Che dirvi che già non sapete del Drunk In Public? Dobbiamo farvi un ripassino? Facciamolo, d'altronde un ripassino l'ho fatto anche al locale... Trattasi del pub rock'n'roll che l'eroico Jon Tanfo, frontman della punk rock band demenziale Farmacia Comunale, ha ricavato da un garage tra casa sua e la barbieria del padre. "Un giorno ci faccio un pub", disse. E l'ha fatto davvero. Un piccolo posto ma accogliente e con uno dei cessi più belli della storia del rock. E non parlo della barista, che oltre ad essere la Sig.ra Tanfo è anche una gran bella topa. Peccato giusto abbia il dono della parola. Comunque... Lo scorso anno il boss ci invitò prontamente non appena si rese conto che LA TOSSE GRASSA stava diventando una seria minaccia, e puntualmente anche quest'anno per il tour di "TG2" l'invito è stato rinnovato, così che possiamo di nuovo mettere a ferro e fuoco Trodica! Cos'è Trodica? Una piccola comunità a valle di Morrovalle MC, di cui è una frazione. Un posto con più estetiste che bar, e di conseguenza pieno di maschi dalle sopracciglia rifatte. Cose barbare. E insomma, Jon Tanfo ci fa: "Tornate a suonare al pub?". Risposta: "E certo! A patto che cucini Mamma Tanfo anche stavolta!" Accordato. E quindi che rimane da fare? Ah, sì. Fissare una data. Fatto: sabato 24 novembre. Dopodiché... Nominare il Radical Macabre Tanzkommando. L'energia giovanottistica de Il Vescovo Teodoro e Tarkanov scatta immediatamente bruciando sul tempo ogni altro possibile concorrente, quindi pronti, si va!
Però cacchio, Il Vescovo Teodoro e Tarkanov vengono dalla solita necropoli a sud del mondo, e io come minchia ci arrivo a Trodica?? Ero pronto a organizzarmi coi mezzi pubblici, quando il Reverendo Tequila tira fuori tutti i suoi poteri topoloidi e fa opera di convincimento sul tanzkommander in libera uscita "Masoschiavo", che accetta di accompagnare entrambi sul loco senza doversi per forza ubriacare a morte, e quindi accetta anche l'incarico di farci da photographer, come dicono i giovani. Tutto questo glamour che vedete in queste foto è infatti tutto merito suo! Arriviamo forse un pelo in ritardo ma comunque sempre in anticipo, dato che a fare il soundcheck ci metto sempre 20 secondi circa, che stavolta mi permetto addirittura di saltare a pié pari, tanto ostento sicumera. I tankzommander ancora non sono arrivati, quindi che si potrà mai fare? Bravi, bere! Giusto per far girare l'economia andiamo a farci un economicissimo Negroni (ma con costosissimo buffet) in un altro bar, uno di quei posti in cui i maschi con le sopracciglia rifatte si radunano prima di andare à la discoteca, e nel frattempo ascoltano house di sei anni prima a tutto volume. Gli stessi che più tardi mentiranno a loro stessi simulando disinteresse di fronte alle bestemmie che sentiranno uscire da quell'altro locale 20 metri più vicino. Faranno finta di niente anche quando due tipi con strane parannanze usciranno fuori a ballare un valzer mentre io dentro canto "Barbara Bobulova", al massimo gli grideranno contro un banalissimo "froci" poco convinto, giusto per farsi socialmente accettare dagli altri portatori di sopracciglia rifatte (storico segno di inarrestabile virilità).
Grazie all'uso della telepatia (uno dei tanti doni che mi ha fatto il Porcoddìo del Degrado per Natale) Il Vescovo Teodoro e Tarkanov ci raggiungono lì al bar. Terminato il tristo rituale dell'aperitivo torniamo al pub per il fiero pasto. Con sommo sbigottimento scopriamo che non sarà Mamma Tanfo a cucinare per noi (nooooo) bensì Papà Tanfo che ci prepara con tanto amore una ignorantissima carbonara (sìììììì), tranne per lu poro "Masoschiavo", che a causa di un handicap al cervello che non gli fa digerire i latticini farà penitenza con una pastalpesto. Papà Tanfo è stato proprio contento di dover portare al suddetto disabile la pasta al pesto, tant'è che si palesa recitando la formula magica: "Chi non mangia la carbonara di Papà Tanfo PESTE LO COLGA!!". Che io sappia ancora non lo ha colto, gli è andata bene. Tuttavia questa carbonara è stata comunque un tentato omicidio: prima attacca le coronarie con una copiosissima quantità di porco morto inserita nel condimento, poi ti finisce con la quantità spropositata. Tant'è che nonostante i temutissimi formaggi anche "Masoschiavo" ne mangerà un piatto, non impietosito dalla nostra agonia ma ammaliato dal porco morto in eccesso. Intorno a tutto ciò litri e litri di vino de casa in varie salse. Vino secco, vino dolce, vino nuovo, vino vecchio, vino cotto, vino cotto nuovo, vino cotto vecchio. Tant'è che non vi sto parlando d'altro.
Ok, due parole sul concerto: tutto bene. Fatto. A posto così? No, vabbè, che vi posso raccontare, la folla è diligentemente ammassata ed entusiasta (vedi foto glamour poco più sopra), io sò mbriaco (vedi foto ancora più sopra) e i tanzkommander coi loro cazzo di deodoranti per la casa sono davvero un dito ar culo (vedi foto proprio qui sopra: Tarkanov che aziona il suo gas nervino). Durante "Psicofarmaco" mi lascio prendere dalla foga e mi faccio volare via dalla testa il mio austero copricapo. Vabbè, ma chi non si lascerebbe prendere dalla foga? A chi non piace la foga? Viva la foga! Sì, evviva!! A proposito di fregna, per il concerto ci raggiungeranno anche il Reverendo Nadia Desdemona con al seguito il pisello del tankzommander capo Piccolo Stè, nonché il Reverendo Red Ronny con al seguito una graditissima vagonata di cocchia jesina, qui accorsa per festeggiare il suo compleanno, tant'è che ci porterà anche una lussuriosissima torta che accompagnerà le robuste dosi di vino cotto ancora da mandare giù. Lo spettacolo si chiude con una ormai rara "Sperma D'Artista" nel bis, che stono ancora come una volta, temevo di aver perso lo smalto. Poi autografi, pocce, creste e saluti e drink finali per il colpo di grazia. Mentre siamo in azione per il concerto per ovvi motivi non possiamo
tracannare molto. Cosa che in compenso farà il Reverendo Tequila, che in
seguito riporterà al paesello una di quelle sbronze colossali che poi
ne risenti per una settimana. E nel riportarla a casa naturalmente (come al solito) tenterà di uccidere "Masoschiavo", quello che si era miracolosamente salvato dalla peste.
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