L'estate è un periodo difficile. Facendo roba ritenuta dai matusa
indecente ed oscena, per LA TOSSE GRASSA non è così scontato trovare cose
da fare nella stagione estiva, periodo in cui si tende ad esibirsi
all'aperto, esposti dunque a famigliole con passeggino, turisti con gelatino e forze dell'ordine. Di
conseguenza le date scarseggiano e si fanno solo in luoghi temerari e/o
scellerati. Aggiungeteci che l'afa mi stordisce assai abbassando pertanto le
mie difese psichiche ed eccovi spiegato com'è che ho risposto al
telefono quando ho visto che a chiamarmi era uno dei Doping! Non pago di
ciò ho addirittura accettato di partecipare ad una serata organizzata
da loro. Ora, ditemi voi, che tipo di persona può essere una che lascia
organizzare un evento ai Doping? Ecco. Sbiascicando per la pressione
bassa pronuncio la formula fatale: "Vabbè, famo sta cazzata." Verremo
pagati quanto? Una bella cippa di cazzo. Però avremo cena e bevute.
Yu-huuu!! Pour la gloire!! Bene, e dove tutto questo ben di dio? In un
giovanilissimo skatepark, teste vuote ossa rotte à go-go, sito in
territorio di Osimo AN e rispondente al fantomatico nome di Igno Park.
Come ho scoperto questo nome non lo ricordo nemmeno io, dato che le
informazioni su sto posto latitavano assai. Quando? Venerdì 9 agosto.
Daje. Non rimane che fare le nomine per il Radical Macabre Tanzkommando.
Chi viene? Presi dall'entusiasmo nessuno rispose. Facendo leva sui
bassi istinti di "Masoschiavo", voglioso di sgranchirsi le gambe dopo un
lungo periodo di inattività, riesco a coinvolgere costui. Poi faccio il
labbretto (impossibile resistergli) al Reverendo Lele Ggì, che pure si
dirà della partita. Quando si tratterà di ottenere un vodka tonic di
merda però questo mio labbretto non servirà a un cazzo.
Tra
un bagordo e l'altro arriva la data dell'evento che quasi non ce ne
rendiamo conto. Evento che nel frattempo ha preso forma come una specie di
festival di disadattati. Suoniamo noi, i padroni di casa Doping e Chant
D'Amour, progetto del leggendario Joe Delirio, che è un po' la nostra
Nico, solo che non è morta. Abbiamo avuto un sacco di adesioni, anche
decisamente insolite: un tipo da Roma, quattro femmine da Palermo e
addirittura Skoppa! Ci daranno sòla tutti, tranne Skoppa. All'ora x
giungiamo sul posto io, "Masoschiavo" e il Reverendo Lele Ggì
accompagnati dal Reverendo Tequila e una Tossina. Il posto è infognato
duro, non è che ci passi avanti per sbaglio. Dietro un recinto tipo
Auschwitz c'è una capannetta che è il bar e poi tante simpatiche rampe
per skate, sembra proprio carino. C'è solo una piccola area con l'erba
incolta e un diffusa fragranza di carogna. Ecco, noi suoneremo lì. Ci
viene da piangere, ma non fa niente. Dell'impianto neanche l'ombra. "Masoschiavo" sfida l'osteoporosi e
si mette a girare con lo skate. Nel frattempo arrivano i Doping, Joe
Delirio e frammenti d'impianto. Mentre costoro si affannano con snervanti quanto inutili soundcheck noi invece cerchiamo di sbranare il nostro fiero pasto, la Cena! Un
hamburger da farti venire voglia di McDonald's, uno a testa. Basta. Giù le
mani da quella pizza, è per i clienti. Arf! E poi? Una cassa di birra, a
gruppo. L'assurdità della legge. Noi siamo in tre ed abbiamo stomaci
esigentissimi: una cassa di birra. I Doping sono in due: una cassa di
birra. Joe Delirio è uno solo e preferirebbe un Crodino: una cassa di
birra. E adesso vogliamo vedertela bere.
Mercanteggiamo.
Lo so, mi sto dilungando ma è avvincente. Permutiamo la nostra birra in
vino! Ci viene così dato un bottiglione da 2 litri e, dopo un rapido
calcolo dell'oste, altri 2 bicchieri. Dovremo elemosinarne un terzo per
far conto paro. Ci viene concesso. Ma sul foglio con su segnate
le-bevute-a-cui-ha-diritto-La-Tosse-Grassa viene fatta una grossa croce
sopra. Vabbè. Poi in realtà io e il Reverendo Lele Ggì, già molto
provati dalla serata precedente berremo ben poco. Non temete, si finirà
tutto "Masoschiavo", che alle 21 comincia già a sproloquiare
apostrofando con "ragazza bella" una delle bariste e dandosi ad altre amenità da
alcool sommato ad andropausa. Intanto attorno a noi s'è addensata
amarezza e desolazione. Viene stabilito che saremo gli headliner
nonostante la locandina dica altro, ma ciò non cambierà di molto le cose dato che lo
stop è tassativo a mezzanotte (che carica di simpatia, amici!) e il
nostro pubblico presumibilmente arriverà comunque dopo. Lo stoico Chant
D'Amour comincia alle 21,30 di fronte al vuoto, un vuoto a cui per
giunta viene anche dato del "pubblico di merda!" dall'artista. Ma non c'era nessuno. Poi tocca
ai Doping e, la cosa ha un che di miracoloso, la gente invece di
andarsene arriva! Arriva pure Skoppa! Vi informo che Skoppa fu il lider
maximo della punk/oi! band Bravi Ragazzi nella quale militava anche il
sottoscritto a basso e cori da orso ferito. Ma, parlando de La Tosse
Grassa... Egli fu anche uno dei pochi testimoni del canto del barbone senese
immortalato in "Sono Io La Fame Nel Mondo" nonché il fine pensatore che
partorì il postulato "no, devono morire tutti!" da cui si svilupperà
"Ghigliottina E Lanciafiamme". Ma presto, che tocca a noi.
Ci
cambiamo nei pressi del cadavere di un tunisino e poi andiamo sul
palco. Cioè, palco. Qualche pannello di cartongesso marcio che al mio
feroce stompare intorno al terzo pezzo cede di schianto facendomi così
sprofondare con la gamba sinistra mentre il resto del mio corpo cade al
suolo, oltre il palco. Rovinando a terra al ralenti penso "ecco, adesso
mi si spezza una gamba e nemmeno sono ubriaco". Grazie al Porcoddìo del
Degrado ciò non accade. Ce l'ho grosso e duro l'osso della gamba. Me la
caverò con una gradevole escoriazione superficiale e un par di
porchiddìi secchi. Nella foto più in alto potete vedere evidenziata la
falla creatasi nel palco nonché la resultante reliquia poi raccolta
dalla nostra Tossina, che in quest'altra foto più sotto la mostra fiera affiancata
ad un'altra reliquia: una carota. Mi tiro su e riprendo lo show come
niente fosse. Intanto di pubblico n'è sopraggiunto parecchio, molti anche ben preparati. Propongo
un brano nuovo che sarà sull'imminente "TG3". S'intitola "La Vita E'
Bella (Quella De Benigni)" e mi ci finisco la voce. A parte questo il
resto dello show si svolge senza intoppi: i tanzkommander giocano sempre a incularella (vedi prima foto in alto) e quando chiediamo dell'alcole
ce lo portano. Poi però scopriremo che ce l'avevano pagato i nostri
Parrocchiani di Passatempo, in gran forze nel pubblico: dicono che sul nostro nome
al bar c'è una grossa croce sopra. Conclusosi lo show dopo un bis a
base di "Barbara Bobulova" la serata invece si conclude così: mentre
"Masoschiavo" rotolerà giù per dei gradini cadendo di faccia io vado al
bar. "Ciao, sono quello che ti ha sfondato il palco rimanendo quasi
invalido, me lo fai un vodka tonic?" "Però non c'ho più il ghiaccio."
"Non fa nulla, vai pure." Pausa. Momento di tensione. "Te lo devo
pagare?" "Grossa croce sopra." Labbretto. Niente, con lei non funziona.
"3 euro e 50." Ancora non mi viene come si dice "Mavvaffanculo!!" in
francese.
Non c'è mai nessuno, il pubblico non esiste, va insultato in quanto rappresentazione del nulla, non fa differenza, non conta un cazzo, non è l'artista, sta li solo per le telecamere. Ma la cassa de birra mia chi l'ha bevuta? Una nuova classe politica di ladri si sta facendo le ossa nei baretti abusivi degli skatepark. Ditegli di smettere. Joe Delirio
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