giovedì 11 ottobre 2012

Recensione di "TG2", da ROAR MAGAZINE

Paragoni impegnativi: se La Tosse Grassa fosse Marcel Duchamp, Tg2 potrebbe essere il suo celebre orinatoio-fontana. Alla faccia del volare bassi. E dire che c’è da immaginarsi un Vanni Fabbri quasi sminuito dal confronto, ma tant’è.
L’artista non deve rassicurare, ma sconvolgere. L’oggetto d’arte ha il compito di generare repulsione, infastidire. E la tosse grassa (scritto in minuscolo) non è forse un enorme fastidio per tutti i comuni mortali?

Tanto vale dirlo subito: con La Tosse Grassa (con le maiuscole, stavolta) noi di Roar Magazine abbiamo un piccolo conflitto di interessi. Vanni cura la vituperata/esilarante Posta del cuore, e chi ci segue con frequenza sa di cosa stiamo parlando. Il giudizio di merito, però, è un’altra cosa. E va detto che con questo Tg2 il giochino riesce di nuovo.

Funziona e divide la comunità di ascoltatori, e come scrisse Bebo a proposito di Tg1 è “una satira lucida e anche scomoda a quella che molto spesso è semplice falsità”. Insomma, il progetto va avanti e dimostra una certa coerenza. La ricetta base è la stessa dello scorso anno: basi con samples rubati qua e là, testi diretti e una buona dose di ceffoni menati a destra e a manca con disinvoltura. In realtà Tg2 è un disco che spinge più sul fronte Anni ’90 (e non solo), laddove il debutto pescava a mani piene dal macrocosmo synth-pop-wave degli ’80 più o meno nascosti. Mancano, inoltre, i colpi da k.o. tecnico istantaneo del precedente capitolo discografico. Verrebbe da dire che Tg2 è un disco più mediato e meno spontaneo, con tutte le riserve del caso. Ad ogni modo, citando i Negazione: lo spirito continua...

TG2: BRUTAL DISCO POP E SBERLONI


Si parte con Ti Apro il Culto, quasi uno spot-autocelebrazione de La Tosse Grassa. Poi il primo uno-due già rodato nel corso della stagione live: Carbone e L’Ospite d’Orore (tragicommedia con il potente di paese che si infiltra alle sagre per delirare sul palco, un classico che unisce l’Italia da Aosta a Canicattì). Sodomia è forse il miglior condensato dell’etica-estetica brutal disco pop de La Tosse Grassa. Bikini Cimitero è la cronaca tra il macabro ed il surrreale di un weekend in villeggiatura al campo santo, Neri Morsi Neri Impianti (gran titolo) è un pezzo che non sfigurerebbe nel repertorio di Frankie Hi-NRG.


Dal capitolo sette, però, si inizia a fare sul serio. Ritardo Mentale è quello che una certa critica retorica d’altri tempi definirebbe anthem. Riflessioni sulle contraddizioni dell’umano medio e melodia sparata, ha già la statura del classico. Così come Burzum Due, che un piccolo classico lo è già, soprattutto dal vivo. Nel mezzo un paio di ceffoni tirati a mano aperta. Il primo alla brodaglia dubstep con Sono Io La Falsa Modestia (il bersaglio, in realtà, è il più ampio music-system). Poi la storiella di un ipotetico collezionista di parti femminili, intitolata (per l’appunto) Pezzi Di Fiche, con una base spacca dancefloor e tamarra al punto giusto. In chiusura la marziale danza di Barbara Bobulova e Mima Morte, il capitolo forse stilisticamente più vicino a Tg1.

Dodici pezzi, dodici possibili singoli. Il disco è in full streaming qua sotto, merita almeno una piccola dose di curiosità. Ah, dimenticavamo: tutto fatto in casa, come nella tradizione delle migliori trattorie di provincia.




Emacore, ROAR MAGAZINE
www.roarmagazine.it

2 commenti:

  1. "Enorme fastidio per i comuni mortali" ??
    Chi sono questi comuni mortali che sono stati sconvolti??
    Due persone che passando in piazza han detto cosa? Com'era la storia? Scusate me la sono fatta scappare la cronaca della scenetta pubblicata dal corrierino on line del paesotto leopardiano.
    Comunque.
    Magari mi vorrete dire che la gente qualunquista ci si potrebbe incaponire contro, essì, sono comuni mortali, ma quanto si gioca facile con i comuni mortali?? Voglio dire: è facile infastidire chi non vede al di la del proprio naso. E una volta infastiditi questi mica gliene frega nulla della tosse grassa e tornano a fare gli affari loro...solo l'ennesimo evento strambo del paese, appunto.
    Non so quale sia l'intento di queste canzoni, non ci ho mai parlato con Vanni, ma dire che "sconvolge", che "sono uno schiaffo alla morale", che "fan riflettere" che "mettono in luce le contraddizioni della società" e
    sentir dire che è un genio...mi sembra esagerato.
    A me sembra un ragazzo che si diverte.
    Il risultato che ho visto è che con queste canzoni è facile entusiasmare teenager annoiati che giocano a fare gli incazzati e 30enni che si sentono gli alternativi della provincia. Annoiati pure loro. Facendo cosa? Semplicemente dicendo cose ovvie, trite e ritrite in un modo che non si può definire ne osceno ne volgare. Blando.
    Secondo me è una satira puerile e raffazonata di quello che è sotto gli occhi di tutti. Non vedo perchè tutta quella gente che è ai concerti si entusiasma tanto.

    RispondiElimina
  2. per la cronaca, l'episodio a cui fai riferimento era un concerto dei Ca.Pe.Al., di cui faccio comunque parte, ma non de LA TOSSE GRASSA. :)

    RispondiElimina