giovedì 27 novembre 2014

Recensione di "TG4", da ROCKIT

Poche le certezze nella vita: la coda all’ufficio postale, la pioggia nel fine settimana, i governi che tagliano il welfare perché ce lo chiede l’Europa, l’arrivo dell’imperdibile cofanetto pieno zeppo di inediti di qualche cadavere eccellente degli anni ’60-’70. Poi c’è Vanni Fabbri, meglio conosciuto come La Tosse Grassa che, puntuale come una rata dell’Imu, ogni anno sforna un album di dodici canzoni ricavate da un taglia e incolla selvaggio, arricchite da sproloqui abbondanti con tanto di bestemmie comprese nel prezzo. 

“Tg4” non tradisce le attese, Fabbri è brutale come d’abitudine. L’Italia del ”Forza Juve, viva il duce, Vasco Vasco alé alé” è il nemico da irridere e sabotare, nessuna pietà – e ci mancherebbe altro – nemmeno per il conterraneo Diego Della Valle (“Tentacoli”), per il gioco d’azzardo (“Just cavalle”) o per le lacrime facili di Nassiriya (la cupa “Lutto nazionale”). Citazioni colte (dagli Area a Rocky Roberts passando per Patty Pravo), figlie di un linguaggio stipato di amara ironia, diretto, feroce (soltanto da “Me la dai la D.I.” e “C’ho una persona dentro” emerge qualche timida morbidezza). Che si interseca con un suono a tratti animalesco, frutto di un’operazione studiata nei minimi dettagli.
Taglia e incolla, si diceva poco sopra, ovvero brani di proprietà altrui fatti a pezzi e poi rimescolati sulla scorta di una sapienza inaudita. “Tg4” contiene tutto e il contrario di tutto: i Duran Duran, Joe Jackson, la sigla de “L’Almanacco del giorno dopo” (una vera e propria ossessione…), la techno, la disco, il rock, il pop da classifica. No, non c’è nulla di nuovo all’interno del meraviglioso mondo di Vanni Fabbri, ma perché dovremmo esserne dispiaciuti? E che  nessuno osi chiedere al musicista (musicista?) marchigiano di cedere di un solo millimetro: in fondo abbiamo tutti un estremo bisogno di certezze.




Giuseppe Catani, ROCKIT
www.rockit.it

giovedì 20 novembre 2014

Meldola Calling: i Postumi.

Una ridente giornata di gennaio mi arriva un messaggio: "senti, a novembre compio gli anni, vieni alla mia festa?" A chiedermelo era Paggio, componente dei Perno nonché uno dei gerarchi del circolo Bevitori Longevi di Forlimpopoli, che poi ho scoperto che in romagnolo si dice Frampùla. Mi viene rivelato che ormai da anni e anni si compie un oscuro rito chiamato Meldola Calling, in un posto che poi vengo a sapere che nemmeno si trova a Meldola FC ma in un generico nulla tra Meldola, Carpena e un altro posto con tre sillabe messe a caso. Sembra sia un festival in cui si alternino eroi locali e perle della scena nazionale, tipo, ovviamente, LA TOSSE GRASSA. Per cui chiaramente diciamo di sì, ci veniamo alla tua festa tra 10 mesi! La data prescelta è sabato 8 novembre, e il posto nel nulla è un circolo Arci che si chiama La Betulla, che in un primo momento m'era parso un agriturismo e già roteavo il martello da guerra, poi no, se magna ma è un comune circolo Arci. Ora, stabilita la data, c'è da far partire l'asta per i tanzkommander. Il primo a dare la disponibilità è Filu Spinatu, della Parrocchia di Passatempo, voglioso di esplorare le cavità della Romagna, dopodiché ecco arrivare Ticà, che mi ricorda che ha tanto bisogno di fare schifo in pubblico ma solo e soltanto fuori dalle Marche. Ed ecco che così il Radical Macabre Tanzkommando si è, come spesso fa, composto da sé. Ehi, Paggio, a che ora dobbiamo trovarci là? Alle 17, cominciamo a bere presto! E' chiaramente una menzogna ma faccio finta di prenderlo sul serio e invito i miei prodi compari a presentarsi puntuali. Ticà ritarda di 45 minuti, lassù nonostante le mappette ruotiamo più volte intorno all'aeroporto ed ecco che arriviamo puntualissimi alle 18!


Tanto Paggio aveva chiaramente mentito. Quando arriviamo il posto è deserto (vedi foto), c'è solo una figurante sul palco che fa finta di suonare una tastiera. Sì, perché è in corso il soundcheck dell'artista erroneamente considerato headliner del festival: in realtà è semplicemente un gruppo spalla che suona dopo. Tipo Manuel. Il salone è uno spietato quadratone a quadretti privo d'insonorizzazione, per cui si sente tutto come se si fosse nella testa di Filu Spinatu qualche ora dopo. Ma questa piaga a quanto pare è riservata solo ai musicisti (giusto!), dato che quando partono i dischi si sente tutto decentemente. Per colpa dei musicisti sul palco ci sono degli strumenti musicali, che Ticà subito minaccia di mettersi a suonare nel duende della danza mistica. Con un'occhiata gli provoco un forte dolore intercostale per cui si dissuade. Perlopiù mi preoccupo di chi potrebbe rovinarci addosso. Ma nel dubbio vado a cagare, nel bagno delle donne, il primo atto di trasgressione della serata. Poi tocca al mio, di soundcheck, che dura finché Paggio non accetta il fatto che il suono da fuori è proprio quello. Segue assalto alla damigiana nel backstage. Sì, perché stavolta abbiamo un backstage. E nel backstage abbiamo anche una damigiana di sangiovese. Poi comincia a radunarsi della gente, è l'ora dell'aperitivo e sono previste circa sessanta persone a cena! E vai di champagne! Secondo atto di trasgressione della serata è attaccare le tartine prima che "siano arrivati tutti" seee, col cazzo, gnamm. Ottimo quelle con salame ungherese e maionese, che infatti svaniscono molto rapidamente. A cena in realtà saremo anche ottanta, capitiamo ad un capo di una lunghissima tavolata, con di fronte a noi lo stato maggiore del Bevitori Longevi, che tra una portata e l'altra ci intrattengono con uno spettacolino hard (vedi foto).


L'uomo a cui viene leccato il capezzolo è il presentatore della serata, che avrà inizio di lì a poco, giusto il tempo di un paio di giri di ammazzacaffè. Io in mancanza di Varnelli vado a Sambuca, Filu Spinatu sceglie di farsi del male a colpi di soviet (cicchetti di birra e di vodka in rapida successione) e Ticà come al solito gioca col cibo: per lui vino rosso corretto alla grappa. Nel frattempo preparo il banchetto del merchandising che, scientificamente posizionato vicino al cesso delle donne, riscuoterà anche un discreto successo nonostante io non sia poi quel gran pezzo di fica che si dice. Si presenta anche quel manipolo di Cultisti della regione, oltre ai battezzati a Frampùla, in primis il Reverendo Pippo Teardrop della Parrocchia di Forlì, ed ecco che partono le danze: montano sul palco i Copertoni Sfondi, che prima del nostro avvento erano considerati i più trasgressivi du monde per via della loro hit "M'Ha Figliato La Maiala". Poverini, gli abbiamo rovinato la carriera. E' poi la volta degli MM40, che esordiscono annunciando al mondo che non bestemmiano. Vabbè, a me cadono i capelli, ognuno c'ha la sfiga sua, ma non è che guadagno più punti se la faccio notare a tutti. Ehi, cumpà, guarda che chierica! Qualche idea buona ce l'hanno ma forse sono solo io che comincio ad essere ubriaco. Preciso per salire sul palco, che ora è il nostro momento! I tempi sono limitati, quindi verranno proposte hit un po' da tutto il repertorio, dalla favorita locale "Lo Vuoi Nel Culo" alle più recenti come "Mentalità". In un momento topico Ticà sceglie di fare il gesto di stringermi i coglioni in mano. Io scelgo di fargli una combo calcio dritto sui coglioni e gancio sinistro sull'orecchio destro. Sostiene che ancora ne porta i segni. Bene.


Finito il set torniamo nel backstage e incrociamo lo sguardo smarrito degli Incidenti Musicali, il trio cantautorale che si esibirà dopo. Neanche il tempo di fargli le condoglianze che ci richiamano sul palco per un bis. Siamo ad un festival, non si fa, masticazzi e "Padre Mostro", con Filu Spinatu che per tutto il brano dorme ai miei piedi a quattro di spade sul palco, e non credo stesse recitando. Gran finale con "Robuste Dosi Di Cazzo", e quando rientriamo definitivamente nel backstage sentiamo pure quel criminale del dj che mette "Killing In The Name" dei Rage Against The Machine e il pubblico che ancora canta "Gargarismi di sborra!!" Il tempo di cambiarmi e vado al banchetto, a fianco del cadavere di Filu Spinatu, con cui le femmine locali si fanno numerose foto, mi auguro lo tagghino presto. All'altro mio fianco ci sono i musicisti che attendono di essere chiamati sul palco e constatano che il suono è esattamente quello che si dovrebbe sentire ora nella testa di Filu Spinatu, appunto. Il tipo sul palco ammette la sconfitta dichiarando che dopo "gargarismi di sborra" c'è poco da fare. E via, andiamo a bere. Finiti i concerti il dj parte con "Blue Monday", mi illudo ma poi cambia subito rotta e vado a deprimermi. Filu Spinatu resuscita miracolosamente e non pago si apparta con una fanciulla sodomita, mentre Ticà si aggira tra i giovani del posto con una damigiana in pugno snocciolando perle di saggezza che non oso immaginare. Dopo ore la festa finisce che ancora continuano le ricerche per la coppia di sodomiti, che stavano comodamente grufolando in una pozzanghera. Non so come finiamo a bere Unicum e mangiare pizza coi fagioli alle 6 del mattino. Al risveglio gli altri due non saranno in grado di pranzare, ma questa è un'altra storia.




lunedì 10 novembre 2014

Udine: i Postumi.

L'assassino torna sempre sul luogo del delitto. Figuratevi La Tosse Grassa. Il cui Culto è vasto e infinito e vede tra i suoi più efficienti alti prelati il Vescovo Dimitra della Diocesi di Udine. Il che significa che il Sommo in Friuli Venezia Giulia comincia ad essere di casa. D'altronde questa di cui vi racconto è la quarta occasione in cui mettiamo piede in quel posto bilingue lì. Altro importante complice di Sua Eminenza è senz'altro l'immortale Joe Black, il boss del pub The Black Stuff, che è stato il primo a fare la cazzata ("ma sì, va, ci sto, chiamiamoli"). Ma si sa, errare humanum est, perseverare dioporcum, pertanto è l'ovvia immanenza del Porcoddìo del Degrado ad aver decretato Udine come terreno fertile per cotanta empietà. Così si stabilisce una data, venerdì 24 ottobre. Il Radical Macabre Tanzkommando per quella regione è ormai quasi obbligato: Tosi e "Masoschiavo" si sono radicati anche loro alla regione. Forse più al bancone del bar, a dirla tutta. Questa volta ci portiamo anche due Reverendi marchigiani di sesso femminile, per aver garantito un certo sollazzo (non sia mai ci manchi la passera): il Reverendo Red Ronny, mia favorita, e il Reverendo Tequila, rispettivamente delle Parrocchie di Jesi e Recanati. Partiamo di buon'ora con evidenti problemi di postura, a parte "Masoschiavo", che essendo il più anziano abbisogna di star comodo davanti con la sua copertella. Arriviamo per l'ora di pranzo.


Ma non a Udine, a Spinea. Dove c'è un ristorante ormai tappa fissa per ogni nostra trasferta a nord-est, che con le sue robuste dosi di alimenti a prezzi da pezzenti ci conquistò sin da subito. Fatto il pieno ripartiamo, quando in zona Latisana un incidente apocalittico ci devia verso il nulla palustre. Comunichiamo alla base di un nostro possibile ritardo e Joe Black risponde citando "Marchigian Routine 2". Appena sul posto mi catapulto nel locale per i preparativi mentre gli altri li mando a bere. Dopo rapidi convenevoli e pompini ci mettiam subito all'opra con un soundcheck tra i più lunghi della storia, un po' per lo svacco cosmico di Joe Black, un po' per la certosina cura di un Vescovo Dimitra (per gli amici Ansia) in veste di fonico. Questa volta avremo un camerino/cesso tutto per noi, lo benedico subito cagando in duplice copia, dopodiché è finalmente giunto anche per il momento di bere. E infatti ecco sopraggiungere gli altri. Insieme a loro cominciano a palesarsi anche numerosi Cultisti e Tossine dal circondario, dato che come ormai ben sappiamo l'orario d'inizio dello show è come al solito assurdamente presto, e così in un baleno m'infilo un panino e sei roventi mozzarelline panate in bocca mentre mi scolo un paio di Guinness, e nonostante ancora mastichi sono già a spacciare merchandising al banchetto rendendomi così schifosamente ricco. Anche se di norma questa funzione compete al Reverendo Red Ronny, ritenuta notevolmente più topa di me da gran parte di un pubblico ingiustamente vulvacentrico.


Neanche un caffè e un ammazzacaffè, giusto un vodka cola pre-proscenio e ci chiudiamo dentro al cesso. Per cambiarci. Mentre "Masoschiavo" caga il cazzo col suo filmino della vacanze, che però devo ammettere che alla fine è venuto bene. Guardatevelo pure voi qua sopra, invece di fare quella faccia da cazzo. Dal montaggio si ha come l'impressione che si vada in tour solo per mangiare. Non mi pronuncerò su questa diceria. Diciamo solo che ci piace scherzare sui vegani davanti a una tavola imbandita di animali morti. Sul palco va tutto bene, l'appetito sodomita del pubblico viene placato a sufficienza dall'irruenza dei due tanzkommander e non ricordo di particolari incidenti, forse giusto 7 o 8 bicchieri per terra, ma nulla di straordinario. Tranne un paio di scalmanati, il pubblico udinese mantiene il tipico sentinella-in-piedi style, senza però l'ipocrisia del dover far finta di saper leggere. Ma non ho comunque nulla da rimproverargli, dato che stanno attenti, prendono appunti e mi carezzano le palle. Alla fine alla facciaccia del coprifuoco facciamo pure ben tre bis: "Sodomia!", "Pezzi Di Fiche" e una consueta scorpacciata di "Robuste Dosi Di Cazzo". Dopodiché ansioso di cagare di nuovo mi catapulto in bagno per cambiarmi, quand'ecco che Joe Black mi richiama all'ordine: "Orcodìo, la Pasta della Morte!!"


Vero, cazzo, me ne stavo dimenticando! Come ciliegina sulla torta di questo ritosatanic (sic) c'è anche una spaghettata satura di mortiferi peperoncini dai nomi impronunciabili quanto chiacchieratissimi, e io ho l'arduo compito di servire i primi stronzi masochisti che se ne vorranno infliggere una porzione. Poi me ne farò un piattone anch'io, ma non prima di aver cagato a spruzzo, tanto ormai... E comunque sono circa le 23 e Tosi e "Masoschiavo" cominciano ad essere ubriachi, tant'è che alla mezzanotte, allo scoccare del Negroni offertoci dal Reverendo Tequila che in quel mentre compiva gli anni, io praticamente me lo scolo mentre gli altri lo sorseggiano con difficoltà come tanti piccoli emanuelifiliberti. Dobbiamo rimetterci in ordine, però, perché abbiamo un sacco di cose da fare! La prima è andare a finire di ubriacarci nel locale in cui lavora Viola, Tossina ed ex barista del posto in cui abbiam suonato e cacato. Quest'altro è un locale pieno zeppo di morti viventi, ci troviamo subito a nostro agio: io bevo e faccio a cornate con uno sconosciuto e Tosi muore. Come Kevin Costner. Dopo un po' ce ne andiamo a stendere i nostri cadaveri a letto. Che domani dobbiamo andare sul cucuzzolo di una montagna in Slovenia per cercare un ristorante che invece era a valle, far scansare due ruspe due volte perché dovevamo vedere un segnale di "attenti al lupo", svalicare in Croazia per poi subito pentircene, mangiare orso, cinghiale, cervo, capriolo e puledro (il pony si è salvato per un pelo), bere vino, ginepro, assaltare un castello dai cessi profumati, prendere una birra nel paese dei balocchi dei punkabbestia e l'indomani andare tutti a cagare al Reasonanz. Ma questa è un'altra storia.




domenica 9 novembre 2014

Adam Kadmon

Siore et siori... Ce l'abbiamo fatta!! Con questa domenica si concludono i miei doni domenicali, almeno per quel che riguarda "TG4", forse qualcos'altro da regalarvi la trovo lo stesso...

Beccatevi la traccia conclusiva di questo mio quarto album, che si intitola "Adam Kadmon". Italia... Uno!



il brano:








il testo:



le scie chimiche, piramidi
gruppo bilderberg e i nephilim
il fantasma del castello, andreotti e rapa nui

papa luciani, i rosacroce
l'agenda rossa e la p2
la verità è davanti agli occhi, le risposte ce le ha lui

sì, le sa tutte adam kadmon
tutto in un secchio
non lesinate sul patè

fai una domanda ad adam kadmon
sei così stronzo
che gli chiedi che or'è

11 settembre, il sacro graal
paul mccartney e san gennaro
cosa c'è dopo la morte, quando crepa ligabue

ylenia e gli atlantidei
i rettiliani, i cazzi miei
la verità è davanti gli occhi, solo davanti agli occhi sui

vatti a fidare di adam kadmon
tutto in un secchio
non lesinate sul patè

fai una domanda ad adam kadmon
sei così stronzo
che gli chiedi che or'è



gli ingredienti:



Antonino Riccardo Luciani - "Chanson Balladée" (1977)
http://www.youtube.com/watch?v=hNm4Z3-AjCg

Kavinsky - "Nightcall" (2010)
http://www.youtube.com/watch?v=MV_3Dpw-BRY

The Human League - "Don't You Want Me" (1981)
http://www.youtube.com/watch?v=uPudE8nDog0

domenica 2 novembre 2014

Mentalità

Incredibile, anche oggi che è il giorno dei morti (e pertanto grandi baldorie prima, dopo e durante i pasti) trovo il tempo comunque di farvi il mio dono domenicale!

Si tratta di "Mentalità", penultimo brano di "TG4", dai che con domenica prossima ho finito!... ;)



il brano:






il testo:



mentalità
saltelli nudo a piramide
e fai tante altre cose stupide
in nome di mentalità

forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé
forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé
forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé
forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé

oscurità
un cervello nelle tenebre
se fai i conti da settembre
manchi di lucidità

forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé
forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé
forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé
forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé

ti odio perché c'hai la sciarpa blu
quando passi ti facciamo bu
odio il kebab, mangio gesù
io parole come "questa" le scrivo senza la q
vado al funerale con le croc
vasco è metallaro ma prima faceva rock
la clerici c'ha delle belle epoque
volere moretti - pagare moretti doc

forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé
forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé
forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé
forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé

senilità
è un traguardo molto semplice
lu pallò sarà il mio complice
meglio pure della fica

ragazzo triste anche detto infelice
non dobbiamo star soli mai, dice

forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé
forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé
forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé
forza juve, viva il duce
vasco vasco alé alé



gli ingredienti:



Rage Against The Machine - "Know Your Enemy" (1992)
http://www.youtube.com/watch?v=4smim2MNvF8

Martin Solveig - "Jealousy" (2005)
http://www.youtube.com/watch?v=1Jh4aGQBUZM

Oleh Skrypka - "Wer Das Unglück Nicht Kennt" (2003)
http://grooveshark.com/#!/search/song?q=Oleg+Skrypka+Wer+Das+Ungl%C3%BCck+Nicht+Kennt

Joe Jackson - "Steppin' Out" (1982)
http://www.youtube.com/watch?v=RBJUHvQPFTI

Arisa - "Sincerità" (2009)
http://www.youtube.com/watch?v=KtGJTf9btAs

Patty Pravo - "Ragazzo Triste" (1966)
http://www.youtube.com/watch?v=WkWRKfE6fbY