domenica 11 agosto 2013

Igno Park: i Postumi.

L'estate è un periodo difficile. Facendo roba ritenuta dai matusa indecente ed oscena, per LA TOSSE GRASSA non è così scontato trovare cose da fare nella stagione estiva, periodo in cui si tende ad esibirsi all'aperto, esposti dunque a famigliole con passeggino, turisti con gelatino e forze dell'ordine. Di conseguenza le date scarseggiano e si fanno solo in luoghi temerari e/o scellerati. Aggiungeteci che l'afa mi stordisce assai abbassando pertanto le mie difese psichiche ed eccovi spiegato com'è che ho risposto al telefono quando ho visto che a chiamarmi era uno dei Doping! Non pago di ciò ho addirittura accettato di partecipare ad una serata organizzata da loro. Ora, ditemi voi, che tipo di persona può essere una che lascia organizzare un evento ai Doping? Ecco. Sbiascicando per la pressione bassa pronuncio la formula fatale: "Vabbè, famo sta cazzata." Verremo pagati quanto? Una bella cippa di cazzo. Però avremo cena e bevute. Yu-huuu!! Pour la gloire!! Bene, e dove tutto questo ben di dio? In un giovanilissimo skatepark, teste vuote ossa rotte à go-go, sito in territorio di Osimo AN e rispondente al fantomatico nome di Igno Park. Come ho scoperto questo nome non lo ricordo nemmeno io, dato che le informazioni su sto posto latitavano assai. Quando? Venerdì 9 agosto. Daje. Non rimane che fare le nomine per il Radical Macabre Tanzkommando. Chi viene? Presi dall'entusiasmo nessuno rispose. Facendo leva sui bassi istinti di "Masoschiavo", voglioso di sgranchirsi le gambe dopo un lungo periodo di inattività, riesco a coinvolgere costui. Poi faccio il labbretto (impossibile resistergli) al Reverendo Lele Ggì, che pure si dirà della partita. Quando si tratterà di ottenere un vodka tonic di merda però questo mio labbretto non servirà a un cazzo.

Tra un bagordo e l'altro arriva la data dell'evento che quasi non ce ne rendiamo conto. Evento che nel frattempo ha preso forma come una specie di festival di disadattati. Suoniamo noi, i padroni di casa Doping e Chant D'Amour, progetto del leggendario Joe Delirio, che è un po' la nostra Nico, solo che non è morta. Abbiamo avuto un sacco di adesioni, anche decisamente insolite: un tipo da Roma, quattro femmine da Palermo e addirittura Skoppa! Ci daranno sòla tutti, tranne Skoppa. All'ora x giungiamo sul posto io, "Masoschiavo" e il Reverendo Lele Ggì accompagnati dal Reverendo Tequila e una Tossina. Il posto è infognato duro, non è che ci passi avanti per sbaglio. Dietro un recinto tipo Auschwitz c'è una capannetta che è il bar e poi tante simpatiche rampe per skate, sembra proprio carino. C'è solo una piccola area con l'erba incolta e un diffusa fragranza di carogna. Ecco, noi suoneremo lì. Ci viene da piangere, ma non fa niente. Dell'impianto neanche l'ombra. "Masoschiavo" sfida l'osteoporosi e si mette a girare con lo skate. Nel frattempo arrivano i Doping, Joe Delirio e frammenti d'impianto. Mentre costoro si affannano con snervanti quanto inutili soundcheck noi invece cerchiamo di sbranare il nostro fiero pasto, la Cena! Un hamburger da farti venire voglia di McDonald's, uno a testa. Basta. Giù le mani da quella pizza, è per i clienti. Arf! E poi? Una cassa di birra, a gruppo. L'assurdità della legge. Noi siamo in tre ed abbiamo stomaci esigentissimi: una cassa di birra. I Doping sono in due: una cassa di birra. Joe Delirio è uno solo e preferirebbe un Crodino: una cassa di birra. E adesso vogliamo vedertela bere.


Mercanteggiamo. Lo so, mi sto dilungando ma è avvincente. Permutiamo la nostra birra in vino! Ci viene così dato un bottiglione da 2 litri e, dopo un rapido calcolo dell'oste, altri 2 bicchieri. Dovremo elemosinarne un terzo per far conto paro. Ci viene concesso. Ma sul foglio con su segnate le-bevute-a-cui-ha-diritto-La-Tosse-Grassa viene fatta una grossa croce sopra. Vabbè. Poi in realtà io e il Reverendo Lele Ggì, già molto provati dalla serata precedente berremo ben poco. Non temete, si finirà tutto "Masoschiavo", che alle 21 comincia già a sproloquiare apostrofando con "ragazza bella" una delle bariste e dandosi ad altre amenità da alcool sommato ad andropausa. Intanto attorno a noi s'è addensata amarezza e desolazione. Viene stabilito che saremo gli headliner nonostante la locandina dica altro, ma ciò non cambierà di molto le cose dato che lo stop è tassativo a mezzanotte (che carica di simpatia, amici!) e il nostro pubblico presumibilmente arriverà comunque dopo. Lo stoico Chant D'Amour comincia alle 21,30 di fronte al vuoto, un vuoto a cui per giunta viene anche dato del "pubblico di merda!" dall'artista. Ma non c'era nessuno. Poi tocca ai Doping e, la cosa ha un che di miracoloso, la gente invece di andarsene arriva! Arriva pure Skoppa! Vi informo che Skoppa fu il lider maximo della punk/oi! band Bravi Ragazzi nella quale militava anche il sottoscritto a basso e cori da orso ferito. Ma, parlando de La Tosse Grassa... Egli fu anche uno dei pochi testimoni del canto del barbone senese immortalato in "Sono Io La Fame Nel Mondo" nonché il fine pensatore che partorì il postulato "no, devono morire tutti!" da cui si svilupperà "Ghigliottina E Lanciafiamme". Ma presto, che tocca a noi.


Ci cambiamo nei pressi del cadavere di un tunisino e poi andiamo sul palco. Cioè, palco. Qualche pannello di cartongesso marcio che al mio feroce stompare intorno al terzo pezzo cede di schianto facendomi così sprofondare con la gamba sinistra mentre il resto del mio corpo cade al suolo, oltre il palco. Rovinando a terra al ralenti penso "ecco, adesso mi si spezza una gamba e nemmeno sono ubriaco". Grazie al Porcoddìo del Degrado ciò non accade. Ce l'ho grosso e duro l'osso della gamba. Me la caverò con una gradevole escoriazione superficiale e un par di porchiddìi secchi. Nella foto più in alto potete vedere evidenziata la falla creatasi nel palco nonché la resultante reliquia poi raccolta dalla nostra Tossina, che in quest'altra foto più sotto la mostra fiera affiancata ad un'altra reliquia: una carota. Mi tiro su e riprendo lo show come niente fosse. Intanto di pubblico n'è sopraggiunto parecchio, molti anche ben preparati. Propongo un brano nuovo che sarà sull'imminente "TG3". S'intitola "La Vita E' Bella (Quella De Benigni)" e mi ci finisco la voce. A parte questo il resto dello show si svolge senza intoppi: i tanzkommander giocano sempre a incularella (vedi prima foto in alto) e quando chiediamo dell'alcole ce lo portano. Poi però scopriremo che ce l'avevano pagato i nostri Parrocchiani di Passatempo, in gran forze nel pubblico: dicono che sul nostro nome al bar c'è una grossa croce sopra. Conclusosi lo show dopo un bis a base di "Barbara Bobulova" la serata invece si conclude così: mentre "Masoschiavo" rotolerà giù per dei gradini cadendo di faccia io vado al bar. "Ciao, sono quello che ti ha sfondato il palco rimanendo quasi invalido, me lo fai un vodka tonic?" "Però non c'ho più il ghiaccio." "Non fa nulla, vai pure." Pausa. Momento di tensione. "Te lo devo pagare?" "Grossa croce sopra." Labbretto. Niente, con lei non funziona. "3 euro e 50." Ancora non mi viene come si dice "Mavvaffanculo!!" in francese.





1 commento:

  1. Non c'è mai nessuno, il pubblico non esiste, va insultato in quanto rappresentazione del nulla, non fa differenza, non conta un cazzo, non è l'artista, sta li solo per le telecamere. Ma la cassa de birra mia chi l'ha bevuta? Una nuova classe politica di ladri si sta facendo le ossa nei baretti abusivi degli skatepark. Ditegli di smettere. Joe Delirio

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