giovedì 6 settembre 2012

Sarnano: i Postumi.

Aaaah! Dovrò assumere una segretaria minorenne? Forse è il caso, ultimamente tra set per le foto, set per il videoclip, uscita del disco e i paparazzi che mi mandano sul giornale anche solo se incendio monumenti nazionali è dura star dietro a tutto da soli! Per questo avete aspettato così tanto per leggere i postumi di Sarnano. Ma andiamo per ordine. Un bel giorno mi contattano per avere La Tosse Grassa presso il Circolo Arci Albatros di Sarnano MC. Ci piace? Certo che ci piace, facciamolo! La data prescelta è sabato 28 luglio. Ci piace? Certo che ci piace, facciamolo! Il contesto è la quarta edizione di Furious Night, festival punk da anni occasione di raduno per punk band locali. Punk rock vero, con chitarre, batteria e creste che urlano. Uot?? Ma siete sicuri? Sissì, vi piace? Ci piace? Certo che ci piace, facciamolo! Da paccasse da rride!! Fondamentalmente il Sommo si riconosce a pieno nello spirito punk, rivoluzionario, iconoclasta e diy fino al midollo, sarà bellissimo. Magari c'azzecco poco con le altre band a livello strettamente musicale, ma suvvia, che problema sarà... Così si nomina il Radical Macabre Tanzkommando per l'occasione: uno è il grande ritorno del Piccolo Stè, eccitatissimo all'idea di farsi un tour enogastronomico sui monti del maceratese; l'altro è il debuttante Foiez, decisamente idoneo per la serata: c'ha casa lì.


Nel primissimo pomeriggio di sabato 28 partiamo alla volta di Sarnano io, il Piccolo Stè e la sua groupie personale che, guarda un po', è anche il Reverendo Nadia Desdemona, ministro del Culto della Tosse Grassa. Arriviamo là temendo di essere un po' in ritardo, e all'inizio fatichiamo un po' ad individuare il posto. Sarnano è un paesello arroccato sui monti, tanto bellino, e mi dicono che il posto dove suoneremo è qui in centro, è possibile? Come potranno non arrestarci tutti? Poi girandoci intorno confusi dopo aver parcheggiato in un posto a caso scorgiamo un matusa che dal suo balcone apostrofa dei giovani balordi. "Andate via con quelle bombolette! Chiamo 'e guardie! Andate a fà le scritte a casa vostra!" Qualcosa ci dice che abbiamo trovato il festival punk. Un palco spoglio con sopra montato solo un set di batteria di fronte a un prato incolto in pendenza e infestato di ortica. Il posto adatto per noi, che altro che ritardo, eravamo in netto anticipo: del service neanche l'ombra e mancava all'appello la maggior parte dei gruppi che avrebbero suonato la sera. Andiamo a far turismo. Ci congiungiamo col giovane Foiez che ci conduce alle nostre stanze e andiamo a sbranarci un bel panino con la porchetta turbando gli equilibri degli anziani che regolarmente dimorano sulla piazzetta.


Dopo ore e ore arriva anche il nostro reporter di fiducia Abigail de Tago Mago, col quale vado a magnà delle ottime tagliatelle in una trattoria del posto, opportunamente accompagnate da un sovradosaggio de vì roscio. Purtroppo nel far ciò mi perdo l'esibizione dei Set To Destruct, che oltre a essere quei birbanti che facevano le scritte erano pure quelli che mi sembravano più interessanti. Poi... In trattoria un'apparizione! Il Reverendo Lele Ggì s'è portato tutta la parrocchia di Passatempo! Per la terza volta in sette giorni! Da ricovero! Scendiamo di sotto, dove troviamo anche il Vescovo Teodoro con tutta la diocesi di Fermo e ci sdraiamo sull'ortica. Intanto salgono sul palco altre band che trovo poco stimolanti. Punk rock epitaphiano, di quello che anche quando vuole essere truce è comunque telegenico, cantato in inglese e suonato coi tappi nelle orecchie. Bah! Meglio un Varnelli in piazza con uno squallido pianobar karaoke con degli speaker enormi. No, scherzavo. Finito il Varnelli si ritorna giù, cominciamo a non capirci più un cazzo, il che può significare solo che siamo quasi pronti per esibirci, sotto gli occhi interessati di giovanissimi (vedi foto sopra) nonché dell'assessore alla cultura di Sarnano (vedi foto sotto).


Ci cambiamo e rapidamente montiamo sul palco proponendo quello che all'epoca credevamo sarebbe stato l'ultimo show del tour di "TG1" e tutti quelli che erano sdraiati sull'ortica improvvisamente si alzano e si avvicinano al palco incuriositi dal nostro non avere strumenti, dal mio splendido portamento e dal mio variopinto linguaggio. Dall'alto della mia sbornia mista a senilità mi metto a fare il professorino criticando le altre band, che trovavo troppo interessate al punk modaiolo, quello "di facciata", e poco a quello autentico e underground, a cominciare dalle radici dell'hardcore italiano e blablabla... Ci metto poco a rendermi odioso, tant'è che ricevo anche delle maleparole da creste indignate che abbandonano la platea in segno di disappunto. Tutto ciò poi proseguirà anche in una polemichetta su facebook che saggiamente si concluderà in tarallucci, vino, pacche sulle spalle e vino. Comunque terminato lo show veniamo acclamati come eroi dai tipi del bar, che vedendoci ubriachi penseranno bene di farci ubriacare ulteriormente. Foiez è in visibilio, in seguito si dichiarerà più emozionato del momento della sua laurea. Il Piccolo Stè è così ubriaco che si ritiene pronto a rientrare subito al paesello rifiutando l'alloggio che Foiez ci avrebbe fornito, e così facciamo, salutiamo e ce ne torniamo a casa. Vivi, per giunta!






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