mercoledì 7 agosto 2013

Reality playlist di agosto.

Anche quest'anno quei mattacchioni disperati di Roar Magazine hanno consultato il mio Oracolo per scegliere qualche disco da ascoltare in quest'estate di merda. Li ho accontentati, ecco cosa gli ho preparato. E sì, metto anche il link all'articolo originale, sennò la loro mistress scassa i coglioni: http://www.roarmagazine.it/news/tosse-grassa-playlist-estate-2013.html.

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UNA GIORNATA AFOSA CON LA TOSSE GRASSA - PLAYLIST/REALITY


Da leggere con la voce di Jack Folla.
Il piano prevedeva che avrei realizzato questa magnifica playlist estiva in una specie di botta e risposta con Bebo, ma illo è troppo impegnato a ballare l'hully gully in piazza, quindi non mi rimane che pigliarlo per il culo.



Il che però inevitabilmente mi riporta in mente



Però ora basta, che se parto con le libere associazioni poi mi sento troppo in analisi. Per cui come procedere? Semplicemente vi parlerò della mia giornata tipo in agosto, porcoddìo. Scusate, è il caldo. Non lo sopporto. Voi invece no. Siete contenti. Sputate sangue. Vi odio.
Comincia tutto con il risveglio.



Interrompo il sogno erotico che stavo facendo realizzando brutalmente che tutto ciò non stava accadendo nella realtà. Controllo l'ora (le 13, più o meno) e a cazzo ritto scendo dal letto per andare a pisciare, ma prima accendo il pc e piglio la pasticchetta per la pressione. In ospedale anni fa un medico capellone ma stempiato avendo saputo che ero anche un musicista commentava i miei valori da cavallo con "e che suoni? death metal??". Chiaramente ascoltava i Dream Theater.



Poi che faccio, mi vesto? Col cazzo, resto in mutande, con sto clima... Controllo la posta, un po' di stampa sovversiva per rimanere aggiornato sui fatti del pianeta, poi un po' di cronaca locale per i pettegolezzi su un ascensore di merda, dopodiché ampio cazzeggio (forse dovrei chiamarlo 'infotainment') su Facebook, dove la mia attività preferita è vedere quali altre cazzate avranno scritto i miei contatti che ritengo più cretini. Sì, parlo proprio di te. E di tua madre.



Un'altra cosa che faccio subito mangiando un sanissimo yogurt bianco per colazione è controllare come va la vita di Lord Sirvaa U Poorq, il mio personaggio di Game Of Thrones - Ascent, videogame ufficiale dell'omonima serie tv che è da poco diventata la mia nuova ossessione.



Ci scherzo su, ma in realtà è molto più grave.



Non proprio così grave, ma quasi. Abbastanza da parlarvene per ben tre paragrafetti nonché da aver contagiato svariata gente, compreso qualche redattore di RoarMagazine, che negherà fino alla morte. Io invece ho ritirato fuori dai cassetti le t-shirt dei Bolt Thrower.



Bevo tanta acqua e faccio tanta plin-plin. E nel frattempo ascolto una marea di dischi arretrati che attendono che me li caghi, non perché li debba recensire (non ci pensate neanche, teniate lontani da me i vostri dischi di merda), ma per puro interesse personale. Li sto smaltendo procedendo in rigoroso ordine alfabetico, sono orgogliosetto di essere arrivato alla 'T' e tra gli altri oggi mi sono pocciato il nuovo de The Knife che mi è pure piaciuto assai!



No, non sono andato a farmi rapinare al concerto. Continuo così finché non è ora di pranzo. Cioè finché mia mamma non mi invoca dall'appartamento di sotto per dirmi che è pronto, in genere intorno alle 15. Conoscete la mia panza. Sono figlio unico. Mia mamma è vedova. Secondo voi mi prepara una caprese? No.



Beh, no, non sempre c'è il bisonte, però è l'amante americana che sogno sempre. Il cinghiale non dovrà mai venirlo a sapere. Essendo estate i programmi da teenager che guarda mia madre in tv sono sospesi, per cui o mi capita "Forum" o qualche canale musicale. Inutile mettersi a sindacare sui gusti di mia madre, già testato, tanto tra 20 minuti torno nella mia caverna. Però a volte ne capitano certe che so' davvero troppo.



Risalgo nel mio antro con un rutto, prendo qualche intruglio per tenere a bada il colesterolo, come se servisse a qualcosa, e mi piazzo di nuovo al pc, alla fine faccio tutto qua davanti, a parte cagare. Ma ora è il momento di fare cose utili: spammare, rispondere male allo sfigato che vuole a tutti i costi suonare dalle mie parti, lavorare a qualche pezzo nuovo o a qualche locandina o a qualche dj set. Per esempio tra un paio di settimane dovrò fare il dj dopo un concerto jazz/fusion. Metterò questa, però accelerata.



E poi chatto, chiacchiero con gli amici, coi perfetti sconosciuti, poi a un certo punto mi chiama Ticà, che è sempre in crisi per qualcosa. Chatto con la mia ragazza, che sta al mare. Io non ci vado, tanto semmai ci andrei con gli anfibi e starei sempre a bere all'ombra. Ciò mi conduce a pensieri impuri che potrebbero compromettere il mio rendimento sul lavoro, allora seguendo il consiglio di Oscar Wilde cedo alla tentazione e mi faccio una sega. Prima carico le novità di eFukt per darmi delle arie da ironico, poi cedo alla bestia e ci dò freneticamente giù di XNXX, dove ognuno può trovare la propria perversione preferita. Ma la mia mai.



E con questo massaggio particolare così almeno ho giustificato tutto questo sudare. Dopo aver fatto altre cosine utili con numerosi intervalli a base di cosine inutili comincio a valutare l'idea di uscire e presentarmi a fare l'aperitivo (che poi scivola quasi sempre in una cena) al solito bar. Di norma aspetto che sia buio ma che cazzo ci posso fare, in estate non tramonta mai! Massi, un vodka e crodino, grazie! Da Massi si ascolta musica tipo questa. Con un grammofono.



A Recanati (il mio paesello, nelle Marche) non c'è mai un cazzo. Un tempo forse sì, ormai non più. Quest'anno il massimo della vita è stato un concerto di Giorgio Faletti. No, non uno spettacolo di cabaret o la presentazione di un libro, avete letto bene: un concerto! Minghia, signor tenente!... (e tutti che cantavano...)



Non essendoci un cazzo o fuggo lontano da qui con qualche amico oppure mi accontento di quello che c'è. Stasera il convento passa un concerto di etno-jaaaass (al quale tra l'altro incontro anche quel redattore di RoarMagazine tossico di Game Of Thrones), di quello da spararsi sui coglioni, però decido di dargli una possibilità. Tempo due minuti e mezzo e scappo via. Fortunatamente da quando ho comprato un lettore mp3 (tardi, troppo tardi) il mondo mi sembra migliore. Metto le cuffie e faccio buon viso a porcoddìo. Play.



Certo, così mi perdo i suoni del mondo reale, ma tanto il mondo è una merda. Mi arrendo al mio destino e ritorno al bar abbandonandomi all'alcool. Ci teniamo compagnia tra disperati. Il matto del paese, l'extracomunitario, l'operaio che tira tardi fino alla morte, l'alcolizzato povero in canna, tutti autori dei miei testi. Si parla del più e del meno, come ad un talk show, ma senza dubbio più interessante. Oggi per esempio si è parlato di masturbarsi con un limone.



A un certo punto getto la spugna (me stesso? bella metafora. grazie. prego.) e torno a casa, lontano da spese inutili (altro alcole) e dedito a finire i compitini. Oggi che dovevo fare? Ah, già, concludere questa playlist del cazzo. Anche questa volta troppo metal estremo e ben poca roba alla moda. Posso però pareggiare i conti con una scelta paraculissima, tipo questo mashup che ho fatto io perché mi pareva giusto (c'ho quasi messo di più a fare l'immagine).



Concludo la serata facendo poi una serie di cose meno utili. Potrei vedermi un film ambientato sulla neve per rievocarmi almeno la memoria del fresco (di recente per esempio mi sono sparato "Dead Snow", simpaticissimo!), chattare con qualche corteggiatrice ubriaca o addirittura finire su YouTube a vedere filmati di gattini. L'exploit di stasera è stato Calcutta che mi contatta per via di un'amnesia improvvisa: non ricordava il nome di un artista. Non ho saputo aiutarlo però quando gli è venuto in mente ho avuto così il piacere di scoprire sto tipo, che conoscevo di nome ma avevo sempre colpevolmente ignorato.



Beh, si è fatto tardi. Sono le 5, facciamo che vado a dormire. Domani mi aspetta un'altra giornata del cazzo, dovrò farmi trovare fresco (seee, sogna) e riposato.
Ora rileggete tutto con la voce di Mike Bongiorno.




 

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