lunedì 19 gennaio 2015

I Postumi del tuttuncuntinuo natalizio.

Sotto Natale è stato tuttuncuntinuo. Queste feste ci hanno portato un tour de force che ha attentato (con un certo successo) alla mia salute ma che nonostante le difficoltà ce le ha mandate tutte lisce. Il fatto stesso che sia in grado di raccontarvele tutte ha del miracoloso, anche se scarseggiamo di materiale foto/video. Buon segno, vuol dire che agli spettacoli de La Tosse Grassa la gente va per viversela e non per fare finta dietro lo smartphone! Adesso comincio. Dai.


Sab 20 Dic 2014 - LA TOSSE GRASSA @ L'Infinito Caffè (Recanati MC)

Scusa, ma perché da voi le feste comincerebbero il 20? Beh, perché Recanati MC è un paesello di provincia, e in quanto tale è pieno di giovinotti e giovinotte che stanno in giro per il mondo a cercar fortuna e a sperperare i soldi di babbo, e quando il Natale arriva arriva anche il momento di tornare a casa, rivedere amici, altri figli di papà con lo stesso destino e risvuotare il portafogli de nonna. Approfittando di questi flussi migratori è lecito aspettarsi un delirio dal primo week-end prima di Natale fino all'Epifania. Fu così che con L'Infinito Caffè (per gli amici Grottino e/o Grotto) di Recanati decise di farmi esibire in quel posto proprio sabato 20 dicembre. Il posto è un questione è un bar chioschetto vicino al Parco del Colle dell'Infinito, quello in cui il Giovane Favoloso andava a farsi le pere, ma soprattutto sta esattamente sotto casa mia, 10 metri in linea d'aria se non che devo fare delle scale per scendere. Questo fatto è sempre stato motivo d'imbarazzo per me, mi pareva troppo facile uscire ed ubriacarmi nel bar sotto casa. Fatemeli fà almeno 100 metri!! Cosa che me ne ha inibito la frequentazione nonostante fosse storicamente riconosciuto come probabilmente il posto più rock'n'roll del borgo selvaggio, in quanto frequentato principalmente da turisti leopardiani, studenti che fanno seghì e tutti i personaggi meno raccomandabili della marca. Almeno finché non ha aperto il Gran Bar. Appena fissata la data già sono cominciate le polemiche. O meglio, proprio mentre ne discutevo in diretta con Alice, la mistress del bar, si inserisce nella discussione un ultrà locale che mi prometteva svastiche giganti come scenografia. Manco sarebbe stato male, ma non ha mantenuto la promessa, ci siamo dovuti accontentare di Al Jazeera.


Guarda tu i casi della vita, proprio per lo show sotto casa mia mi trovo in difficoltà nel trovare dei tanzkommander disponibili. Mi toccherà prendere per le orecchie Il Vescovo Teodoro della Diocesi di Fermo e Tarkanov, che accorreranno puntuali per cena come previsto muniti di Tossina import per il Vescovo. Stavolta i preparativi al concerto sono stati più lunghi del solito, dato che potevo permettermi il lusso di prendermela comodissima: mi affaccio, vedo cosa manca, torno nella mia caverna e lo piglio, meraviglia! Avevamo anche un ottimo proiettore, solo che non avevamo un attrezzo per mandargli un segnale video, solo la tv satellitare. Per il momento stanno mandando una partita, per cui una volta divorato il panino e preso il caffè ce ne andiamo a far girare l'economia per il centro in un turbinio di ammazzacaffè finché non veniamo raggiunti dal Reverendo Red Ronny, ormai nostra merchandiser di fiducia. Quando torniamo sul posto aveva cominciato a radunarsi gente, compresa la crew di Manuel, che anche questa sera ci avrebbe appestati col suo aftershow. Non è stato il delirio che ci aspettavamo, forse tanti di quei giovanotti che citavo più su soffrivano il jetlag o forse gli ultrà ci hanno boicottati dopo aver capito "Mentalità", anche se trovo improbabile l'abbiano capita. Tuttavia non sono mancati momenti di sodomia col pubblico (c'è chi ci teneva) e l'Ing. Schioppini ha avuto anche la brillante idea di retro-proiettarci un canale porno arabo, cosa che ancora stento a credere esistesse davvero!... Finito lo show attacca quel disgraziato di Manuel che finirà addirittura per avere più successo di me!! Vende cd, fa foto coi fans, firma autografi, forse gli hanno fatto anche la sedia del papa. Temo un futuro fatto di concerti di Manuel sotto casa mia che non mi lasceranno dormire. Aiuto.


Gio 25 Dic 2014 - LA TOSSE GRASSA @ ARCI - Il Corto Maltese (Fabriano AN)

Ancora non sapevamo ufficialmente di questa data ma mi ero comunque considerato impegnato, ormai il Concerto di Natale de La Tosse Grassa a Fabriano AN è diventata tradizione! E anche quest'anno il Sommo è stato lo zucchero sul pandoro di quelli che vanno a svortà a Perugia, giovedì 25 dicembre, come al solito al Circolo ARCI - Il Corto Maltese, come al solito in formazione a quattro tanzkommander, anche se questa volta non era cosa scontata, considerato il fatto che il nostro (The True) Masoschiavo quest'anno era rimasto in Francia a progettare attentati. Tuttavia abbiamo avuto adesioni entusiastiche, e fu così che ci portammo su i malcapitati Reverendo Lele Ggì e Mitternacht dalla Parrocchia di Passatempo pronti a scontrarsi con l'immancabile Jacopone da Tosi e il recidivo redivivo Bucio de Gulag! Appena posizionatosi il pranzo di Natale sullo stomaco siamo pronti a partire io e i due giovanotti passatempesi. Già la sera prima non era stata affatto facile, ero stato a djare in un posto fino alle 6 di mattina, ma daje, rock'n'roll! Come da certosino piano arriviamo puntuali a Jesi per prelevare il Reverendo Red Ronny e poi ci inoltriamo verso la nostra meta. Nel frattempo Jacopone mi manda messaggi enigmatici tipo "ho perso il treno". Saggiamente il giovanotto e Bucio de Gulag scelgono di arrivare a Fabriano in treno per evitare di guidare da sbronzi, ma perdendolo e prendendolo al volo alla stazione successiva ecco che all'alba saranno costretti ad accenderla, la macchina. Ed anche a sfasciare il semiasse su un guardrail 100 metri dopo. True story.


Una volta giunti sul posto ci aspettiamo il solito iter, ossia ordinare pizze per poi renderci conto che è Natale, è tutto chiuso, e quindi kebab, ma sorpresa! La crisi ci taglia i viveri: il kebab o quel che ci pare dobbiamo prendercelo da soli, in compenso ci daranno da bere a volonté. Come se gli convenisse. E così dopo un giro di convenevoli (due bicchieri de vì) andiamo a caccia di kebab. Scopriamo che Fabriano ha un corso costellato di kebabbari, abbiamo pure l'imbarazzo della scelta. Comunque vada piccante con tutto. Lo mando giù a strozzo, intenzionato a scroccare vino rosso al locale fino alla morte. E poi caffè, ammazzacaffè e una serie indefinita e poco scientifica di drink vari, chiacchiere varie coi Cultisti che arrivano per lo spettacolo ed ecco che è l'ora del concerto. La crisi c'ha portato via pure l'orsacchiotto crocifisso, ma in qualche modo un altare lo rimediamo. Iniziamo la nostra liturgia e oh, cosa del tutto inattesa, stavolta c'è qualche fabrianese che balla addirittura, molti le canzoni le sanno e qualcuno si arrischia posizionandosi nel vasto territorio che negli scorsi anni è stato esclusivo del Radical Macabre Tanzkommando! Tripudio! Premiamo i presenti con dei bis: "Lo Vuoi Nel Culo", "Robuste Dosi Di Cazzo" ed addirittura il lentone "Ghigliottina E Lanciafiamme"! Dopodiché torniamo alle nostre attività principali: bere. Pensavamo di andare a bere anche alla festa di truzzi rumeni al bar in piazza, ma per quando arriviamo è troppo tardi: i pochi rimasti si barricano dietro la porta chiusa. Comunque il bere avrà conseguenze tragiche un po' per tutti: Jacopone si schianta sul suddetto guardrail, Bucio de Gulag assiste Jacopone, il Reverendo Lele Ggì s'innamora della barista (ma di un altro locale) e si sveglia con dei Mon Cheri squagliati in tasca, e Mitternacht se lo deve poccià per tutto il ritorno a casa. Io invece m'ammalo, dio porco.


Ven 26 Dic 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Bar del Giardino (Macerata)

Mi sveglio a casa del Reverendo Red Ronny e mi sento un pelo rincoglionito, nulla di preoccupante all'apparenza, dato che giornate consecutive di abusi tendono a lasciare come minimo un vago senso di rincoglionimento sulle spoglie mortali della vittima. Facciamo un pranzo luculliano dalla nonna, poi un semi-bagnetto, qualche tentativo di riprisitino ma niente, continuo a sentirmi rincoglionito. Evvabbè, niente che il vino non possa guarire. Così ci prepariamo alla partenza per la missione di stasera. Quest'oggi ci si esibisce al Bar del Giardino di Macerata, meglio noto ai più come l'ex Narciso. Sapevo da un po' che avevano cominciato farci degli spettacoli dal vivo, cosa che ho trovato del tutto eccezionale, dato che da fuori sembra un baretto piccolo piccolo con ben poche potenzialità... E poi all'improvviso tributo ai Kiss! Wow! Poi un bel giorno mi contatta Lusiana, la boss, che mi dice che vuole La Tosse Grassa nel suo locale! E facciamolo! Venerdì 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, pertanto auguri Stè. Toccherà infatti proprio al Vescovo Teodoro (in arte Stè) e Tarkanov a scortarmi in questa missione. Durante il viaggio da Jesi alla location comincio a rendermene conto: altro che rincoglionimento post-sbronza, io c'ho la febbre. Ovviamente essendo un professionista non ci penso neanche ad infilarmi un termometro sotto l'ascella, scelgo di non sapere e di farmi subito un bicchiere di vino, grazie! Dopodiché vediamo un po' com'è sto posto. C'è una sala molto più vasta di quanto potesse sembrare da fuori. In un punto c'è un albero che esce dal pavimento e perfora il soffitto. Ooook. In fondo alla sala ci sono un biliardino e due casse, posizionate come ad amplificare i grugniti dei pupetti delle due squadre. Sì, sì, c'ho proprio la febbre.


Le casse sono collegate in maniera strana, con dei cavi strani a un impianto strano. Notato il mio smarrimento la boss tenta di salvarmi consegnandomi degli altri cavi. Solo che la questione si trasforma nell'ultimo numero de La Settimana Enigmistica. Dopo diversi tentativi in preda ai deliri della febbre riesco finalmente a far funzionare il tutto, sembrava una missione impossibile! Vengo premiato con una porzione extra-large di lasagnette al pesce! Deliziose ma il mio sistema è gravato già da un pranzo e svariati malanni, per cui a un certo punto abbandono e mi dedico ai punch! Cominciamo con un punch al rum lì al locale e poi tour di Macerata alla ricerca di un punch abruzzese e un punch al mandarino. Nel tragitto incappiamo nella casa dove stavano bivaccando i tanzkommander insieme alla loro tribù! Saliamo, mangio un pezzo di dolce e mi faccio un bicchiere di rosso, ma poi comincia a farsi quell'ora e scendiamo al bar a vedere che aria tira. C'è un botto di gente! Però c'è pure la Siae, cristodellamadonnadeddiosventratodaisquali. Gli spiego che non sono iscritto, uso un microfono su basi mie (ometto il fatto che fossero tutti campionamenti, fiffiffì...) e vaffanculo. "Non è che poi finisce in unplugged?" Eh?? Ma che cacchio di preoccupazioni c'ha?? Mi lascia stare e se la piglia col padrò del locale, io mi faccio un altro punch e poi si comincia! Sarà un concerto feroce e sanguinario, continui attacchi a gente con mestieri di merda a caso e lo-fi oltre ogni umana comprensione: il collegamento di fortuna mi abbandona prestissimo e una cassa verrà terminata, lasciando tutto il lavoro a quell'altra, che soffre tantissimo. Risultato: distorsione, feedback e botte da orbi! Meraviglioso! Bis con "Robuste Dosi Di Cazzo" e poi passiamo la palla a Manuel. Io mi faccio due mezze pinte di whiskey e appena posso vado in torpore. Distinti saluti.


Dom 28 Dic 2014 - LA TOSSE GRASSA @ CSL Luigi Fabbri (Jesi AN)

Una giornata sò stato abbastanza male, infreddolito e febbricitante, ma questo non mi ha impedito di fare un dj set metal pur bevendo solo succhi di frutta. Il giorno seguente ero sulla via della ripresa ma ciò nonostante più volte mi è balenata l'idea di dare forfait a questo festivalino anarchico, sarebbe stata la prima volta nella storia de La Tosse Grassa. A farmi rimaner tenace al mio stakanovismo sono stati il fatto che sarebbe stato un lavoretto facile facile, pomeridiano, ci sarebbero stati altri artisti per cui il tempo della mia esibizione sarebbe stato ridotto, e poi sarei stato a Jesi AN, Parrocchia del Reverendo Red Ronny, che mi avrebbe senz'altro prontamente ospitato ed accudito. Quindi sì, pur non avendola mai pubblicamente messa in dubbio confermo a me stesso la mia presenza a questa serata "contro il jobs act", come recita il volantino, "una legge che allarga i privilegi ai padroni e restringe i diritti dei lavoratori". Come tutte le leggi, d'altronde. Ma io che ne posso sapé, ve paro un lavoratore? Comunque, era un po' che mancavo dal CSL Luigi Fabbri, per gli amici "Il Circolo Anarchico" ed è stato un piacere (quando stavo bè) confermare questa data lì a Jesi. Data poi a lungo dibattuta dall'uomo della strada: la famo per la festa della Madonna? Per quella del bue? Dell'asinello? Alla fine il soviet supremo degli anarchici si è espresso: domenica 28 dicembre, festa dei Santi Innocenti Martiri. Sul mio stesso palco poi si sarebbe esibito anche Mr. Whore e poi di là, al calduccio in cucina, a generare invidia termica, Supermelodia. Due eroi locali e me. Tre one man band. Ma io non suono. Ok, però sono uno. E trino. E trinco. E mmò? Come famo?


E niente, famo che pensiamo a chi comporrà il Radical Macabre Tankzommando. Una pacca è forzatamente in mano a Jacopone da Tosi, il guerriero da monta dell'ortodossia anarchica. E per l'altra ho cominciato a sedurre Tosi, suo partner naturale, che però convocavo principalmente perché sarebbe stato la persona ideale a far da psichiatra a Jacopone, giù di morale per la macchina distrutta, perché non c'ha i capelli e c'ha le scarpe strette. Poi Jacopone chiama. "Nun gliela faccio, te mando Bucio de Gulag." Così con Tosi andiam su verso Jesi, io tutto imbacuccato ma pronto alla pugna. Quando arriviamo ci siamo praticamente solo noi e il Reverendo Red Ronny che ci aspettava in macchina coi riscaldamenti a tutto. E scopriamo che Mr. Whore ha dato sòla. Semplicemente non si è presentato. "Magari arriva tra poco", faccio io. Tutti scuotono la testa. Insomma l'unico stronzo che dovrà esibirsi in questa ghiacciaia sono io, per giunta nudo. Ecco che arriva Bucio de Gulag! "Oh, allora, pronto?" "COOOSA??" fa lui terrorizzato. Non s'erano capiti, i maledetti. Fortunatamente eccolo, Jacopone, che si era cambiato le scarpe e si è detto pronto a combattere. Sospiro di sollievo. Famoce subito un punch al bar de fronte. Anzi, due, che piove pure. Poi ci vengono a piglià per le recchie: è ora. Facciamolo. Ci andiamo a cambiare tra giornali e volumi anarchici dei primi del '900 ed entriamo in quest'androne industriale in cui fa un freddo tale da farmi rimpiangere la cella frigorifera in cui ho fatto le foto per "TG4". L'unica differenza con l'esterno è che qui dentro non piove. Bevo. E canto per non morire. Se mi aveste dato un colpo di martelletto sui capezzoli mi si sarebbero sgretolati. "Oh, se ti va puoi suonare anche di più." "Corcazzo!!" Faccio un set improvvisato pescando brani da un po' tutti gli album e alle 20 e pochi secondi lancio la palla a Supermelodia, ché io vado a rivestirmi. Poi di corsa al cinese ad imbottirmi di glappa alla losa. E stavolta s'è ammalata il Reverendo Red Ronny. Che c'aveva il cappotto.


Lun 29 Dic 2014 - LA TOSSE GRASSA @ Bevitori Longevi (Forlimpopoli FC)

Il giorno dopo sono sorprendentemente vivo. E non dico in forma ma quasi. Oggi mi aspetta una missione assurda. Quegli sciamannati del circolo Bevitori Longevi di Forlimpopoli FC festeggiano proprio oggi (sì, di lunedì!) il secondo compleanno del locale. E hanno deciso che ad allietare i presenti invece di una spogliarellista ci dovesse essere La Tosse Grassa! Ed ecco che questo giorno, lunedì 29 dicembre, è arrivato. Con l'aiuto del Porcoddìo del Degrado mi tiro su dal letto, saluto il Reverendo Red Ronny, che invece non riesce a tirarsi su dal letto e scendo per montare in macchina di Filu Spinatu, che mi aspetta giù da basso. Solo Filu Spinatu? Sì, perché l'altro tanzkommander per stasera è morto: il Reverendo Lele Ggì non ce l'ha fatta, si è dato malato, questo morbo sta impestando chiunque, cazzo. Quindi un solo tanzkommander, l'altro verrà reclutato sul posto con una lotteria, tipo roulette russa. Partiamo e andiamo in stazione. Sì, perché in giro c'è la neve, Filu Spinatu quando nevica diventa un uccello del paradiso, e un uccello del paradiso non è in grado di guidare un'automobile, quindi prendiamo il treno. Che però è in ritardo di 40 minuti. Cazzo. E adesso? Andiamo a prenderlo a Falconara. Non c'è parcheggio, o meglio, non c'è modo di pagarlo anche volendo per la notte. Proviamo a prenderlo a Montemarciano. Cos'è Montemarciano? E infatti eccoci arrivati a Senigallia. Tu parcheggia, io faccio i biglietti! Nel frattempo il nostro treno passa. Dobbiamo aspettare un'ora. Ok. Entriamo in un bar fighetto a rovinargli la reputazione. Ci facciamo un tè, così roviniamo anche la nostra. In farmacia cerco di comprare della droga ma la farmacista non comprende in linguaggio dei segni. Prendiamo sto cazzo di treno fino a Cesena. E a culo riusciamo a prendere al volo la coincidenza per Forlimpopoli! Buci de culo!


Una volta sul posto corro a pisciare su un albero ed ecco arrivare Paggio, l'uomo con cui bevo Unicum alle sei di mattina, che ci porta al locale, che in realtà scopro essere a due passi, ma bene così! Facciamo il check, un po' più lungo del solito perché lo spazio è piccolino e tendo a stare col microfono proprio davanti agli speaker, ma eccoci pronti per dedicare tutte le nostre attenzioni allo staff più benevolo dell'universo, che prontamente ci imbottisce di vino e crostini. Una quantità spropositata di crostini, crostini violenti oltremodo, c'è quello alla carbonara che potrebbe uccidere. Abbiamo bisogno di un'altra bottiglia di vino e del dolce. Ci fanno una piada con la nutella, ed ecco che arriva il Reverendo Pippo Teardrop con la sua Parrocchia di Forlì! Ma come? Di già? Siete venuti a cena? No, cazzo, sono già le dieci e mezza!! Presto, caffè, ammazzacaffè e poi subito a cambiarci! Alla fine toccherà a Paggio l'arduo compito di fare l'altro tanzkommander ribattezzato Gnende, ma lui è anche al bar, per cui apparirà giusto di tanto in tanto, e alla fine il peso di tutto ricadrà sulle spalle del poro Filu Spinatu, come illustra la foto. Tuttavia sebbene Gnende non sia poi così presente avrà il dono della metamorfosi. Cambierà infatti ben quattro facce, una delle quali sembrava proprio quella della cuoca... Il pubblico è felice e partecipe e sul finale gli doniamo bis di "Robuste Dosi Di Cazzo" e "Lo Vuoi Nel Culo", dopodiché andiamo a rivestire i nostri panni borghesi e beviamo fino alla morte. Purtroppo una delle facce di Gnende, credo la faccia da cazzo, s'è ciulato la mantellina da tanzkommander, ché il Porcoddìo del Degrado gli faccia dono di un doposbronza perpetuo. Poi però son sparite anche delle birre, che coincidenza, ci doveva essere un buco nero. Con l'aiuto di Paggio/Gnende riusciamo a trovare la nostra stanza e buonanotte. Mi metto a letto. Gira tutto. Non perdo tempo e vado subito ad abbracciare il cesso. L'indomani fa un freddo bestia. Riprendiamo il treno per Senigallia. Faccio pranzo con una piadina con mezzo chilo de porchetta e s'ammala Filu Spinatu.




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