mercoledì 20 marzo 2013

O'Brian: i Postumi.

15 anni fa a Castelfidardo AN apriva un irish pub, l'O'Brian. Io e la mia ciurma andammo all'inaugurazione. Tutta gente con nomi assurdi, a cominciare dal piccolo Brian, nome per noi accettabile solo nel contesto palestinese, che ora è diventato un surfista, al quale il pub era dedicato. Forse proprio alla prima visita distruggemmo una spinatrice. C'avevano il sidro alla spina. Eravamo contenti. E loro ci fecero suonare coi Ca.Pe.Al., la nave madre. Per l'occasione portammo dei figuranti che presero il posto delle cameriere: Piccolo Stè e Tosi. Venerdì 1 marzo festeggiarono i 15 anni di apertura, e decidono di chiamare LA TOSSE GRASSA. E siamo contenti. Data la natura celebrativa dell'evento la scelta del Radical Macabre Tanzkommando non poteva che ricadere sui due protagonisti dell'epopea di allora. Già immaginavamo le bestemmie della barmistress Cori al vedere chi gli riportavo dentro il locale a distanza di anni! Sì, perché le abitudini cambiano, le leggi anti-alcool sbocciano, il sidro non lo beve nessuno a parte me, e quindi ci siamo persi un po' di vista, a parte pochi elementi. Tipo io, che un paio di volte ci ho fatto il dj, e quindi l'impianto lo conosco. Nessun problema, dirò a tutti, i soliti pochi secondi ed il check è fatto! Così partiamo alla volta di Castello, sono pochissimi chilometri: io, Tosi, Piccolo Stè, il Reverendo Nadia Desdemona e una Tossina che aveva preparato solo per noi una deliziosa spasa de merda che si ostinava a chiamare 'salame al cioccolato'.


Arriviamo, talmente puntuali che il posto è deserto. Preparo il set, minimale e tendenzialmente mono (una delle due casse verrà usata come monitor) e intanto i due tanzkommander escono fuori a farsi una sigaretta. Si legge: farsi mega fumate verdi e bere da un'altra parte per non risultare scrocconi e fare gli esotici. Sciocchi. Anche perché Cori e il suo staff ci avevano sempre trattati più che bene, ma stavolta aveva proprio esagerato!! Vino a volonté, tre teglie di vincisgrassi fatti apposta per noi, petto di pollo al pistacchio, strani timballi di verdure, e come se non bastasse pizza! E intanto gli altri stavano a fare uno dei loro giretti esotici. Li avremo aspettati? Certamente, come direbbe il caro estinto Paviglianiti. Troveranno il tutto già dimezzato, ma tanto non se renderanno conto, tanto già erano sbronzi. Beh, grosso arlotto e terminato il nostro fiero pasto è il momento del rituale del caffè, del torturacaffè e dell'ammazzacaffè. Ovviamente faremo girare l'economia e ce ne andiamo a fare i turisti tra i bar della concorrenza. Cominciamo da un piccolo posto in piazza dove una barista strangolata dall'ansia ci serve caffè ed un primo giro di liquori. Poi passiamo in un altro posto nel cuore del paesello (che stranamente non è la piazza) e mi faccio un carzulà (popolare cocktail locale a base di Borghetti e Varnelli). Qui ci ricongiungiamo col Reverendo Red Ronny e siamo pronti per la terza stazione: l'Onstage, locale in cui suonammo qualche mese fa, quando Tosi stordito da una pinta d'assenzio tentò di uccidere tutti facendosi esplodere. Un ultimo vodka cola e siamo pronti per andare a dar spettacolo.


Arrancando raggiungiamo il pub, che nel frattempo si è riempito di adepti del Culto della Tosse Grassa, tra i quali il Reverendo Tequila ed il Reverendo Lele Ggì. Non so se di gente ce n'era veramente tanta, se il posto era veramente piccolo o se io ero veramente ubriaco, però sembrava l'ingresso di un wrestler famoso (chessò, tipo Lex Luger) sul ring. Così dato che ormai si è fatta quell'ora ci chiudiamo nel cesso (il nostro camerino), indossiamo gli abiti di scena ed usciamo tra la folla pronti ad esibirci! Partono le note di "Ti Apro Il Culto" e mentre scorre l'intro comincio a salutare i presenti, poi l'impianto muore. Così, senza preavviso. Mah. Forse un sistema di protezione delle casse? Sì, dev'essere così, perché dopo due minuti riparte. Disappunto. Ma vabbè, faccio ripartire la base abbassando leggermente il volume. Stavolta comincio pure a cantare, poi l'impianto muore. E no, qui qualcosa non va. "Prova a cambiare cavo d'alimentazione!", mi dicono. Lo faccio. Ci rifa. Orcodìo. "Eh, quando ci attacchi il microfono ci fa spesso, anche con quello del karaoke..." Eh? Allora forse è per questo che facendoci il dj più volte ma senza portare mai il microfono non m'ero mai reso conto di questo difettuccio dell'impianto. Sono alquanto perplesso, ma... "The show must go on", come cantava Baffò, cosa vuoi che sia questo risibile inghippo tecnico per bloccare uno show de La Tosse Grassa?? Pieni polmoni, porcoddìo! Adesso vi faccio vedere io. E faccio tutto il concerto senza microfono, col volume della base timido timido perché si sentisse cosa dicevo, tenendo però in mano il cavo xlr staccato (vedi prima foto in alto) perché ormai c'ho preso l'abitudine a tenermi un cazzo in mano.


Durante questo concerto il pubblico è stato grandioso, le sapevano TUTTE, garantendo così ad ogni pezzo un effetto tipo Armata Rossa che manco Toto Cutugno. Per forza di cose mi tocca tagliar fuori i brani con più parti rap, che avrebbero necessitato di un'amplificazione maggiore della mia cassa toracica, tuttavia decido di eseguire comunque come promesso l'inedito "Dramatic Carota", per ora udibile solo scaricando la compilation di Roar Magazine "Fresh Start", in download gratuito qui. Però devo leggere, e la Tossina che era con noi (di cui mangiai la spasa di merda durante il live: criminalmente alcolica) mi dà pure fuoco al foglio coi testi (vedi di nuovo prima foto in alto). Su "Sei Qui Solo Per Le Telecamere" l'impianto muore. Allora mi pigliavi per il culo. Microfoni, cavi... Un cazzo, sei proprio rotto! Ma a me mi fai un baffo. Base in mano (vedi foto in mezzo), arringo la folla alla ricerca di un'autoradio dalla quale concludere lo spettacolo, fuori dal locale. Mi viene offerta la Ibiza del parrocchiano passatempese Morrissey (futuro tankzommander destroyer), e così giù "Marchigian Routine 2" in modalità 'riot', pogando col pubblico e gridando in faccia ad ignari passanti tra i quali, così mi fanno sapere, reduci da un incontro dell'Azione Cattolica. Qui potete vedere un'orda di barbari cantare in coro "porca madonna", subito dopo. Si chiude come al solito con "Mima Morte" e si torna dentro a bere per riscaldarsi (sai, di fuori, nebbia, petto ignudo, alcolismo...), e giù autografi, foto, pompini, e valkyrie moleste che ballano sui tavoli mentre il dj metteva musica e quel bastardo dell'impianto funzionava benissimo.





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