giovedì 6 febbraio 2014

Monte Urano: i Postumi.

Ehi, ma dove sono stato tutto questo tempo? Mah, potrei dirvi che il Capo Danno Tour de La Tosse Grassa è stato durissimo e ci ho messo tanto a riprendermi, ma non è vero. Potrei dirvi che mi sono incastrato in un videogame che mi portava via un sacco di tempo, posso smettere quando voglio, ed è quasi vero. Fondamentalmente me sò grattato, ho risparmiato energie pur tenendo sempre in allenamento il fegato. Fatto sta che ne ho un sacco in sospeso da raccontarvi. Ma di sicuro non avevo messo in conto di dovervi raccontare pure questa, che davo per certa essere finita nell'oblio, come purtroppo talvolta capita. E invece ecco che a sorpresa mi spuntano fuori ste foto stile disco, con tanto di effettacci cheap (vedi foto sotto) e quindi mi tocca narrarvi pure com'è andata a Monte Urano FM! Allora, tutto cominciò quando mi chiama Diego Dio, uno dei nostri agenti segreti. Il suo ruolo è fare programmazioni socialmente accettabili in posti socialmente apprezzati. Poi al primo forfait infilarci a tradimento come tappabuchi e rovinare così la reputazione sia sua che del locale. La nostra no, ché siamo già nell'abisso. Questa volta la vittima designata è il Caffè La Piazza, che si trova a Monte Urano, un pianeta orbitante intorno a Fermo. Ok, facciamolo! Avremo di supporto pure i Paperoga, che già malcapitarono prima di un nostro show al Glue-Lab in/ad Ancona. Meglio, almeno già sanno a cosa vanno incontro! La data prescelta è sabato 2 novembre, day of the dead, e quelli che avevano dato sòla erano i Drama Emperor. Così, tanto per sputtanarli un po'. Va bene, allora... Vediamo quali elementi comporranno il Radical Macabre Tanzkommando! La scelta del Vescovo Teodoro è pressoché forzata, dato che operiamo nella sua Diocesi, e poi? E poi eccolo là che accorre il Reverendo Lele Ggì, non sia mai che la Parrocchia di Passatempo non venga rappresentata! E allora via, no? Si parte!


Ma con quale entusiasmo, wooooh! Se non ricordo male per caricarci ascoltavamo The Sound in macchina, non dico altro. La prima difficoltà sta nel trovare Monte Urano. Dove ci converrà uscire? Porto Sant'Elpidio? Porto San Giorgio? Mah. Tiriamo a indovinare ed arriviamo a destinazione abbastanza facilmente, tanto si sa: tutte le strade portano a Monte Urano. Ora dobbiamo trovare il locale. Si chiama Caffè La Piazza, dove vuoi che stia, in piazza, no? Nooo, col cazzo! Vabbè, comunque sia grazie ai nostri poteri (bucio de culo) riusciamo a trovarlo con estrema semplicità. C'è uno con una maglia fucsia seduto lì davanti e il bianco degli interni ci abbaglia già da fuori. Sarà questo? Eh, sì, pare di sì. Parcheggiamo e l'uomo dalla maglia fucsia: "Lasciatemi indovinare, voi siete il gruppo!" Cacchio, si vede così tanto? Siamo in fragoroso anticipo, considerato che devo montare solo un lettore mp3. La band con batteria, amplificatori, d.i. e cazzi vari invece se la piglia comoda. Figuratevi il fonico! Già sappiamo che Diego Dio ci darà sòla in quanto a puttane in Polonia, quindi ad accudirci arriverà Marat, che arriverà poco dopo col suo furgone che da lontano si sente sferragliare death metal polacco per sentirsi in sintonia col suo compare. Nel frattempo socializziamo, scoprendo così che il tipo del locale (quello con la maglia fucsia) non ha la più pallida idea di cosa sia La Tosse Grassa, gli hanno solo assicurato che porta gente. Ok. Dammi da bere ora. Mentre sorseggio il mio qualcosa osservo dei quadri appesi, e proprio quando stavo per prorompere in un "ma che è sta mmerda?!" un tipo si avvicina e mi fa: "Li ho fatti io, ti piacciono?"


Ed ecco che arrivano Il Vescovo Teodoro, il fido Tarkanov, questa sera in veste di paggetto/bancarellaro, e un bottigliò de vì a salvarmi dalla difficile situazione. Ci salutiamo attaccandoci tutti al bottiglione e dopo un po' ecco che arriva Marat col suo suddetto sferragliare. Verificato che per un po' non avremo un cazzo da fare dato che montano e checkano i Paperoga andiamo a farci un giro, esplorando la ridente cittadina di Monte Urano confidando di farci un po' di movida da aperitivo del giorno dei morti! Passeggiare fino in centro dalla nostra posizione prevede una quantità di scalini prossima all'infarto, o in alternativa dei tornanti rischio morte al 74%. Riusciamo ad arrivare vivi su in alto, sulla piazza vera, ecco, guarda, là c'è un bar! I gestori si ritirano dentro impauriti e ci guardano con un'espressione tipo "fa' che non entrino qui, fa' che non entrino qui". Va bè, proviamo in centro storico. Beh. Oltre l'arco una bella cippa di cazzo. C'è solo una biblioteca. Chiusa. Il Vescovo Teodoro e Tarkanov ricordano di aver visto arrivando un certo Bar Garden. Beh, starà vicino a un giardino, no? Nooo, col cazzo, siamo a Monturà, remember? Chiediamo a uno che andava ad aprire un altro bar (ma di nascosto da noi) e ci dà indicazioni. Davanti a noi un'allegra famigliola alla quale indirizziamo qualche atrocità e che, ops, entrano anche loro nello stesso bar. Prendiamo aperitivi comuni vari, cosa che costringe il barista ad estrarre dalla cassapanca i pistacchi del '700 che conservava per occasioni come questa. Notiamo in giro numerosi gadget di birre a gradazione minima 12°. Passancazzo a Monturano Town! Torniamo al locale, che è ora di cena. 2 pizze vengono poste su un tavolino e vengono sbranate in pochi secondi dai vari musici: noi e i Paperoga, che stasera ci teniamo leggeri, a quanto pare. Tra il momento in cui chiedo il caffè e quello in cui me lo fanno faccio il sound-check. Tutto a posto. E mmò?


Finite le drink card in un battibaleno decidiamo di andare a far girar l'economia e ci facciamo un altro drink in un bar poco più su dove prima avevamo visto aggirarsi qualche essere umano. E' una pasticceria, in realtà, ma un gin tonic me lo faccio. Ed è lì che ci raggiunge Manuel e la sua crew: il tour manager sosia di Gatto Panceri, il produttore e l'amico immaginario del produttore (litigheranno tutta la sera). Un po' di reciproci sguardi inquieti e scendiamo di nuovo al locale, che mmò è ora. Uno dei presenti osserva la bancarella, indica la t-shirt di "TG1" e mi fa: "Ma quello l'ho già visto, è uno famoso, ce l'ha pure quelli dell'Ancona". Sì, è ora di andarci a cambiare. Ora, intanto che suonano i Paperoga. Quando è il nostro momento di gente se n'è radunata un bel po', anche dai vari paeselli della zona. Tutti dall'aspetto molto civile, che però si godono divertiti il nostro spettacolo incivile. C'è pure la macchina del fumo che ogni tanto mi solletica le chiappe. Va tutto liscio. Al bar li vedo storcere il naso giusto quando cospargiamo il locale di sborra ("e poi lo pulisco io!"). Terminato il nostro show è il turno di Manuel: stavolta il suo intervento era annunciato già sul poster e c'era qualcuno venuto apposta per lui. Anzi, c'erano certi che conoscevano alcuni brani miei, tipo "Pezzi Di Fiche" o "Burzum Due" solo perché li avevano sentiti cantare da lui! Parzialmente incredulo assisto al suo show bevendo birra che ho mercanteggiato vendendo cd: pare che la valuta locale sia Birra Moretti. Manuel termina l'ultimo pezzo e la folla si accalca subito verso le uscite. "Faccio un bis!", e rientrano di corsa! Pazzesco. Poi quando finisce davvero stavolta smammano all'istante. E' il momento del dj minimal house accorso per l'occasione. Però lo staff del locale sta già passando lo straccio. Anche questa è fatta, ci salutiamo e prima di andare aspettiamo che il Reverendo Lele Ggì (il mio autista) si riprenda. Raramente lo si vede molto ubriaco, fa così solo quando s'innamora della barista. Ma poi gli passa.




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