venerdì 17 febbraio 2012

Recensione di "TG1", da MUSICA ROVINATA

Per la serie come rimanere simpatici già dal nome. La Tosse Grassa è uno dei nomi d'arte più azzeccati che abbia mai visto per un progetto del genere. Anche perché, di matti così, in giro non credo ce ne siano molti.

La musica è un insieme di campionamenti letteralmente rubati qua e là da chiunque nella storia della musica. Ed è davvero esilarante sentire dei frammenti di disco anni '70 o degli Offspring in pezzi del genere, ve lo assicuro.
Molto Skiantos o primo Elio nei testi, con un'ironia e una capacità di stupire che talvolta colpisce e diverte davvero: "vedo legno, penso fuoco / vedo carne, penso sangue / vedo testa, penso croce / vedo croce, penso Burzum". La opening track, "Burzum" appunto, è il gioiello di questo strampalato Tg1.
Funzionano benissimo anche tracce come la title track e "Sei qui solo per le telecamere", dove La Tosse Grassa da veramente il meglio di sé: "Con quelle scarpette di merda / e gli occhiali di merda / i capelli di merda / la maglietta berlinese di merda / la faccia di merda da indiecappato di merda / perché non te ne torni a casa e metti su un disco dei voivod / così magari capisci dove hai sbagliato."
Infatti avrebbe dovuto spingere di più in questo senso, perché invece nelle tracce in cui i riferimenti sessuali prendono il sopravvento lo stile scade un po' troppo nel banale. Sarà che forse sono toscano, e l'ironia sull'argomento qua è una professione. Letteralmente.

Ma comunque questo è un progetto da lodare, fuori non solo da qualsiasi schema, ma anche da qualsiasi logica. Talmente assurdo che vien voglia di ascoltarlo a ripetizione. Che non è poco.




Francesco Caprai, MUSICA ROVINATA
 

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