mercoledì 28 novembre 2012

Hank: i Postumi.

Un bel giorno (era un bel giorno? non ricordo davvero, ma di solito si dice sempre così) mi contatta il boss dell'Hank, baretto di Potenza Picena MC specializzato in chupitos noto ai più per essere estremamente piccolo. Dice che intende fare una serata con me. Mah. Mi auguro che intenda un dj set. Mi dice "passa da me che ne parliamo". E' davvero necessario? Che ci vuole? Si decide una data e via... (minuto di silenzio) Vorrà forse le mie chiappe?? Probabile. Comunque fatto sta che qualche giorno dopo a Montesanto (che è il vero nome di Potenza Picena) c'è la Festa del Vì, appuntamento immancabile per noi avvinazzati (e quei bastardi ce lo sanno e infatti mettono la gabella, stronzoni). Quindi passo anche dalle parti dell'Hank e andiamo a vedere che si dice. Effettivamente il posto è piccolissimo. Effettivamente il tipo vuole le mie chiappe. Effettivamente non vuole farci un volgare dj set bensì un concerto de LA TOSSE GRASSA!! What??? That's impossibile, pal!! Ma l'impossibile è il mio mestiere, quindi affare fatto. Fissiamo la data per venerdì 16 novembre. E come faremo? Mah, semplice. Innanzitutto come membri del Radical Macabre Tanzkommando verranno scelti i meno ingombranti sulla piazza, che caso vuole siano proprio il lanciatissimo Vescovo Teodoro e Tarkanov. Naturalmente non avranno spazio per muoversi come gli piacerebbe quindi più che come ballerini dovranno comportarsi come chierichetti. Poi, dato che alternativa non c'è, collochiamo i nostri corpicini dietro il bancone, dove di solito ci stà il dj, e utilizziamo la console come fosse un altare. Ops! Non è che staremo per fare un'altra messa nera?? Non era nostra intenzione, vostro onore.


Comunque parte l'organizzazione, tutto come si deve, e a ridosso della data ci rendiamo conto di un fatto sconcertante: l'evento facebook creato per quest'appuntamento ha raggiunto quota 120 partecipanti, come le giornate di Sodoma. E dove li mettiamo tutti, che stipati stipatissimi ci si entra al massimo in 30??? Beh, vabbè, si fa per lo sport, speriamo almeno non piova, così chi sta fuori si fa un vin brulé e sta contento lo stesso. Il giorno del concerto i due tanzkommander, accompagnati dalla Tossina personale del Vescovo e da Lu Poru Cece, il feroce cane che quand'era piccolo feci pisciare sotto dalla paura (ora è ancora piccolo, per la cronaca), mi raggiungono nel mio paesello. Ci facciamo un paio di aperitivi sprint stuzzicando un po' di cibo vario, comunque poco per i nostri standard, dato che il posto là è solo un bar e non può darci nulla da mangiare. Quindi arriviamo là con discreto anticipo, parcheggiamo e facciamo un sopralluogo. Dove ci andiamo a cambiare, al cesso? Un Cultista che abita proprio lì di fronte ci offre l'atrio di casa sua, ma alla fine trattiamo per avere lo sgabuzzino del personale, dove miracolosamente riusciamo a entrare tutti e tre insieme. Bene, caffè, ammazzacaffè, dopodiché andiamo di fuori a scolarci quelle due bottiglie di vino necropolitano che i due prodi ballerini si erano portati dal loro paesello, bravi, medaglia! Contempliamo la chiesa lì davanti, dove si stanno tenendo le prove del coro. Bene. E il prete, che abita proprio lì? E' in casa? No, grazie al cielo questa è la sera in cui va a puttane. Bene. Sarà tutto questo, sarà la nebbia, sarà il clima (ahò, non piove ma fa un freddo cane) ma i nostri discorsi vanno tutti a finire su massoneria, omicidi rituali, magia ermetista e robe simili, un salottino televisivo niente male, con ospiti anche il Reverendo Lele Ggì e due Cultisti sopraggiunti da un altro paesello per la messa nera. Ops!


Dato il freddo che ho pigliato il mio organismo (anagramma di "orgasmino") mi grida cose come "piglia un punch, ti prego", così decido di assecondarlo. Mi danno un bicchiere nodoso con dentro punch al mandarino de casa, ehi, è quasi meglio del "vino cotto gold" che m'ero fatto prima! Un po' di chiacchierette con le Tossine accorse per l'appuntamento ed ecco che giunge l'ora e, previo vodka cola di rito (ho appreso nel tempo che è l'unico drink che mi permette di pronunciare correttamente "palpebra di Mara in salamoja") ci rinchiudiamo nello sgabuzzino per cambiarci. Dato lo spazio ristrettissimo dobbiamo decidere l'ordine in cui uscire, che sarà anche l'ordine in cui saremo collocati nelle nostre postazioni: primo Tarkanov, a ridosso della porta del cesso; secondo io, a manovrare le macchine; terzo Il Vescovo Teodoro, a ridosso del bar. Un ragazzo fortunato. Sulle note di "Ti Apro Il Culto" la gente si assiepa davanti all'altare. Ah, no, era già assiepata lì. Nella prima parte del concerto leggo da un messale, che altro non era che un opuscolo di qualche fanatico cristiano contro l'uso della droga (tipo chiodi di garofano, maggiorana, ecc.) che mi era stato consegnato da qualche giovane adepto del Culto Della Tosse Grassa. Naturalmente ogni volta che incontro la parola "droga" la sostituisco con "La Tosse Grassa". Giochino che dura finché non mi rompo il cazzo, al ché lancio l'opuscoletto al pubblico acciaccato lì davanti. Alla fine non era tutto il massacro che mi aspettavo. Il pubblico dentro era chiaramente bello pressato (vedi foto sopra), gente fuori che si picchiava per entrare c'era, ma c'era anche un po' di spazio per lasciar sbracciare davanti il "palco" i due tanzkommander, quando gli andava di uscire e far casino. Per il resto del tempo Teodoro faceva casino dietro al bar, scassando notevolmente il cazzo ai baristi, che tuttavia si faranno poi una bella foto ricordo con noi (vedi foto sotto). Il boss ride pure. L'altro un po' meno.


Al termine del concerto, quando rientriamo nello sgabuzzino per rimetterci i nostri abiti borghesi, ci rendiamo conto di essere tutti un po' confusi. Essere così vicini al bar ci ha un po' disorientati, o forse ci ha disorientati il ritmo e la facilità con cui eccezionalmente questa volta riuscivamo a procurarci da bere. In questa confusione tra le nostre cose arraffiamo su un po' di tutto più o meno inavvertitamente, tra cui un paio di occhiali da sole. Nei giorni seguenti mi coglierà anche uno strano rimorso... E se erano preziosi? E se erano di qualcuno che ci teneva? Verifico: erano nostri. Bene, molto bene. Di sicuro però non è stato involontario il nostro appropriarci di un bel sacchetto di biscotti di mosto che prontamente abbiamo sottratto e fieramente consumato nel parcheggio inzuppandoli anche in del vino spuntato fuori da non si sa dove. Quando uscirà fuori il boss dell'Hank per darci la paghetta faremo goffissimi tentativi di nascondere la refurtiva, ma credo che le molliche sul mio pizzetto fossero alquanto eloquenti. Comunque il brav'uomo fa buon viso a porcoddìo e non chiama i gendarmi. Non pago di tutto ciò vado pure a farmi un chupito di commiato, a base di cacao, assenzio e qualche altra sostanza velenosa. Nonostante il Porcoddìo del Degrado regnasse sovrano riesco ad accordarmi col Reverendo Lele Ggì per avere un passaggio per il mio quartier generale, sollevando così Il Vescovo Teodoro e Tarkanov dall'incarico, così che possano far ritorno alla loro necropoli senza troppe deviazioni. Arrivato al paesello il mio organismo mi dice "fatti una tisana", ma stavolta non gli dò ascolto e mi faccio un assenzio. E' la fine.





sabato 24 novembre 2012

Comunanza: i Postumi.

Una sera d'estate mi trovavo in borghese ad un evento mondano sulla frontiera tra Marche e Abruzzo quando vengo avvicinato da un losco figuro dal cripto-pizzetto che mi comincia a delirare di una possibile data de LA TOSSE GRASSA in una località leggendaria chiamata Comunanza AP. Dal nome sembra tipo una comune hippie marxista, ma poi il tipo svanisce nel nulla e per un po' non se ne parlerà. Finché un bel giorno mi ricontatta per decidere di concretizzare, e si concretizzerà proprio in quel paese lì, in un circolo locale chiamato P.A.R.C.A., e la data prescelta è sabato 10 novembre. Ora, vediamo un po', c'è da nominare il Radical Macabre Tanzkommando, chi potrà mai avventurarsi in zone così impervie e inesplorate? Solo due guerrieri della palude silenziosa come Il Vescovo Teodoro e Tarkanov, stasera al debutto come tankzommander ma che ci segue da apprendista da tempo immemore, solo essi potevano. Giusto un brivido mi corre lungo la schiena quando realizzo che tra chi promuoveva questo concerto c'erano un paio di appartenenti all'area della destra radicale... Ma... Ma... Dove ho sbagliato? Cos'è che non hanno capito?? Dove cazzo mi stanno portando?! Mi tranquillizzano spiegandomi che in un certo senso a Comunanza son tutti bolscevichi, tranne chi va a studiare ad Ascoli: quelli tornano fasci. Evvabbè, mi rispondo da solo, rimango alquanto scettico ma d'altronde è un fenomeno strutturale. Se sei di Ascoli sei fascio, se sei di Loreto sei bigotto, se sei di Mogadiscio sei nero. Non ci son cazzi. D'altronde è così che funziona qua in Tennessee.


Siccome mi piace complicarmi la vita, la sera prima vado ad un evento mondano a Bologna e dormo fuori, per cui tra i vari collegamenti riesco a ritornare nel mio paesello alle 18,55. Alle 19,00 il Reverendo Lele Ggì passerà a prelevare me e i miei attrezzi. Grazie a un suo provvidenziale ritardo di 10 minuti faccio in tempo a cambiarmi le scarpe e sono pronto, previo dopaggio con robuste dosi di caffeina. Qualche stronzo ci ha consigliato di prendere l'autostrada, uscire a Pedaso e poi seguire le indicazioni. Altri 45 km di pratico sterrato separano Comunanza dal casello. Non arriviamo mai. Attraversiamo un paio di canyon, schiviamo qualche coyote e dopo circa sei giorni di galoppo giungiamo al luogo di ritrovo. Un saloon chiamato McKensie, con la esse, con l'accento romagnolo tipico di quelle parti. Scesi dall'auto udiamo un esaurito locale cantare "Guantanamera". Saremo sconfinati in Louisiana? Cacchio, abbiamo superato il Mississippi e non ce ne siamo accorti? Mah. Entriamo e vediamo subito Valerio, il nostro promoter evanescente, quello col cripto-pizzetto, che già beve whisky. All'aperitivo. Bene. Il Vescovo Teodoro e Tarkanov sono già lì, quindi tempo zero se magna. Ingurgitiamo una quantità spropositata di pizza, là ne fanno solo di enormi, e litri e litri di vino. Il promoter pasteggia a whisky. E... Il soundcheck? Ma chi cazzo se ne frega, bevi! Ok! L'atmosfera è più o meno quella della cena di "Non Aprite Quella Porta". Data l'ambiguità della zona cerchiamo di parlare di tutto fuorché di politica. Col cazzo, scatta immediatamente una tribuna politica che pare la Quarta Internazionale. Quando a un certo punto appare il Camerata Sapou, così chiamato per via del maglioncino indossato sopra la sua t-shirt, che in tal modo cela parte della scritta stampata su suddetta maglietta, così che leggiamo solo "sapou".


Gli argomenti a cena si fanno bizzarri. A un certo punto mi chiedono Fabbri, il mio cognome, da dove venisse. What? Parliamo di araldica? No. Per qualche oscuro motivo si erano convinti che Vanni Fabbri, il mio nome, fosse una composizione macabra tipo Marilyn Manson. Sì, ok, Vanni è chiaramente il compagno di merende di Pacciani, ma Fabbri a che si riferisce?... Ehm... Quasi mi piange il cuore a stroncare questa leggenda, ma con gli occhi sbarrati mostro il mio documento d'identità a dimostrare che no, non è nessun nome d'arte. All'ammazzacaffè tutti sono in grado di riconoscere il mio provenire dagli Stati del Nord, dato che preferisco il Varnelli (prodotto della provincia di Macerata, il Nord) alla Meletti (di Ascoli Piceno, il Sud). Oh, si è fatta mezzanotte e di suonare ancora non se ne parla. Anzi, no, se ne parla ora. Teletrasporto e ci rechiamo in un quartiere tutto dedicato a gente bruciata (o giù di lì) dalla Chiesa: via Galileo Galilei, via Savonarola, via Giordano Bruno. Arrivo. Entriamo al P.A.R.C.A., che aveva aperto 10 minuti prima. Immediato soundcheck e cazzo cazzo cazzo, il mio lettore non funziona! Triplo salto mortale e troviamo un'alternativa grazie alla console dei dj che avrebbero suonato dopo. C'è anche un gruppo spalla stasera: un boccione di 5 litri di vino cotto. Il promoter va a whisky, ma noi ci appassioniamo subito alla nostra support band abusandone ripetutamente, un po' come durante il concerto farà il Vescovo Teodoro con Tarkanov (vedi foto sotto). L'esibizione raggiunge rare vette di macabro e grottesco. A un certo punto Teodoro schianta a terra il femore di Pancranio, il nostro cadavere di compagnia, che si frantuma in cento pezzi. Figata, ci siamo rotti un femore ma siamo tutti sani. A parte che eravamo totalmente sbronzi, tant'è che dell'esibizione ricordiamo poco altro. Rammento solo che mi rifiutai di fare l'orgia perché davanti a me vedevo solo una foresta di cazzi. Poi in realtà qualche graziosa gnocchetta c'era, ma ce le avevano nascoste bene.


Terminato lo show ci rituffiamo di nuovo sul vì cotto, finché non mi stomiga, al ché passo all'uso di vodka e cola. Il Vescovo Teodoro mi mostra un bicchiere di vino bianco come ad offrirmene ed ecco che quasi rigetto il pranzo della comunione solo all'idea di avvicinarmi quel bicchiere alle labbra. Il promoter va a whisky, e io riprendo a tracannare vodka cola. In un momento di misantropia cerco un po' di solitudine e scendo allontanandomi dalla musica da giovani che stavano mettendo i dj. Di sotto invece di trovare morte e desolazione trovo un gruppetto di gente che canta canzoni di De Andrè suonate da uno con la chitarra. Come intorno a un falò sulla spiaggia ma senza falò e senza spiaggia. Anzi. Torno su e m'impantano in inevitabili e infiniti discorsi di politica col Camerata Sapou, segno che la sbronza aveva ormai oltrepassato il livello di guardia. Si parla di fantomatiche invasione dei temibili NazBol, creature che l'Oscuro Signore ha mandato sulla Terra di Mezzo per... Per cosa? Boh, la confusione regna sovrana, non ho più un granché cognizione di spazio e tempo e in breve tempo veniamo tutti (non solo noi, tutti tutti) sbattuti fuori. Il circolo chiude. Allora mi materializzo su un muretto, con un bottiglione di vino cotto in mano, gradito ritorno. Forse. Non ho idea di che ora sia e di cosa succeda ora. Un sosia del promoter (che ancora va a whisky) offre ospitalità a me e al Reverendo Lele Ggì, ormai in pieno delirio. Il Vescovo Teodoro e Tarkanov non so che fine abbiano fatto. L'ultima cosa che ricordo è una fuga in auto inseguiti dal promoter a piedi che brandisce un iPad che cantava "Barbara Bobulova". Come fosse il Texas. Come fosse una motosega. Poi vomito.





venerdì 23 novembre 2012

Li Mortacci Tour 2012: i Postumi.

Tutto ha inizio quando i ragazzi del Sottoscala 9, fremente sacca di resistenza culturale a Latina, decide di chiamare LA TOSSE GRASSA per la festa di Halloween, ossia mercoledì 31 ottobre. Forse questa volta è il caso di approfittare di questa data in Lazio per allestire un tour, mi pare giusto. E come chiamarlo questo tour a cavalli tra streghe, santi e morti? Ovvio, Li Mortacci Tour! C'era altra possibilità?? I membri del Radical Macabre Tanzkommando prescelti sono i due veterani Tosi e "Masoschiavo" già sotto allenamento grazie a una sbornia mortale a un altro sermone di poche sere prima. E così, consci del fatto che tutti i proventi del tour verranno reinvestiti in prodotti enogastronomici delle località che visiteremo, a un certo punto si parte! Prima tappa per metano a L'Aquila con pranzetto alla rosticceria siciliana di fronte, il cui titolare si convince che Tosi sia un assiduo frequentatore del posto. Per raggiungere Latina saremo poi travolti da cavalloni di pioggia un po' da ovunque, data la grossa perturbazione. Una volta lì sbagliamo indirizzo (andiamo alla vecchia sede del locale) poi Hitler viene in nostro soccorso e raggiungiamo il posto. Ciao, ciao, pizza, pizza, una partitina a Happy Puppy e nonostante la pioggia a catinelle (in un paio di punti piove addirittura dentro al locale) viene fuori un'ottima festa! C'era Adolf Hitler, c'era Gesù Cristo, c'era un Tampax gigante, c'erano bicchieri ricavati da barattoli di marmellata... Cosa manca? Ah, sì, il concerto! Prima di noi suonano i gemellati Bruno Marcio, da Sabaudia, che hanno anche studiato ben tre nostre cover: "Lo Vuoi Nel Culo", "Robuste Dosi Di Cazzo" e "Sono Io La Fame Nel Mondo" che verranno cantate dal sottoscritto dando quindi i natali al bizzarro esperimento chiamato La Tosse Marcia. Pare che esistano anche delle registrazioni oltre a questa foto, ma non credo che le vedremo mai. Durante il nostro show cogliamo l'occasione anche per omaggiare l'altra band con una rapidissima cover della loro "50.000", nonché per ordinare ufficialmente il Vescovo Laude (ossia Hitler). Seguono danze in istato di ubriachezza molesta e una lunga chiacchierata con la morte.


La mattina il bambino ("Masoschiavo") fa i capricci e non ci lascia dormire. Eravamo soavemente alloggiati nella suite del Sottoscala 9, ma in pratica siamo stati obbligati a svegliarci relativamente presto. Anche perché il Tampax della sera prima era determinato a farci da Cicerone per questo nostro day-off da trascorrere a Latina, perché alla fine tutti ci vogliono ma nessuno ci piglia, e in questo giovedì 1 novembre, giorno dei santi, siamo rimasti a piedi, senza un posto in cui suonare. Grazie all'ospitalità del Vescovo Laude rimaniamo quindi a Latina un giorno in più a fare i turisti. E quindi colazione e poi esilarante Tour del Fascio, a vedere l'obelisco con l'aquila che guarda Berlino, a prenderci giuoco della Sentinella della Patria e della Pace (grandi foto oscene verranno scattate, ma verranno segretate e non ci verranno mai consegnate) e di altri scempi duceschi. Poi subito aperitivo (che a tutti richiamerà la sbornia della sera prima) e conseguente pranzo in un pub di Casa Pound. Non era mica facile trovare alternative, da quelle parti. Naturalmente colgo l'occasione per cagare, e poi tutti a vedere le "bufale della camorra" (vedi foto) al parco, non prima di un bell'ammazzacaffè contemplando uccelli migratori. Immagini che rimarranno indelebili nella nostra MEMORIA, noi che di fotocamere non sappiamo che farcene, dato che chi poteva non se n'è portata mezza per il (giustificato) terrore di vedersela sventrata durante una delle tante sbronze. Finito di bere andiamo a bere, in una birreria. Sono le 18,00. A questo punto della giornata il nostro vate Tampax è già fuori uso, povero lui, portare a bere noi. Non paghi ce ne facciamo un'altra di birreria, e poi finalmente a cena dal leggendario Capocciò con i Cultisti del Sottoscala, delicata cucina laziale tipo trippa, pajata e fegatelli. E vino, vino e vino. Ottimo. Il tutto mentre puttane venezuelane fraintendono i nostri brindisi satanici partecipando allegre, mentre Tosi flirta con una bambina di sei anni (che ci sta!!) mentre il papà di fuori tira di boxe in amicizia. Un tour de force di magnate e bevute e bevute e magnate e bevute e bevute e magnate e bevute, che si conclude con Tosi incastrato da un rumeno ubriaco anch'esso che lo costringeva a parlare del fatto che non fosse realmente Osama Bin Laden. E poi a letto presto. Essendo tutti morti.


Essendo tutti morti passiamo parte della mattina seguente prigionieri del Sottoscala a leggere Bukowski (o a giocare a Happy Puppy, volendo), finché il sorprendentemente redivivo Vescovo Laude contro ogni aspettativa viene a salvarci. Un caffè, saluti e baci e poi si parte alla volta di Roma, Ostia per la precisione, dato che stasera venerdì 2 novembre, festa dei morti, suoneremo al leggendario ZK Squatt, dove fummo già ospiti lo scorso anno. Ma prima che fai, non ci facciamo una bella magnata ad Ariccia, città della porchetta? E' dura dribblare i buttadentro delle varie "fraschette", ma noi andiamo dritti verso quella che c'è stata consigliata da Padre Pio, e quindi giù di porchetta, pappardelle al cinghiale ("Masoschiavo" batterà tutti ordinando ravioli ripieni di cinghiale con ragù al cinghiale), cinghiale alla cacciatora, patate arrosto, tiramisù e caffè. Senza zucchero che siamo a dieta. Poi tra rutti e scoregge andare a vedere il tramonto a Ostia Lido... Ricordarci che è l'anniversario della morte di Pasolini e andare all'idroscalo per vedere l'effetto che fa. Troviamo una specie di mausoleo presidiato da motociclisti ricchioni e uno di noi (ma non dirò chi) prorompe in una frase di pura poesia: "Così impara a dì bè dei sbirri, sto frocio." Grandi momenti da immortalare nella MEMORIA. E basta. Un giretto anche a Ostia Antica a vedere le antiche tabaccherie, poi tutti verso lo squat, dove ritroveremo vecchie conoscenze, tipo la frikkettona che ha fatto un delizioso succo allo zenzero e il prode Sekketto, che proprio quella sera compie gli anni. Cena vegana, mentre ancora ruttiamo cinghiale, a fianco di Joe Cocker sotto acido e tempo 20 drink e 18 cannoni, dopo il concerto dei Light The Bob (il gruppo del festeggiato) e degli Onan In Genere Ingenera è il nostro momento. Siamo sbronzi. Molto. Io m'ero pure fatto un assenzio artigianale che oculatamente ho celato ai miei tanzkommander. Passiamo attraverso lo stargate (vedi foto) e cominciamo uno show memorabile, con tanto di auguri a Sekketto urlati sulla base realizzata per "50.000" (non si butta via niente) e l'orgia più partecipativa della nostra storia, con uomini e donne che ci aggredivano loro (!!) e una folla entusiasta e ballerina come non mai. I balli proseguiranno ancora per ore, con un "Masoschiavo" completamente su-di-giri che balla le Bananarama come non ci fosse un domani mentre Tosi è incastrato anche questa sera in discorsi surreali, stavolta con una frikkettona a caso. Prima o poi, uno per volta, si andrà a dormire.


Il mattino seguente di questo sabato 3 novembre riusciamo miracolosamente a svegliarci ("Masoschiavo" non del tutto, diciamocelo) ed andarcene ad un orario decente. Stavolta dovremo compiere uno spostamento abbastanza lungo: passare attraverso il Grà! sbagliando direzione un paio di volte per poi rientrare nelle Marche e raggiungere in serata San Severino Marche MC, dove suoneremo presso La Birreria Del Borgo. Ma innanzitutto occorre una bella magnata. Ci fermiamo, giusto perché ci piaceva il nome, a Mentana, un paese noto ai più per la sua storia garibaldina, noto a noi perché non c'è un cazzo. A parte un ristorante gestito da un originario dell'Isola Réunion a cui piace giocare con le falci nonché cucinare sostanziose amatriciane al barolo e deliziose mousse di merda. Il vino lo diamo per sottinteso. Spezziamo la monotonia del pomeriggio in viaggio fermandoci poi in un altro allegro paesello per una salugubre boccata di morte e putrefazione: visita aziendale al museo delle mummie di Ferentillo. Giusto per vedere qualcuno che sta peggio. Sport preferito per tutto il giorno sarà prendere in giro il navigatore: gli diciamo che dobbiamo andare a Termoli e godiamo nel vederlo disperarsi ad ogni curva in cui ignoriamo i suoi consigli. Poverino, non se ne capacita, ci piazza frecce enormi che continuiamo a non seguire, ci implora: "tornate indietro quando potete", ma niente. San Severino, arriviamo e ci piazziamo, seppur a fatica: dobbiamo montare da soli il nostro set. Pensa te, circoli ARCI e centri sociali occupati hanno impianti e roadies ineccepibili e qua che siamo in un locale commerciale tocca far tutto da soli. Ma poco male, ci consoliamo con un giretto del paese, andando a bere in un altro paio di posti. Siamo così stanchi che quasi ci fermiamo a vedere "Shrek 2" in uno di questi! Ma distogliamo lo sguardo e torniamo al pub dove dobbiamo suonare. Tutto a posto, l'unico problema è che il tetto è davvero basso e il mio copricapo non c'entra. Mi tocca estrarre dalla valigia il mio copricapo alternativo (vedi foto) il cui utilizzo avevo previsto per situazioni simili. Un saluto al Vescovo Teodoro, al tankzommander Ticà, all'apprendista Tarkanov e via, si parte! Pubblico statico ma attento, a parte quel dito ar culo che grida "pellicciò" (o in alternativa suona la tromba) tutto il tempo. Essendo collocati vicini al cesso ci divertiamo ad aggredire le belle che vanno a pisciare e a chiedere da bere con particolare irruenza utilizzando anche stasera la base di "50.000", col tipo del bar che disperato chiedeva almeno di precisare cosa volessimo... Finiamo in trionfo e finalmente, stavolta non completamente ubriachi, stanotte dormiamo a casa nostra.


Ultima giornata de Li Mortacci Tour, quasi ci dispiace, ma non è vero. Oggi domenica 4 novembre dobbiamo suonare al Centro Studi Libertari Luigi Fabbri, cioè il Circolo Anarchico per farla breve, a Jesi AN. Dobbiamo suonare a merenda come da tradizione, perché la gente del centro storico scassa il cazzo e quindi o si suona a quell'ora lì o non si suona. Arriviamo sul posto in perfetto orario, abbiamo tutto il tempo per bere qualcosa in giro e perderci nonostante il discreto anticipo. Tosi è in forma smagliata, "Masoschiavo" invece è proprio cotto, ma non c'è problema. Avevamo già stabilito che stasera uno dei due tankzommander sarebbe stato il prode Jacopone da Tosi e che, secondo l'epica del "ne rimarrà soltanto uno", solo il più in forma tra Tosi e "Masoschiavo" avrebbe ballato anche stasera. Ergo "Masoschiavo" in bancarella. Gran parte del Culto della Tosse Grassa ci viene a trovare in questa data: sono presenti infatti il Reverendo Nadia Desdemona, il Reverendo Red Ronny, il Reverendo Tequila e il tanzkommander in libera uscita Piccolo Stè. Insieme a noi in questo pomeriggio suoneranno anche i Gerda, eroi locali hardcore... Naturalmente insistiamo nel far suonar loro come headliner. Ovviamente semplicemente perché poi avevamo fretta di andare a mangiare! In realtà c'è stato tutto il tempo di far tutto. Dopo uno show relativamente breve per non rubare troppo tempo all'altra band ci rilassiamo un poco bevendo ancora vino, chiacchierando con gli adepti e pomiciando con le tossine, dopodiché finito anche lo show dei Gerda andiamo in un altro posto dove proprio in quel momento iniziavano a suonare gli OvO che, tanto carini, erano pure venuti a vedere il nostro show. Sì, però tirate via a finire che dobbiamo andà a magnà. Già, perché in un ristorante etnico del centro specializzato in cucina piccante ci aspettavano per la cena aziendale di fine tour. Ed è subito delirio. Vino a volontà, Tosi che sbraita in gran forma pronto al delirio finale prima di stramazzare nel letto di casa al ritorno, "Masochiavo" un po' meno in forma ma che magnando quasi si ripiglia e io che mangio qualcosa di più grosso di me e grondo sudore a litri in estasi da peperoncino. Uno dei momenti più faticosi del tour. Forse la cosa più difficile sarà smaltire tutte ste magnate, ma l'importante è che siamo tutti sopravvissuti anche se con qualche difficoltà. E non era mica detto. Anzi.









giovedì 22 novembre 2012

Intervista per RADIO RUM.

Un bel giorno m'invitano a Macerata per un'intervista radiofonica, presso gli studi della webradio Radio RUM (Radio Università di Macerata), che si trova proprio nella Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di Macerata, lager per cervelli che anni addietro frequentai io stesso.
Quante volte ho scritto "Macerata", eh? Una per riga, credo.
L'intervista è stata realizzata per il programma La Meglio Gioventù che, all'interno del palinsesto di Radio RUM, è il programma che si occupa dei musicisti della zona.
Nel giro di due settimane questa registrazione, che contiene oltra a una lunga chiacchierata col conducente anche "Burzum Due" e "Ritardo Mentale", è stata trasmessa più volte. Ma ammò basta.
Quindi l'ho messa su Youtube.
Prendete e godetene tutti.
Macerata.







Recensione di "TG2", da ROCKSHOCK

Per recensire TG2, nuovo album de Il Culto Della Tosse Grassa, ci vorrebbero almeno dieci ascolti (non consecutivi) per capirne davvero  qualcosa. E’ forse il prodotto musicale italiano più folle, anarchico, trash e politically uncorrect dell’anno. Titolo vinto per distacco.

Sembra una compilation di Blob, in cui migliaia di generi (letterari, musicali, televisivi) si uniscono in una feroce centrifuga che mischia tutto e offre un prodotto nuovo e unico. Immaginate Caparezza, Leone Di Lernia, musica dance causale, Gunther And The Sunshine Girls, i Gem Boy e qualunque altra cosa trash vi passi per la testa. I testi sono frutto del delirio più sfrenato, pensati e recitati in un flusso di coscienza incontrollato e irrefrenabile. Ogni canzone è una frustata di provocazione assoluta, sferrata con malcelata nonchalance e una mancanza di vergogna clamorosa. E’ “The Dark Side of Steve Urkel”non ci sono altri paragoni che reggano.

TG2 è formato da 12 pezzi psichedelici, in cui spiccano titoli come Ti Apro il Culto, Sodomia!, Ritardo Mentale, Pezzi di Fiche, Barbara Bobulova. Tratto comune delle tracce è il campionamento con cui gli arrangiamenti sono stati creati, dettato dallo sguardo curioso e onnipresente dell’autore, capace di cogliere tutte le pieghe dei mezzi di informazione. Album elettronicamente perverso, TG2 entra sottopelle e rompe ogni resistenza da parte dell’ascoltatore lasciando brividi di sudore freddo correre lungo la schiena. Sicuramente un cd come ne potete trovare pochi negli scaffali dei negozi di musica, nel bene e nel male. Uno one man show degno di Halloween, tra bit malati e ritmi destinati a creare un gotico sgomento. Il fatto che Il Culto Della Tosse Grassa sia di Recanati, città natale di Leopardi, è il definitivo schiaffo alla decenza e alla vox populi: è l’incipit ideale per chi vuole rompere ogni ortodossia e lasciare che la musica parli per sè.

Tra le varie conseguenze, una in particolare. Potrebbe capitare di alzarsi come da un incubo e chiedersi: “E se avesse ragione lui?”. Dio non voglia.

voto: 2 su 5




Andrea Bettoncelli, ROCKSHOCK
www.rockshock.it

martedì 20 novembre 2012

Sono Una Merda

"Pezzi Di Fiche" svetta in cima orgogliosa come brano d'apertura della compilation "Sei Una Merda" (Drug City Records, 2012) alla quale LA TOSSE GRASSA ha deciso di partecipare. Prendevano solo artisti di merda (ascoltandola posso dire che è vero), quindi mi sono sentito chiamato in causa e ho accettato l'invito.
Questa compilation è uscita l'8 novembre e io sono così una merda che me ne sono accorto solo oggi.


La compilation è disponibile in free download a questo indirizzo qua:
http://www.e-x-p.it/sonounamerdacompilation.html.
Da tale indirizzo potrete scegliere di scaricare i brani in due modalità:
1) modalità cd, quindi con tutti i brani in fila e copertina orrenda ma studiata con le misure giuste (sì, come no) per essere stampata come si deve;
2) modalità cassetta, con tutti i brani disposti in due grossi file unici che andranno a finire uno sul lato A e un altro naturalmente sul lato B.
Geniale, eh?
La nostra amata "Pezzi Di Fiche" è il brano di apertura. Qui di seguito la tracklist completa (uguale sia per il formato cd che quello cassetta).

1. LA TOSSE GRASSA - "PEZZI DI FICHE"
2. AC Dog & The Aliens - "Computer Freak"  
3. Body Bag Redemption! - "Sick Of Bein' Sick"   
4. Psicoforsennati - "Asshole Wet"
5. Divine Love Hermetic Order - "How Comes My Bus Is Always Late"
6. The Barsexuals - "Robot"
7. I Divorziati D'Acciaio - "Vecchi Di Merda"
8. Wasted Pido & Piscitex - "HC Shit"
9. Zitoxil - "Let's Go Freak
10. Tastiera - "Baobab"
11. Ex Kamp - "888"
12. Tab_ularasa - "Sono Una Merda"
13. I Caffi - "Tanica Di Benza"
14. Duodenum - "Got The Power (Free)"
15. Chocolate Starfish - "Kill Myself"
16. Strebenstrasse - "Coito 2"
17. Wirsind-Kasparhauser - "Our Mother's Slap"
18. Craxi Driver - "Oppio Blues"
19. Thee Dements- "I'm Drunk"
20. Le Vent Solaire - "Before The Solstice"
21. Panda Kid - "Do It"
22. Maximilian I - "Labbra Cibernetiche"
23. Night Of The Crappy Knives - "Rkoiluv"  
24. Another Fucking Rock&Roll Band - "My Shit Lovely Smell" 
25. Superfreak - "Shit U Sang" 
26. Grip Casino - "Strings Of Fire"  
27. R'N'R Terrorists - "Say Yeah" 
28. Judos - "Pony" 
29. Number 71 - "Demoler"
30. Los Merda - "Cacca"





mercoledì 7 novembre 2012

Castelfidardo: i Postumi.

Niente da fare, ripetono sempre gli stessi errori. Un bel giorno stavo qui come al solito seduto davanti al pc concentratissimo nel grattarmi le palle quando mi chiamano da Castelfidardo AN. LA TOSSE GRASSA è desiderata, dovrà ritornare a colpire l'OnStage. Ma certo, con piacere! Quando di grazia? Sabato 27 ottobre. Benissimo, una delle rare date rimaste libere in quest'autunno, alleluja alleluja! Bisogna nominare il Radical Macabre Tanzkommando! Chi è disponibile questa volta? Rispondono in un lampo i veterani Tosi e "Masoschiavo", che lo scorso anno in questo posto non c'erano venuti. Bene, proprio con costoro come tanzkommander a giorni si partirà con Li Mortacci Tour, quindi per loro sarà un modo per sgranchirsi le gambe e prepararsi all'impatto, cioè pigliarsela talmente grossa da starsene accorti per le date del tour imminente (sì, col cazzo)! Si parte con leggero ritardo dato che il nostro "Masoschiavo" era stato reso parzialmente cieco dalla lettura di questo blog... Vabbè, ma se non c'hai più l'età... Comunque arriviamo come sempre in anticipo, dato che come di norma i tempi per il nostro soundcheck sono ridicoli. Salutiamo le genti del posto, posizioniamo il nostro arsenale e ci dedichiamo subito alle attività di riscaldamento: l'aperitivo! Sempre molto ciccio ma stranamente poco popoloso, sarà che i tipi al bar non sono poccione?


Praticamente è subito ora di cena, e in un lampo ci portano la consueta tonnellata di gnocchi alla lepre e tagliatelle coi piselli di Diarea, nota trattoria adiacente al locale, il tutto come al solito accompagnato da mezza pinta d'olio e due litri di vino. A tavola come al solito si discute di alta filosofia: sarà possibile mangiare le tagliatelle coi piselli? Ci passeranno per l'uretra? Tali interrogativi non avranno mai risposta se non a rutti per cui, non prima di aver estorto un cappello di paglia allo staff del locale, ci apprestiamo alla nostra ronda/esplorazione della ridente cittadina di Castelfidardo al fine di fare proselitismo per il concerto, far girare l'economia e farci salire un poquito la sbronza. Non dobbiamo sforzarci troppo di indicare alla gente la via del concerto, ci riconoscono loro: "oh, ma voi siete La Tosse Grassa?? ci vediamo al concerto!" Bene, bene, il Culto è bello dilatato. Andiamo a farci un vodka tonic in un posto noto ai più perché si entra vivi e si esce panati, vi troviamo un karaoke con dj e animatore cantante. Mettono un pezzo di Baglioni e non va a tempo manco l'animatore cantante. Bene. Ci sbrighiamo a bere mentre intorno a noi fumano canne e non le passano, quando il giovane oste ci chiede: "ehi, ma voi non ci andate a vedere La Tosse Grassa?" Sì, credo proprio che ci andremo. Ma prima un altro drink al bar delle poccione. Naturalmente molto popoloso, tant'è che incontriamo lì molti nostri devoti al Culto della Tosse Grassa in modalità pre-Messa.


Torniamo all'OnStage che erano preoccupati, avevano anche tentato di chiamarci, ma noi conosciamo i nostri limiti. Tranne Tosi. Ci catapultiamo al bar per quell'ultimo paio di drink propedeutici per il concerto, quando compio un grave errore. Dico a Tosi: "Guarda, c'è l'assenzio!" Tragedia. Ne ordina subito una pinta. Preferisco non vedere, vado a salutare i vari Ministri del Culto accorsi: il Reverendo Red Ronny, il Reverendo Nadia Desdemona, il Reverendo Tequila e l'immancabile Reverendo Lele Ggì (o forse me li sono solo immaginato, d'altronde anch'io bevevo assenzio), il tanzkommander capo Piccolo Stè ed Abigail De Tago Mago, ancora alla ricerca di qualcuno che lo pesti, e stavolta c'era quasi. Bene, è il momento di cominciare. Stavolta decidiamo di sfruttare il sipario, per cui ci rifugiamo là dietro. Parte l'intro, il sipario si apre e nel mentre i tanzkommander avevano posizionato uno striscione che recitava "Le perversioni Vanni curate". Oh, bravi, molto divertente. Lo show procede, il popolo è preso bene e canta quasi tutti i pezzi, sono onorato, poi su "Sodomia!" lo striscione viene corretto in "Le perversioni vannO curate." Che carini. Sodomizzano anche qualcuno del pubblico. A un certo punto, quando la scritta viene sostituita con un più sobrio ed equilibrato "I fasci vanno appesi" (sebbene nei consueti caratteri fascioidi) il delirio si aggrava a livelli incontenibili. Sul palco gira un'autentica pinta di assenzio e Tosi cerca pure la strage tentando di incendiare una bomboletta di sborra.


Grazie al cielo fallisce. Anzi, dopo un po' va in standby e, mentre il concerto continua, si spoglia dalla sua divisa di tanzkommander, riprende i suoi abiti borghesi e tuttavia continua ad aggirarsi sul palco raggiungendo infine il nirvana insieme a "Masoschiavo", come vi mostra la foto qui sopra. Il dopo-concerto diventerà pertanto uno dei più epici della nostra carriera. Un tipo aspetta Abigail de Tago Mago fuori dal locale per sfidarlo a singolar tenzone, finalmente!, penso, ma niente, la mia perversa natura di diplomatico (alchermes dentro, zucchero a velo fuori) lo convincerà a desistere, almeno per stasera. Intanto Abigail balla dentro, ignaro di tutto. E fuori? Fuori Tosi muore. Vomita anche l'anima e si accascia su un lato della strada là fuori, accudito dalle nostre Tossine. "Masoschiavo" barcolla ma ancora resiste, poi... No, muore anche lui. Si accascia sull'altro lato della strada. Passa un grosso automezzo e le nostre Tossine si accingono a far rotolare i corpi verso i rispettivi lati per agevolare il passo. Nel frattempo voci apocalittiche ci giungono dal nostro paesello: sbirri ovunque, anche in borghese, auto in fiamme, titolari di locali arsi vivi in piazza! Wow, imperdibile! Ci affrettiamo ad andarcene, dunque. Il cadavere di Tosi viene caricato sulla macchina di due alcolisti a caso. Quello di "Masoschiavo" in un ultimo spasmo di morte tenterà di uccidere il Reverendo Tequila e verrà poi deposto nella sua auto. Risorgerà l'indomani a mattino inoltrato. Io invece, ancora in piedi, torno al paesello col Reverendo Red Ronny, ma in piazza non c'era nessun rogo. Che amarezza.






domenica 4 novembre 2012

Recensione di "TG2", da ROCKIT

Non le manda a dire Vanni Fabbri, aka La Tosse Grassa, quando urla, sbraita, intreccia bestemmie come se niente fosse, attacca a testa bassa il perbenismo che ci abbrutisce tutti, dichiara guerra a politici, razzisti e alla vecchia, piccola borghesia. A testimonianza che la cifra stilistica dell’agitatore maceratese non è cambiata di una virgola, che passare da “Tg1”, il suo lavoro d’esordio, a “Tg2” è stato un attimo, che i capisaldi del suo modo di vivere la musica sono sempre gli stessi. Ed è giusto che sia così: esiste forse qualcuno convinto che un giorno Piero Pelù smarrisca per strada la sua tamarraggine o che Jovanotti riesca a staccarsi da un orizzonte infestato dalla banalità? Certo che no, quando si parla di certezze non si può sbagliare, e le certezze della Tosse Grassa sono le seguenti: ironia, cattiveria e un cut’n’mix da paura.

Già, perché rispetto all’opera prima di qualche mese fa il taglia e incolla del Nostro è diventato talmente sofisticato da sconfinare nel geniale. Tipo: in “Barbara Bobulova” (forse parente, sia pur alla lontana, di quell’Ana Boranova le cui gesta furono decantate dai Vincisgrassi) confluiscono come se niente fosse i Doors e la sigla dell’“Almanacco del giorno dopo”, “Sono io la falsa modestia” accoglie gli acuti di Ian Gillan intersecandoli al primissimo Franco Battiato.

Geniale, sì, geniale e basta. Con esempi che potrebbero continuare, tra frammenti rubati a Phil Spector o all’inno di Mameli, citazioni degli Skiantos e tanti altri furti, a volte così difficili da riconoscere che il recensore di turno a in certo punto è costretto ad alzare bandiera bianca. Rimane il rammarico per una resa sonora non proprio ai massimi livelli ma, si sa, il lo-fi è fico.

E se poi qualcuno dovesse rimanerci male anche per l’eccesso di cazzi, fighe (pardon, fiche) e quant’altro (leggasi bestemmie) sbattuti tra le liriche del disco (chissà cosa ne direbbe Sigmund Freud) si potrebbe ribattere, non senza attingere a quella banalità accennata poco sopra, che a essere volgare è il nostro modo di vivere e non il povero Vanni Fabbri. Oppure di mettersi il cuore in pace e di non rompere i coglioni.




Giuseppe Catani, ROCKIT
www.rockit.it

Articolo sulla webzine CAINA

Un genio. Non semplicemente un talento, ma proprio un genio. Del male. Weirdissimo.
Politicamente scorrettissimo, mischia brani di ogni epoca e genere, infarcendoli di liriche al limite della denuncia, che volano dritte verso la poesia sublime.
Il nostro amore per lui si è infiammato quindi in automatico. E poi è davvero un bellissimo uomo ... no???
Ma con calma andiamo a presentarvelo.

Dalla sua auto-biografia:

"Il piccolo Vanni Fabbri ha bisogno di incanalare tutti i suoi malanni in qualcosa che gli impedisca di diventare un serial killer. Quando un bel giorno in tv vede uno spot di uno sciroppo per la tosse, e c'era un mostro verde che rappresentava la tosse grassa, che tutta la notte lottava con il povero raffreddato. Quello era il segnale, quello che il frigorifero non gli aveva mai detto. "Diventerò l'avatar di quella creatura, diventerò un dio!"

Nasce così LA TOSSE GRASSA, era il gennaio 2011.

Dopodiché il dio in questione farà partire una religione, si sviluppa Il Culto Della Tosse Grassa, aspira addirittura ad ottenere l'8 per mille. Oltre che a rovesciare il sistema e distruggere la siae.

Il 13 agosto 2011 esce il suo primo cd, "TG1". 
Puntuale il 13 agosto 2012 esce il secondo, "TG2".
 
Sempre scortato dal Radical Macabre Tanzkommando LA TOSSE GRASSA si aggira tra noi, conquistando nuovi adepti ad ogni passo. arriverà anche da te.

Siamo uno, siamo tanti, tu non sai nemmeno quanti.

Ma come al solito non sono le parole che contano ... conta solo la musica.
E allora diamoci dentro e Caina vi presenta la sua personale LA TOSSE GRASSA TOP FIVE:

1) BURZUM
"Everybody needs a burzum for a pillow everybody needs a burzum"



2) NERI MORSI NERI IMPIANTI
"Vi odio e poi vi amo e poi la bomba!!!"

3) TG1
"Voglio vivere così, nel micro-onde col cervello in pappa che fila e fonde!!!"
4) LO VUOI NEL CULO
"Fallo, fallo - fallo per te - fallo per tutti - grida al mondo perché!"


5) SONO IO LA FAME NEL MONDO
"Sorridi alla giornata con la fame nel mondo"

Premio della Critica: BARBARA BOBULOVA
Motivo: un brano che una volta dentro, non esce più!


Vi invitiamo a visitare il suo sito: http://www.latossegrassa.net/home.htm

Scoprirete un mondo, altre canzoni incredibili, un nuovo culto, e come aderirvi. E accattatevi i CD!!!

Un nuovo genio nazionale si trova nel massimo suo fulgore. Non perdetevelo, come avete fatto con tutti gli altri. Il momento è adesso!







Caina, CAINA

Mima Morte

Non so come ma ci sto riuscendo. Mezzo tramortito dal Li Mortacci Tour, domani l'ultima tappa a Jesi, riesco comunque a scrivervi nell'alba di questa domenica per onorare il mio impegno: darvi in pasto ogni domenica uno dei brani di "TG2".

Questo è l'ultimo, quindi dopo posso andare a dormire, finalmente! E' la traccia numero 12 e s'intitola "Mima Morte". Prendete e mangiatene tutti, caproni!



il pezzo:








il testo:



solo ciò che non esiste è libero
il grande vuoto mi soddisfa anzichenò
una gran cappa annichilente ti darò
per sopravvivere alla gente mi trasformo in un bel niente

c'è un ingegnere all'ospedale
non potrà dormire male
se la vita intorno a te soffocherò

tutti i signori del paese
vogliono il sonno borghese
quindi ai tuoi sorrisi dico no

se vuoi campare mima la morte
la soluzione è mimare morte
se vuoi campare mima la morte
la soluzione è mimare morte

mima mamo
mima mima mamo
mima mima morte
mima morte morte

abbassate quel volume
percepisco della gioia
ve l'ho detto che qua non si può

non basterà andare lontano
né una mosca né una foglia
diano segni di vita, no

se vuoi campare mima la morte
la soluzione è mimare morte
se vuoi campare mima la morte
la soluzione è mimare morte

mima mamo
mima mima mamo
mima mima morte
mima morte morte

la vita è una cosa meravigliosa!
e dovreste vedere la morte!!!

se vuoi campare mima la morte
la soluzione è mimare morte
se vuoi campare mima la morte
la soluzione è mimare morte

solo ciò che non esiste è libero
il grande vuoto mi soddisfa anzichenò
una gran cappa annichilente ti darò
per sopravvivere alla gente mi trasformo in un bel niente



gli ingredienti:



U2 - "Sunday Bloody Sunday" (1983)
http://www.youtube.com/watch?v=14eFtsB0mYo

Depeche Mode - "Fools" (1983)
http://www.youtube.com/watch?v=N9d62quRYI4

Rebel MC & Double Trouble - "Street Tuff" (1989)
http://www.youtube.com/watch?v=lA8nTMPOl18