeggiando passiamo pure a salutare il Black Stuff ma è ancora troppo presto, lo troviamo chiusissimo. Fattasi quell'ora andiamo a Cas*Aupa. Arriviamo con un leggero ritardo ma siamo comunque schifosamente in anticipo, al punto che Il Vescovo Dimitra stava ancora passando personalmente lo straccio nella stanza che sarà il nostro rifugio! Per acclimatarci cominciamo a bere birrette. Intanto mentre la stufa prende fuoco ci rendiamo conto che la stanza degli ospiti è esattamente il punto più freddo dello stabile, ci dev'essere un fantasma. Pian pianino cominciano ad arrivare le band con gli strumenti veri che saranno i nostri gruppi spalla: uno suonerà prima (Pass) e l'altro dopo (Stayer). Momento gossip/carrambata: scopriamo che Tom Araya, il frontman degli Stayer, è stato un ex di una ex di "Masoschiavo", ed è subito amore. Scopro anche che quando chiamo il Vescovo si gira l'altro chitarrista degli Stayer perché si chiama così. Ce frega? No, nun ce frega.


Dopo il souncheck il fonico mi ama, per ovvi motivi, anche perché ha modo di confrontare la mia tattica con quella di chi si porta strumenti, cavi, pedali, amplificatori, e di norma almeno uno di questi quattro poi malfunziona. A un certo punto arriva il triste annuncio che nessuno voleva sentire: "cena vegana!" La scelta è tra olive e basilico. Le matte risate!!... Tutto in un secchio, grazie (e non lesinate sul patè). Mentre ancora mastichiamo chiamiamo al volo il nostro Vescovo Dimitra, che era invece andato a mangiarsi il suo cosciotto d'agnello a casa sua: "Ci porti quattro kebab, grazie? Due piccanti due no." Ce li porta. Li sbraniamo. I vegani ci guardano, così brutto che mi sento Goldrake. In cambio il Vescovo Dimitra vuole quattro birre medie, mi sembra giustissimo. Tanto andrà a finire che tra le birre che mi offrono perché faccio gli occhioni dolci, tra quelle che mi offrono così perché gli va e tra quelle che mi spettano di diritto, mi avanzeranno pure due drink card!!... Nel frattempo comincia ad arrivare pubblico da ogni dove, addirittura una Tossina da Potenza Picena MC!! Tra questi molti ignari venuti per le altre band che si troveranno inaspettatamente al loro Battesimo ma anche molti Cultisti ormai devotissimi, reduci dalle funzioni precedenti in territorio udinese. Poi come dj c'era il mostro con cui l'altra volta mi sono intrattenuto in chiacchiere, bevute e mosse di catch infinite in quel baretto di zombi in cui lavorava Viola, che spero evangelizzeremo presto. E' il momento di suonare, tocca ai Pass di Sun Dru-Thi, quelli della hit dell'estate "Gli Occhi di Gheddafi", ma gli abbiamo sabotato il chitarrista con dell'ottima erbetta nostrana. Bwahahahahah!!


Poi tocca noi e, signore e signori, accade l'inaspettato: gli udinesi ballano, si scatenano, con in mezzo a loro Tosi e "Masoschiavo" che giocano a incularella! Certo, c'è anche chi se ne scappa inorridito, ma tanto era il pubblico di quelli dopo. Noi veniamo piacevolmente e giustamente osannati al punto che ci fanno fare una cosa che nelle rassegne proprio non si fa, nonnonnò: un bis. Che naturalmente sarà "Robuste Dosi Di Cazzo". Dispiace un poco per gli Stayer, è sempre dura suonare dopo il tuo Dio, ma alla fine hanno anche loro una giusta dose di pubblico devoto o quantomeno educato. Noi nel frattempo ci cambiamo nella nostra stanza che frattanto era diventata camerino del popolo, nonostante il fantasma, e poi riprendiamo a bere, autografi, foto, strette di mano, pompini, merchandising, le solite cose, però di gusto: gente che si litiga i nostri dischi, altri che fanno collette con gli amici perché non c'hanno una lira e gente che fa la fila per offrirmi da bere. Ogni tanto quando odo un qualche classico garage o disco vado pure a fare quattro salti in pista, ma poi piano piano la festa finisce, il Vescovo Dimitra tormenta le femmine, il Porcoddìo del Degrado regna ed è il momento di andare a nanna. Nel frattempo la nostra stanza non ci ha pensato nemmeno, a scaldarsi. Così io e il Reverendo Red Ronny trasciniamo divani e materassi nella sala centrale, vicino la stufa in fiamme, così da dormire calducci. A Tosi e "Masoschiavo" non c'è stato modo di spiegarlo che erano già collassati. Vabbè, tanto il giorno dopo sarò io quello che avrà la febbre, pensa che stronzata. In ogni caso questo non ci impedisce prima di far ritorno di sconfinare di cento metri in Slovenia per sbranarci un orso e un cervo. Con patate.




mercoledì 14 gennaio 2015

I Postumi di Novembre e Dicembre.

Non c'è niente da fare, quando mi piglia la voglia di non fare un cazzo (o meglio, di fare altro) non c'è verso di farmi ritornare a scrivere le mie memorie, almeno finché non comincio a scrivere i primi caratteri, ecco, infatti già mi sento meglio e vorrei scrivere sei tomi intieri. Ma vi voglio bene, non lo farò. Vi racconto solo quel che mi ricordo (poco, grazie all'alcole) di alcuni live de La Tosse Grassa tenutisi tra novembre e dicembre 2014.
Vai con la sigla!


Ven 14 Nov 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Osteria Corona (Sambucheto di Montecassiano MC)

Tutto cominciò quando come da prassi chiesi a (The True) Masoschiavo cosa mettere in copertina del live dei Ca.Pe.Al. che avevo intenzione di pubblicare di lì a poco. "Un'ostia ubriaca", mi rispose. E allora chiedo al mio fautore di simonia preferito, Il Vescovo Teodoro, della Diocesi di Fermo del Culto della Tosse Grassa. "Procurami delle ostie", ché poi facciamo delle foto. L'affare va per le lunghe, il procacciamento di pane azzimo è rallentato e causa fica col Vescovo è un po' che non ci si incontra. Poi uno dei tanti giovedì in cui ivi ci si reca per scroccare del cibo ecco che arriva la convocazione: venerdì 14 novembre sua signoria La Tosse Grassa è desiderata presso l'Osteria Corona di Sambucheto di Montecassiano MC. Benissimo. 5 minuti dopo mi chiama Manuel per sapere se gli era permesso esibirsi dopo di noi. Nessun problema, loro del locale pare ne siano persino contenti. Non rimane che nominare il Radical Macabre Tanzkommando per questa funzione. Per via delle ragioni suddette (cioè fotografare ostie ubriache) si necessita la presenza del Vescovo Teodoro, che in questa operazione oltre che tanzkommander e pusher di micropiadine sarà anche photographer. E fashion blogger. L'altro, spinto da ben più nobili motivazioni (se ne moriva de ri-magnà il filetto del Corona) sarà niente popò (di meno) che "Masoschiavo". Quando arriva il fatidico giorno passiamo prima a rapinare l'impianto audio da un altro locale compiacente e poi io e "Masoschiavo" ci rechiamo subito sul luogo del delitto, così da montare tutto in tempi record e dedicarci immediatamente all'aperitivo. Per me vodka e crodino, grazie.


Le cameriere del locale sono entrambe vestite di nero e munite di smalto rosso, come da richiesta della produzione: soggetto della famosa foto dovrà infatti essere una donna in nero con smalto rosso che intinge un'ostia in un bicchiere di vino rosso. Brevi momenti di agitazione, tipo duelli all'ultimo sangue per stabilire chi tra le due sarà la nostra photomodellerin, dopodiché riusciamo a compiere l'atto e scattare lo scatto prima che l'oste Gigi mi ammazzi il fototanzkommander, che per l'operazione aveva invaso lo spazio dietro il bancone. Bene, obiettivo raggiunto, ne siamo usciti vivi e siamo stati anche raggiunti da Anal Isa, la Tossina personale di "Masoschiavo" che staserà vestirà anche il ruolo di merchandiser. Possiamo magnà. Per somma delusione di "Masoschiavo" il filetto che tanto bramava non è più in menu. Gliene verrà prodotto uno in laboratorio. Noialtri invece ci dedichiamo a carni varie, assortite e arrostite. Il tempo di un caffè, due Varnelli e due vodka cola ed ecco che già si è fatta l'ora dello show! Andiamo in azione circondati da un pubblico composto perlopiù da malcapitati che avrebbero preferito farsi i cazzi loro, più qualche pervertito locale (anche se sto giro si è avvertita la mancanza delle nuove generazioni) e la Diocesi di Fermo quasi al completo, compresi il tanzkommander in panchina Tarkanov e la Critica Radicale, che fino a questo momento si era nascosta nel parcheggio a fare pic-nic ad ubriacarsi con mezzi propri. Il nostro scempio viene compiuto senza particolari intoppi, a parte "Mentalità" (di cui qui sopra trovate breve testimonianza video) che si incastona incompresa nella mente dell'oste. E a parte Manuel, che come al solito viene osannato a sproposito. Tutto sommato un lavoretto pulito pulito, ce ne andiamo da lì completamente ubriachi, non prima di aver menato la Critica Radicale, pronti per andare in un altro posto a menare il dj, ma questa è un'altra storia.


Sab 29 Nov 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Locanda San Rocco (Fermo)

Anche quest'altro concerto, che si supponeva tutto sommato ordinario è stato comunque importante per la storia e la mitologia dei succitati Ca.Pe.Al. Adesso piano piano vi spiego perché, ci arrivo. Un bel giorno mi contatta Jonathan, il boss della Locanda San Rocco di Fermo, per propormi una serata in tal posto. Dopo un rapido palleggio stabiliamo come data sabato 29 novembre, alleluja alleluja! La nomina del Radical Macabre Tankzommando è praticamente automatica, vuoi perché già ci troviamo nella Diocesi di Fermo, vuoi perché tuti gli altri mi si sono impigriti, sarà la stagione?... E insomma eccoveli qua, i veterani Tarkanov e Il Vescovo Teodoro, che già furon tanzkommander la scorsa volta che il Sommo apparì qua, quando ricoverarono il boss prima del nostro arrivo. Questa volta arriviamo in tempo, anzi, arriviamo proprio in netto anticipo, il sottoscritto accompagnato dal Reverendo Red Ronny della Parrocchia di Jesi. Un tragico anticipo da ammazzare facendo aperitivi in sequenza fino all'arrivo dei tanzkommander. Nel frattempo però passa ad allietarci Manuel, accompagnato da un infermiere, che si intrattiene giusto quei 30 minuti necessari a spiegargli che sì, può andare a cantare a quella festa di compleanno lolitesca e che quando staremo per iniziare gli facciamo uno squillo. Ma ecco che arrivano Il Vescovo Teodoro e Tarkanov: è ora de magnà.


Ci rechiamo nel piano superiore dove, accompagnata da del buon vino, ci raggiunge prima un abbondante antipasto di salumi derivati dal porco e una cofana di deliziose tagliatelle con sugo bianco di maiale vegano (il maiale era vegano, non il sugo). Ci prendiamo pure il dolce, ma solo per giustificare la richiesta di un'altra bottiglia di vino. Argomento principe della conversazione (ve l'avevo detto che ci arrivavo) era il fatto che quest'anno i Ca.Pe.Al. non avrebbero potuto tenere il tradizionale concerto di Natale a Recanati. (The True) Masoschiavo ha figliato e rimane in Francia ad allattare, quindi che fare per placare gli animi del nostro esigente pubblico? Tra una salsiccetta ubriaca e una fetta di lonzino ecco l'illuminazione! Buttiamo su una tribute band, coi due presenti Tarkanov e Il Vescovo Teodoro a ricoprir i tradizionali ruoli di Sadomaster e Masoschiavo! Nome della band? Swastika! Anche solo per il piacere di veder annunciato "Concerto di Natale con gli Swastika!" Colmi di letizia per l'entusiasmo scendiamo a finirci di ubriacare ed intrattenere Tossine e Cultisti vari da tutto il mondo, compreso il temuto Compagno Che Sbaglia, finché non è il momento dello show. Che procede senza intoppi finché non concediamo due bis: "Gay Porn" e naturalmente "Robuste Dosi Di Cazzo" e poi arriva Manuel! C'eravamo ricordati di chiamarlo? Mah. Tanto è qui... Manuel come di consueto va avanti a oltranza finché non viene abbattuto, cosa che avverrà quando un esplicito grido dal piano di sopra c'invia un messaggio di pace: "Mmazzételu!!"


Ven 5 Dic 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Green Door (Recanati MC)

Una sera me ne vado al Green Door per i cazzi miei, a farmi una birra, un cicchetto, un piatto di tagliatelle, o quel che era, ed ecco che il boss Luca se ne esce con un "Ehi, quando la rifacciamo La Grande Festa Della Sborra?". Sia messo agli atti, è lui che se le cerca! Alla mia faccia perplessa risponde con una data, buttata lì su due piedi: venerdì 5 dicembre. Ma... Ma... Non c'è nessuna Notte Bianca in programma da schernire, "Nuncenefregauncazzo"! E allora pochi cazzi, organizziamo un ritorno in azione a Recanati MC per quella data lì. Mi consulto subito con "Masoschiavo", mio complice abituale per questo genere di missioni, dato che è l'unico che ha esperienza nel manovrare il Cannone delle Sborra e poi dopo il live de La Tosse Grassa si trasformerà in dj Gamera A Gas e farà coppia alla console con dj Smegma, che invece sarei io. Decidiamo che tipo di decorazioni portare per quest'edizione ed ecco che siamo già pronti, manca solo la nomina dell'altro esponente per il Radical Macabre Tanzkommando. Risponde alla chiamata Filu Spinatu, che ha naso per scegliersi sempre le occasioni più raffinate. Bene, noi siamo pronti, ora manca solo che Luca chiami chi di dovere per prenotare il noleggio del Cannone della Sborra. Nel dubbio una sera vado a teatro e vedo che nel palchetto dei fonici c'è il pusher in questione. Disturbo lo spettacolo con un "CE L'HAI IL CANNONE DELLA SBORRA??" e la faccenda è subito risolta. Forse.


Il giorno dell'evento per prima cosa ci rechiamo lì io e "Masoschiavo" per allestire la sala con materiale in tono con la serata: poster tipo "Keep Calm And Eat Sborra" e foto di raccolta dello sperma di animali vari. Dopodiché ci si sviluppa un certo languorino, e quando arriva Filu Spinatu andiamo a farci un aperitivo in giro per il centro per aggravare il nostro appetito, così che quando torniamo al Green Door possiamo scofanarci una bella carbonara accompagnata da minacciosissimi fritti. E vino, naturalmente. Nel frattempo al nostro desco si è aggiunta Anal Isa, Tossina personale di "Masoschiavo". C'è una tavolata di maschioni antifiga che sicuramente è lì per noi, sorridi. No, se ne vanno. Vabbè, non sanno che si perdono. Quando arriviamo all'ammazzacaffè è già quasi ora di cominciare, per cui andiamo a cambiarci al cesso ed entriamo in scena. Nel frattempo del pubblico si è radunato, nonostante i fuggitivi, ci sono anche il Reverendo Pippo Teardrop della Parrocchia di Forlì, il Reverendo Red Ronny ed il Reverendo Tequila, solo che... All'azionare il Cannone della Sborra ci rendiamo conto di una cosa: non sappiamo bene per quale motivo ma la sborra di quest'anno emana un odore pestilenziale. Un misto di marcio, chimico e stantio che provoca fughe, vomito, incubi e strani postumi la mattina dopo. Risultato: chi beve drink in cui sia finita anche un po' di questa sborra (tipo me) soffrirà di sbornie chimiche inaudite e gli abiti di tutti il giorno dopo emaneranno questo tanfo infernale. Alla fine sono pochi i sopravvissuti, e l'indomani anche gli ubriachi più in preda all'oblio e al Porcoddìo del Degrado, quelli che di solito the day after non rammentano nulla stavolta la puzza se la ricordano.




giovedì 8 gennaio 2015

Recensione di "TG4", da ROCKAMBULA

La Tosse Grassa è un culto più che una one man band demenziale, cattivo e ironico come mai nessuno in terra italica; irriverente e totalmente contro tutto quello che i puristi del Rock possono considerare musica. Un culto ormai attivo dal 2011 e con quattro dischi alle spalle (Tg4 compreso) del tipo che riesce a rapire tanto quanto a disgustare, spaccando inevitabilmente gli ascoltatori tra adepti e nemici. Se non avete mai origliato null’altro di quest’omaccione marchigiano preparatevi al peggio perché la prima volta che lo farete, le vostre reazioni saranno un misto tra “che merda è questa?”, “stiamo scherzando?” e altre dichiarazioni di questo stampo. Poi potranno accadere due cose. Non vi azzarderete mai più a pigiare il tasto play oppure proverete un’imbarazzante voglia di dare ascolto ancora e poi ancora e poi ancora i brani di uno dei Tg (i suoi album).  La cosa più strana è che non riuscirete a capire il perché di questa voglia e avrete paura di quello che siete, un po’ come quando nella testa ci passano pensieri talmente cattivi, sadici e meschini da farci vergognare di noi stessi.  Dal vivo La Tosse Grassa è esperienza delirante e divertente grazie anche allo pseudo corpo di ballo Radical Macabre Tanzkommando ma per ora, in attesa della nuova stagione live, dobbiamo accontentarci di questo nuovo lavoro in studio, che poi dire “in studio” è piuttosto un’esagerazione, visto il livello Lo Fi della registrazione. Chiarito ai miscredenti quale sia la follia dietro al culto, resta da capire di che diavolo di roba si stia parlando. Autodefinitosi un incrocio tra GG Allin, Madonna ed Elvis Presley in realtà il nostro non fa altro che miscelare brani preesistenti a formare delle basi spesso di stampo danzereccio, sulle quali piazza delle liriche aggressive, sarcastiche, che affrontano temi di stampo sociale e umanistico, oppure semplicemente raccontano storie folli, senza mai eccedere con l’ostentazione biografica. A differenza degli episodi precedenti, sono meno i brani sessualmente o blasfemicamente rilevanti (“Voglio la Pensione”) e più quelli intimi.
 
In realtà non ci sono episodi esasperatamente eccessivi come potevano essere “Lo Vuoi nel Culo”, “Gay Porn”, “Ho Male a te” (ho male al cazzo, ho male al cazzo, ho male a te), “Robuste Dosi di Cazzo” in TG1, “Ti Apro il Culto” (più per l’uso dell’inno italiano che per le bestemmie) in TG2, “Marchigian Routine 2” (se vi danno fastidio le bestemmie, questo pezzo sarà il vostro demonio) in TG3. Satira politica estrema dunque (“Tentacoli”, “Lutto Nazionale”) e attacchi pesanti al sistema comunicativo (“Sono Io il Suffragio Universale”, “Adam Kadmon”) ma anche storie divertenti (“Me La Dai la D.I.”) o aggressioni verbali ai nuovi loser come i malati di gioco d’azzardo da bar (“Just Cavalle”) e la stupidità in genere (“Mentalità” che canta forza Juve, viva il duce, Vasco Vasco alé alé), o racconti pesanti di squilibri mentali (“NSFW”) e deliri cimiteriali (“Never Forget Cimitero”, “Afoto Patomba”). Rispetto ai Tg precedenti sono meno anche i brani veramente memorabili, a modo loro, ma in tracklist c’è forse la più bella cosa mai scritta dal genio (passatemelo, dai) di Recanati (forse al pari di “Sei Qui Solo per le Telecamere” che puntava su ritmi ballabili e potenti). “C’ho una Persona Dentro” è un pezzo introspettivo, l’unico realmente in prima persona, sia a livello musicale sia testuale in cui La Tosse Grassa (usando per la base Massimo Ranieri – “Perdere L’Amore”, Arcade Fire – “Rebellion (Lies)”, Kirlian Camera – “Ascension” e Riz Ortolani – “Cannibal Holocaust”) racconta di come, nel profondo del suo animo, viva uno spirito capace di metterlo in una condizione di accettazione anche nei confronti di tutto ciò di più fastidioso e ingiusto ci circondi nella vita di tutti i giorni (c’ho una persona dentro che mi fa stare allegro /quando vado a fa spesa e mi chiama capo un negro /c’ho una persona dentro che non dice “capo un cazzo” /ma sorride al ragazzo).

Come detto, la parte musicale è essenzialmente composta di miscele di brani di altri, quindi, superato lo sconcerto iniziale e una volta presa familiarità con i testi assurdi, potreste divertirvi a scovare da quali brani siano formate le canzoni, considerando che La Tosse Grassa ha sempre mostrato una grande conoscenza del mondo della musica, senza mai palesarsi banale nelle scelte, anzi tirando fuori perle notevoli e ostentandosi attento anche alle novità meno mainstream. Qualche suggerimento: Johnny Cash – “Ring Of Fire”, The Cramps – “Garbageman”, Frankie Knuckles – “Your Love”, Kraftwerk – “Numbers”, The Pains of Being Pure at Heart – “Simple And Sure” e tantissimi altri. Per chi avrà apprezzato le cose più movimentate dei capitoli precedenti, sicuramente degne di nota e di sicuro impatto in chiave live vanno considerate “Me La Dai la D.I.” e “Never Forget Cimitero” mentre interessanti sono anche “Mentalità” e “Afoto Patomba”. Arrivato alla fine, viene da chiedersi come si possa esprimere un giudizio reale su un disco del genere perché non esiste assolutamente nulla di paragonabile e TG4 può essere visto sotto una duplice veste. Da un lato muove il gusto per il macabro, il brutto, il rivoltante, che è parte integrante del nostro essere. Dall’altro è un’idea intelligente messa in piedi nella maniera più grezza possibile, orrida in un certo senso ma perfetta per rendere il concetto. Paragonato ai dischi precedenti, TG4 deluderà solo i più legati alla carnalità volgare degli esordi mentre non lo farà affatto con chi ha amato anche il più intelligente messo in mostra nelle ultime cose. In senso assoluto TG4 è un disco volutamente brutto, un album che dovete assolutamente ascoltare una volta, almeno per poter dire con certezza che mai più lo farete ma attenzione, c’è il forte rischio di trovarvi anche voi invischiati nella merda fino al collo, dentro il culto de La Tosse Grassa.

voto: 6 su 10

Silvio "Don" Pizzica, ROCKAMBULA